International Youth Peace Forum

E’ la mattina del 6 Agosto 1945 quando l’equipaggio americano del bombardiere “Enola Gay” sorvola i cieli della città giapponese di Hiroshima e sgancia la prima bomba atomica della storia. Tre giorni dopo un’altra esplosione immensa, di un’ inaudita violenza si abbatte sulla città di Nagasaki. Segue immediata la resa incondizionata del Giappone e la fine della seconda guerra mondiale. La terrificante capacità di morte è resa palese dalla rinuncia del popolo giapponese, il cui indomito spirito è a tutti noto, finanche alla costituzione di un esercito. Oggi a 70 anni dai disastri nucleari che hanno cambiato il corso della storia le due città giapponesi si fermano a ricordare le pagine più brutte e tristi della loro esistenza.
Sono onorato di aver avuto l’opportunità di rappresentare il Contingente Italiano all’ “International Youth Peace Forum” svoltosi il 5 e 6 agosto a Nagasaki. Erano presenti giovani scouts provenienti da 150 paesi e centinaia di studenti residenti a Nagasaki.

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International Youth Peace Forum

Sono stati due giorni indimenticabili, profondi, intensi e di grande commozione all’insegna del ricordo e della memoria con un unico scopo: ricordare la storia per evitarne i “corsi e ricorsi”, la Storia quale maestra di vita.
Nella giornata del 5 agosto abbiamo visitato il museo della pace di Nagasaki.
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Museo della Pace di Nagasaki

NAGASAKI'S WATCH
Museo della Pace di Nagasaki

La prima riflessione che ho fatto a mente calda è stata: “simili atrocità non possono e non devono ripetersi, ognuno di noi ha il dovere morale di essere ambasciatore dei principi di pace, integrazione e rispetto delle diversità nelle rispettive comunità di appartenenza”.
Dopo l’apertura del forum abbiamo assistito alla bellissima esibizione del “Dragon Dance Team”, composto esclusivamente da ragazze di scuole secondarie. Nel pomeriggio del primo giorno ha tenuto una conferenza commemorativa l’ambasciatore dello scoutismo giapponese nel mondo, Mister Soichi Noguchi.
DRAGON DANCE TEAM
Dragon Dance Team

Oltre ad essere un capo scout è anche il Presidente dell’associazione degli esploratori spaziali e rappresenta tutti gli astronauti del mondo. Da più di 40 anni tiene fede alla propria promessa scout. Il motto scout “Be Prepared” è ancora una sua grande risorsa, perfino oggi nella sua vita da astronauta. La rete globale dello scoutismo,inoltre, ha aiutato il nostro Noguchi a lavorare in grande sintonia con amici provenienti da varie nazioni. E’ una celebrità del web grazie alle sue numerose foto scattate dal cielo e postate sul suo account di twitter.
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Mister Soichi Noguchi

La mattina del 6 agosto alle ore 08.15, ora esatta dello sgancio della bomba atomica di Hiroshima, ci siamo accostati ad un raccolto momento di preghiera personale e silenziosa. Sono passati ben 70 anni da quando, il 6 e 9 agosto, i bombardieri USA sganciarono le bombe atomiche nelle due città giapponesi. I bombardamenti non furono preavvisati, come forse imposto dalle crudeli leggi della guerra ma certamente non dalle più nobili regole cavalleresche, al fine preciso di infliggere al nemico militare e alle popolazioni civili il maggior danno possibile per fiaccarne lo spirito e ucciderlo nell’animo.
Una luce accecante accompagnata da un calore rovente e veloce come un flusso piroclastico. In un lampo l’inferno nucleare si scatenò contro uomini, cose, animali e la natura tutta, con la sua carica di morte e distruzione, strappando i vestiti, la pelle e l’anima. La pioggia radioattiva fu letale per coloro i quali si trovavano ad una distanza di un km dall’esplosione, ma provocò malattie genetiche e danni di ogni tipo per i sopravvissuti, modificando finanche le strutture del DNA degli Hibakusha, ciòè di “coloro che non si suicidarono nonostante avessero tutte le ragioni per farlo; che hanno salvato la dignità umana in mezzo alle più orrende condizioni mai sofferte dall’umanità” (Kenzaburo Oe). Furono 150 mila quelli che morirono subito, colpiti dall’urto dell’esplosione. Altri 200 mila sarebbero morti nell’arco di pochi mesi per l’effetto delle radiazioni atomiche. Per quelli che sopravvissero fu invece l’inizio di un lungo calvario che non è ancora finito.
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Il disastro di Nagasaki

