Quelli che (prima o poi) ritornano… WATER
La protagonista della giornata è stata una e una sola: l’acqua. Infatti la sfida che oggi avrebbe messo alla prova il reparto Marco Polo, Laura Bassi (e non solo) era la “water activity”. Una giornata per staccare un po’dal forte caldo e dalla frenesia del Jamboree, incentrata sul divertimento ma contemporaneamente utile per migliorare l’unione e l’affiatamento di reparto.
La sveglia oggi è stata abbastanza presto, verso le 6:00. A differenza delle altri mattine nelle quali avevamo un po’ più tempo per prepararci e fare colazione, oggi dovevamo fare tutto il prima possibile per andare a prendere il bus… direzione spiaggia! Il viaggio, relativamente alle ore di aereo e pullman affrontate per arrivare al jam, non è stato per niente lungo, più o meno un’oretta. Una volta arrivati ci siamo trovati insieme ad altri partecipanti provenienti da diverse nazioni, soprattutto giapponesi e messicani. La mattinata si sarebbe suddivisa in due parti, entrambe costituite da giochi ma separate da un bel bagno rinfrescante. Una volta separati in due gruppi, verso le 10 le attività hanno finalmente avuto inizio. Il primo gioco era una specie di schiaccia sette a eliminazione, l’ultimo rimasto sarebbe stato il vincitore. Per non essere eliminati bisognava riuscire a non sbagliare mai i passaggi, chi sbagliava si doveva sedere in mezzo al cerchio e aspettare che la partita finisse. Il secondo gioco consisteva in una gara di velocità. Bisognava posizionarsi su una linea stile flessione e al via del giudice, correre il più veloce possibile cercando di afferrare prima degli altri un paletto posizionato a una quindicina di metri di distanza. Dopo aver fatto una pausa ristoratrice di venti minuti, ecco che è arrivato il momento “clou” della giornata, IL BAGNO. Senza pensarci due volte ci siamo subito tuffati e, tra giochi e scherzi, il tempo è volato e c’ha trasportato verso il terzo ed ultimo gioco della giornata: palla prigioniera. A dire il vero non era il solito gioco che siamo abituati a vedere in Italia. La variante infatti era una sola ma fondamentale: anziché usare dei palloni per colpire gli avversari bisognava usare dei frisbee in gomma, componenti fondamentali di un vero e proprio e sport quasi sconosciuto in Italia ma molto divertente e famoso in Giappone. Dopo quest’ultima attività abbiamo avuto un’oretta per pranzare e passare del tempo assieme prima di risalire in pullman verso le 14:00 pronti per tornare al Jamboree e continuare questa giornata più carichi che mai.
La giornata di oggi è stata davvero molto bella perché, oltre al divertimento e a un po’ di fresco dopo tante giornate di caldo, c’ha fatto capire ancora una volta come a volte, giocando, non importa che la lingua o la nazionalità siano diverse, attraverso il gioco si possono conoscere nuove persone e imparare a superare delle sfide e difficoltà insieme a loro.