Qualche parola dal nostro Capo Contingente FIS al 23° Jamboree Mondiale in Giappone, Nicolò
Prima di tutto il Jamboree è stato il più grande sogno di B.-P. stesso: dopo aver assistito infatti alle tragedie causata dalla prima guerra mondiale e notato come lo Scautismo si stava diffondendo con successo in tutto il mondo, ebbe la grande intuizione (l’ennesima!) di proporre un evento in cui partecipassero scout da ogni continente con l’obiettivo di celebrare la fratellanza scout universale e promuovere la pace. Un’idea incredibilmente rivoluzionaria per quei tempi e forse ancora oggi!Dal 1920 al 2015 si sono susseguiti 23 Jamboree Mondiali e quello che andremo a vivere sarà quindi l’ultimo di una lunga serie di eventi unici: non esiste nulla di simile al mondo.
Migliaia e migliaia di ragazzi da ogni parte del mondo che vivono insieme esperienze indimenticabili in un mare infinito di tende, colori, sorrisi, bandiere, amicizia e mille altre cose ancora. Il Jamboree è da quasi 100 anni l’utopia della pace e dell’armonia fra i popoli che diventa realtà per 10 giorni, incarnata nei volti, nei gesti e nei pensieri dei fortunati che vi partecipano.
I ragazzi che andranno in Giappone avranno infatti un’occasione unica di conoscere, toccare, assaporare tantissime culture e modi di vivere lo scautismo diversi. Questo ovviamente comporta anche una grande responsabilità per noi italiani: essere all’altezza per rappresentare con orgoglio e gioia la nostra bella identità in un confronto che sia davvero arricchente per noi e per gli amici che incontreremo.
La parole chiave per guidare la nostra esperienza dovrebbero essere principalmente due: curiosità insaziabile. Non dovremo avere mai paura di buttarci nelle avventure che sicuramente ci si faranno davanti, che siano parlare in inglese con i nostri vicini di tenda indiani (anche se non lo mastichiamo proprio bene bene), lanciarsi scatenati in una danza con delle guide olandesi, improvvisare una partita a scoutball con i neozelandesi o organizzare una cena italiana per gli amici giapponesi.
Al Jamboree si vedono e vivono cose che non succedono in nessun’altra parte del mondo, ma qui accadono con grande semplicità.
Ad esempio ci capiterà magari di lavarci i denti a fianco a ragazzi musulmani ed ebrei che tranquillamente stanno uno di fianco all’altro senza minimamente pensare alle difficoltà ed i conflitti che i loro paesi di origine possono avere. Magia.
Ecco noi saremo parte di questo e di tantissime altre cose ancora….ma attenzione perché nella vita ne capitano poche di occasioni del genere e noi che andremo dovremo essere bravi a non farci sfuggire nulla di questa esperienza, assaporarla fino in fondo per tornare a casa e, forti di quello che avremo vissuto, impegnarci con ancora più forza per rendere migliore questo nostro mondo.
Un sogno dite? Beh se andate al Jamboree vi assicuro che non sembra tanto un sogno ma la realtà che possiamo davvero costruire insieme…
Migliaia e migliaia di ragazzi da ogni parte del mondo che vivono insieme esperienze indimenticabili in un mare infinito di tende, colori, sorrisi, bandiere, amicizia e mille altre cose ancora. Il Jamboree è da quasi 100 anni l’utopia della pace e dell’armonia fra i popoli che diventa realtà per 10 giorni, incarnata nei volti, nei gesti e nei pensieri dei fortunati che vi partecipano.
I ragazzi che andranno in Giappone avranno infatti un’occasione unica di conoscere, toccare, assaporare tantissime culture e modi di vivere lo scautismo diversi. Questo ovviamente comporta anche una grande responsabilità per noi italiani: essere all’altezza per rappresentare con orgoglio e gioia la nostra bella identità in un confronto che sia davvero arricchente per noi e per gli amici che incontreremo.
La parole chiave per guidare la nostra esperienza dovrebbero essere principalmente due: curiosità insaziabile. Non dovremo avere mai paura di buttarci nelle avventure che sicuramente ci si faranno davanti, che siano parlare in inglese con i nostri vicini di tenda indiani (anche se non lo mastichiamo proprio bene bene), lanciarsi scatenati in una danza con delle guide olandesi, improvvisare una partita a scoutball con i neozelandesi o organizzare una cena italiana per gli amici giapponesi.
Al Jamboree si vedono e vivono cose che non succedono in nessun’altra parte del mondo, ma qui accadono con grande semplicità.
Ad esempio ci capiterà magari di lavarci i denti a fianco a ragazzi musulmani ed ebrei che tranquillamente stanno uno di fianco all’altro senza minimamente pensare alle difficoltà ed i conflitti che i loro paesi di origine possono avere. Magia.
Ecco noi saremo parte di questo e di tantissime altre cose ancora….ma attenzione perché nella vita ne capitano poche di occasioni del genere e noi che andremo dovremo essere bravi a non farci sfuggire nulla di questa esperienza, assaporarla fino in fondo per tornare a casa e, forti di quello che avremo vissuto, impegnarci con ancora più forza per rendere migliore questo nostro mondo.
Un sogno dite? Beh se andate al Jamboree vi assicuro che non sembra tanto un sogno ma la realtà che possiamo davvero costruire insieme…
Continuiamo quindi a sognare ed impegnarci insieme, buon viaggio verso il Jamboree!
Nicolò
Capo Contingente FIS al World Scout Jamboree 2015