Sospinti dall’inesauribile forza dell’energia, dell’innovazione e dell’armonia il reparto Giovanni Falcone si è incontrato in quel di Palermo, nei giorni 1, 2 e 3 Maggio, per vivere insieme la seconda tappa di avvicinamento al Jamboree. I giorni vissuti insieme ai nostri compagni di avventura sono stati giorni di straordinaria intensità ed emozione, costellati da momenti di profonda e sincera commozione. Si, proprio così, e non potrebbe essere diversamente quando l’obiettivo è quello di ripercorrere il filo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Ci siamo radunati alla stazione ferroviaria Notabartolo di Palermo nel primo pomeriggio di Venerdi 1 Maggio. Ci eravamo lasciati nell’ormai lontano mese di Novembre con un’incredibile voglia di rivederci e di sognare e spero che questa ci accompagnerà fino all’ultimo giorno di Jamboree e anche oltre.
Dopo i saluti e le rispettive presentazioni di Squadriglia, il reparto ha iniziato ufficialmente il suo secondo campetto con un solenne impegno: l’apposizione della propria firma nella bellissima tavola di compensato che raffigurava Giovanni Falcone con un esploratore e che ricordava molto la frase del canto della promessa, “Se la tua man mi regge io manterrò”. Ogni E\G ha così assunto l’impegno di essere ambasciatore dello scautismo siciliano nel mondo e messaggero dei valori e delle aspirazioni del testimone del nostro reparto.
Via Emanuele Notabartolo, il luogo del nostro raduno, è uno dei luoghi simbolo della lotta alla mafia. E’ in questa via che si trova appunto “l’albero di Falcone”, un albero della legalità e dell’impegno civile, sotto la cui ombra rassicurante ci siamo raccolti in un toccante momento di preghiera e riflessione culminato nella posa della tavoletta di compensato, quale metafora della piena adesione ai valori primari espressi dal magistrato palermitano.
Il nostro viaggio della legalità proseguiva, quindi, alla volta di Capaci. Il Gruppo Scout Capaci 1 ha messo a nostra disposizione il suo “Verde Rifugio”, bene confiscato alla mafia trasformato in una base bella e accogliente.
Subito dopo la cena, cucinata insieme alla squadriglia in pieno stile scout, ci siamo incamminati per raggiungere la “stele di Capaci”, in prossimità della quale, Falcone, in quell’afoso pomeriggio del 23 maggio 1992 perse la vita.
Abbiamo pregato grazie a p. George ai piedi del monumento, riflettuto sul binomio bene e male e compreso come quest’ultimo non possa che essere destinato alla sconfitta. Il terrore, che con quel gesto clamoroso la mafia voleva affermare, non può mai fondare nient’altro che momenti effimeri di apparente supremazia militare, insopportabile per definizione, tant’è che proprio da lì lo Stato e la collettività maturarono la consapevolezza forte e decisa della necessità di una risposta adeguata.
La mattina del 2 maggio ci siamo messi in marcia verso la base scout Volpe Astuta di Fondo Micciulla a Palermo. Trattasi del primo fondo agricolo sequestrato alla mafia nel 1981 da Giovanni Falcone. Il luogo, bellissimo, particolarmente suggestivo e dall’enorme carica simbolica, è una metafora della metamorfosi e di come l’impegno ed il sacrificio hanno permesso quella necessaria bonifica che si materializza nella confisca dei beni ai mafiosi e nella conseguente restituzione alle parti sane della collettività. Tale straordinario obiettivo non può che raggiungersi con il sacrificio, il sudore, il lavoro e il costante impegno.
Ebbene, i nostri Capi hanno deciso che il suddetto luogo andava raggiunto non a bordo di confortevoli autovetture, ma in pieno spirito scout, a piedi e con zaino in spalla. Preso il treno da Capaci fino alla Stazione Notarbartolo di Palermo, abbiamo percorso diversi chilometri fino alla Volpe Astuta “tagliando in due” l’intero capoluogo siciliano. Anche questo sta a rappresentare come i traguardi (comunque tutti parziali) vadano raggiunti appunto con il lavoro, il sudore e l’impegno, così da assumere alla fine un meraviglioso sapore di pace, serenità e appagamento.
Arrivati alla base abbiamo piantato le tende e preparato i pasti. Nel primo pomeriggio siamo stati invitati dai nostri capi a presentarci presso la Camera dello Scirocco in vestito di ambientazione, per la Cerimonia del tè, che quasi sicuramente ci verrà riproposta al Jamboree in occasione della home hospitality, dalle famiglie giapponesi. Un momento molto gradevole perché interessante e simpatico.
