Ci sono casi in cui le parole non bastano per descrivere le emozioni che si provano, e come descrivere il bellissimo incontro del nostro Reparto Maria Montessori che è avvenuto nei giorni del 24-25-26 aprile presso Porto Sant’Elpidio nelle Marche?
L’uscita ha riunito noi ragazzi e ragazze provenienti da ben tre regioni diverse: per arrivare qualcuno ha impiegato sei ore, altri venti minuti, ma alla fine l’importante è stato ritrovarsi insieme più uniti di prima dopo tre mesi in cui non abbiamo potuto vederci.
Come inaugurare al meglio l’uscita se non con una fantastica gara di karaoke? (Che tra l’altro è una delle attività preferite dai teenagers giapponesi). Cantare rende tutti più uniti e aumenta l’entusiasmo: insieme abbiamo rispolverato tutti i grandi classici, ma con un’importante novità che non può assolutamente mancare nel nostro canzoniere: l’inno ufficiale del Jamboree 2015!
Con questa partenza ruggente siamo entrati nel cuore dell’uscita: infatti quella di sabato è stata una giornata super intensa, durante la quale abbiamo finalmente formato attraverso un piccolo gioco le quattro squadriglie: Tigri, Colibrì, Panda e Suricati.
Per conoscere meglio la squadriglia abbiamo passato il tempo in una specie di caccia al tesoro nella quale dovevamo trovare degli oggetti, così tra gamberi seccati e ombrelli distrutti è arrivata l’ora di pranzo.
Nel pomeriggio invece abbiamo incontrato Kazumi, una dolce signora giapponese che vive in Italia da trent’anni: con la gentilezza e la pazienza tipica dei giapponesi ci ha insegnato qualche vocabolo base in giapponese, come scrivere il nostro nome in katakana e a realizzare origami a forma di gru, ci ha anche regalato delle riviste in giapponese che potrebbero essere molto interessanti se sapessimo come leggerle!
La sera abbiamo preparato gli onigiri con riso e tonno, che nel paese del Sol Levante sono l’equivalente di un panino pane e salame per noi, quindi abbiamo indossato i nostri costumi da veri orientali e abbiamo dato il via alla festa!
La cena è stata a base di ramen (che in pratica sono spaghetti in brodo con dentro ogni sorta di ingredienti, come funghi, gamberetti, salsa di soia…) onigiri e dorayaki (simili a pancakes ma farciti con marmellata di fagioli azuki).
Dopo una serata di giochi e risate la domenica ci siamo preparati alla messa, smontato le tende e finalmente ci sono state svelate le tappe del lunghissimo viaggio che dovremo affrontare per arrivare in Giappone (ma anche per tornare in Italia) per intenderci passeremo circa cinquanta ore tra aereo e pullman! Mica poco eh?
E così dopo tre giorni davvero intesi è arrivato il momento che tutti sapevamo doveva arrivare: quello dell’addio. Per essere più corretti è un arrivederci, perché la nostra avventura è solo a metà e ci rivedremo prima di quanto possiamo immaginarci. In fondo questi mesi che paiono interminabili saranno un breve periodo in cui avremo l’occasione di prepararci veramente all’evento mondiale del Jamboree: insomma, potremo veramente comprendere cosa intendeva Gotthold Ephraim Lessing quando disse: “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere.”