 
Questo è quello che ci racconta Yoshiro Yamayaki, un superstite all’esplosione di Nagasaki. Aveva appena undici anni quel 9 agosto 1945, quando l’orologio si fermò letteralmente alle 11.02, e quando vide materializzarsi l’orrore nucleare che con tutto il suo portato di morte ha colpito la sua famiglia e le persone a lui più care. Oggi a 70 anni da quei terribili giorni, fa fatica a ricordare i volti di alcuni membri della sua famiglia ma continua ancora a battersi per un mondo senza armi nucleari.
testimony by an atomic bomb survivor AGAINST NUCLEAR WEAPONS
Numero di armi nucleari pronte per essere utilizzate

Ha concluso la sua storia con semplici e toccanti parole di speranza che devono essere per tutti noi monito e guida: “Prego affinché nessun altro possa sperimentare la tragedia brutale alla quale Io ho assistito all’età di undici anni. Tuttavia si dice ci siano ventimila o trentamila testate nucleari esistenti, tutte di gran lunga più potenti delle bombe atomiche usate su Hiroshima e Nagasaki. Ci sono ancora molte persone nel mondo che non sanno quanto siano crudeli e terribili le armi nucleari. Nel mondo ancora si combattono guerre civili e conflitti internazionali. Vi prego di prestare la vostra forza per eliminare le armi nucleari dalla faccia della Terra e fare in modo che Nagasaki sia l’ultimo posto sulla Terra a subire un bombardamento atomico. Lavoriamo tutti insieme per costruire un mondo di pace senza guerre.”
Dopo aver ascoltato la testimonianza così vera, profonda e toccante di Yoshiro Yakawaki, guidati dagli studenti giapponesi abbiamo condiviso un momento ricreativo sperimentando dei momenti propri della cultura giapponese: alcuni realizzando gli origami, altri assistendo a degli incontri di judo, altri ancora partecipando alla cerimonia del tè, e cosi via.
Nel pomeriggio di giorno 6 ciascun gruppo è stato sollecitato a scambiare opinioni sulla pace e a descrivere il mondo che vorremmo se fossimo i presidenti delle nostre nazioni. Abbiamo immaginato e sognato un mondo senza pregiudizi, senza armi, fondato sulla pace e con opportunità di istruzione per tutti.
Young mayors
Young mayors

japanese cultural experience  (origami)
Japanese cultural experience (origami)

Intorno alle ore 15:00 ogni gruppo ha condiviso e confrontato le proprie opinioni con gli altri gruppi in una presentazione sul palco della sala conferenze. Il forum si è concluso intorno alle ore 16.00, con l’esecuzione di “Flowers will bloom”, una bellissima canzone dedicata alle vittime del terremoto che ha colpito l’est del Giappone nel 2011.
CLOSING CERIMONY
Closing ceremony

closing cerimony 2
Closing ceremony

Anche una superficiale lettura dei media sembra dare ragione al pessimismo di quasimodiana memoria per cui la natura umana è rimasta immutata, uguale a quella dell’uomo della pietra e della fionda, basata sul più basso istinto, nonostante la scienza abbia fatto passi da giganti, passando dalla pietra alla bomba atomica.
I with contingent leaders
Capo Contingente e Capo Federale Fis

Tutti Noi, i giovani presenti al forum e provenienti da tutte le aree geografiche evidenziavamo con la forza della semplicità che è possibile una via diversa e alternativa, unica possibile per la sopravvivenza: quella della pace, della fratellanza, dell’integrazione e della solidarietà.
 

Vincenzo Finocchiaro

Capo redattore Reparto G. Falcone (SICILIA)