Subito dopo abbiamo giocato giapponese con gara di origami, nodi e disegni giapponesi.
In questa cornice di paradiso il momento certamente più toccante, commovente e significativo è stato l’incontro con la dott.ssa Rita Borsellino, sorella dell’amico fraterno di Giovanni, del collega e dell’altro non dimenticato campione di legalità: Paolo Borsellino.
Falcone e Borsellino costituiscono per un siciliano un binomio pressoché inscindibile. Non si può parlare dell’uno senza evocare l’altro. I due non sono due facce di una medesima medaglia ma un tutt’uno: sono la sintesi e l’incarnazione dei principi e dei valori di sacrificio, lealtà, correttezza, senso del dovere e assoluto rispetto della legalità, abnegazione e coerenza fino al martirio. La dott.ssa Borsellino, con dolcezza e gentilezza ha risposto in maniera efficace ed esauriente alle domande poste lei dalle varie squadriglie, facendo emergere in maniera chiara non solo la statura professionale e carismatica del fratello ma anche i momenti più intimi vissuti con la sua famiglia, della quale non poteva e non voleva prescindere nell’ordinario del suo vissuto.
Paolo Borsellino, ci raccontava, non rinunciava mai, nonostante le contrarie indicazioni dettate dalla scorta per primarie esigenze di sicurezza, alla visita settimanale della madre. Molta gente, per la complessità e pericolosità del suo impegno professionale, avrebbe trovato un facile alibi per giustificare una relativa assenza rispetto ai valori familiari. Paolo NO, anche a costo di mettere a rischio la sua vita e quella di chi gli stava accanto, trovava il tempo per raggiungere sempre l’appartamento di Via D’Amelio, dove abitava la madre, in una strada scomoda, senza via di uscita, troppo pericolosa.
Il reparto Giovanni Falcone è riuscito a tessere le fila del suo percorso invitando all’incontro con la dott.ssa Borsellino anche Davide Carella, responsabile della base di Fondo Micciulla e autore di una bellissima canzone diventata ormai l’inno di legalità del nostro reparto in Giappone.
Dopo aver ricevuto la dott.ssa Borsellino e dopo aver trascorso un pomeriggio indimenticabile, ci siamo nuovamente dedicati alle attività da campo tra cui anche ad un bizzarro fuoco di bivacco in lingua giapponese ricco di effetti speciali.
La mattina del 3 Maggio, dopo aver fatto colazione e smontato le tende, abbiamo realizzato un ricordino personale da regalare alle famiglie che ci ospiteranno in Giappone nella Ho.Ho. e abbiamo imparato qualcosa sulla lingua giapponese e sui luoghi del campo.
Quella stessa mattina, ogni squadriglia si è poi dedicata alla gara di cucina a tema giapponese, presentando a tutto lo staff e ai logisti di campo, un piatto ideato per l’occasione. A trionfare in questa gara è stata la sq. femminile dei Leoni che ha saputo coniugare il gusto del piatto ad una attenta presentazione.
Durante la mattinata il nostro amico Kiyoshi ci ha raggiunti su Skype per condividere alcune parole e alcuni sguardi. A breve saremo felici di incontrarlo a Catania.
Intorno alle ore 15.00 si concludeva il secondo campetto del reparto Giovanni Falcone. Ognuno di noi era felice di aver vissuto un campetto davvero intenso e ricco di emozioni e di aver toccato con mano i luoghi che hanno visto nascere, crescere e morire il nostro testimone. Nel ricordo che le idee di Giovanni e Paolo continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini, il reparto ha consapevolmente assunto il solenne impegno di farsi portatore di valori importanti e di condividerli in occasione del prossimo Jamboree.
Adesso siamo pronti a partire per riempire i nostri zaini di nuove esperienze!
Dedichiamo un GRAZIE sincero alle nostre famiglie e ai nostri gruppi scout che ci hanno sempre supportato, ai nostri sogni e al nostro meraviglioso staff di reparto che ha fatto di tutto per farci vivere un percorso pre-Jam davvero indimenticabile!
Vincenzo Finocchiaro
Capo redattore del Rep. G. Falcone (SICILIA)
Young Spokesperson Contingente Italiano
Gruppo Scout Agesci Paternò 4