Dopo il Jamboree il reparto Gioacchino Rossini si è incontrato nella magica Sulmona, luogo dove è iniziato il viaggio dei 40 jamboristi. Il campo, condito ovviamente da felicità per il rincontro dei compagni di viaggio, ha avuto la finalità di verificare il Jam, ovvero: capire le ansie, le paure, le aspettative per il pre Jam e il dopo Jam. Il campo si è tenuto nei giorni 3-4 ottobre, come già detto, nella magica Sulmona. L’avventura per i campani è, come sempre, iniziata prima poiché sono partiti insieme da Napoli. Dopo aver passato ben tre ore in autobus sono giunti nel luogo prestabilito e dopo aver riabbracciato gli altri compagni di viaggio si è finalmente dato inizio alle attività.
La prima sera si è svolta con la divisione dei compiti per le squadriglie, le quali dovevano ricreare lo spirito del Jamboree organizzando giochi, striscioni e video in vista della giornata con i genitori. Il giorno dopo c’è stato la verifica sul Jam ed è stato interessante scoprire le paure e ansie che tutti i membri del reparto nutrivano nei confronti di questo evento internazionale. Dopo la verifica c’è stata l’accoglienza alle famiglie e la grande festa, anche sé in ritardo, per il ritorno dei jamboristi.
Dopo la festa c’è stata la visione dei 2 video sul Jamboree, sempre organizzati dai ragazzi, e la realizzazione di alcuni giochi mirati alla condivisione delle tradizioni giapponesi. Dopo aver mostrato ai genitori cosa è stato per i ragazzi il Jamboree c’è stato un momento per tutto il reparto nel quale i capi hanno consegnato un regalo e salutato i jamboristi. Sono state regalate delle barche di carta e una poesia attraverso la quale i capi, utilizzando là metafora della barca, hanno invitato il reparto a non perdere mai la curiosità e il desiderio della scoperta tipica di uno scout. Inutile dire che il campo si è concluso nella più totale malinconia ma allo stesso tempo nella speranza di rincontrare quei compagni di viaggio con cui sono state condivise emozioni uniche.