Anche voi state aspettando quel Luglio 2019 che sembra non arrivare mai?
Ma sì sto parlando del Jamboree! “Un’avventura indimenticabile” dicono; quindi io
come voi aspetto con impazienza questa nuova esperienza.
Ma siamo davvero sicuri di cosa ci aspetta? Sappiamo davvero cos’è un’avventura?
“E’ un modo per fare nuove conoscenze” dice Benedetta del Mosciano 1, “E’
un’esperienza che si vive insieme e apre nuovi mondi” spiega Chiara del Pescara 6,
ma siamo ragazzi. Per sapere davvero cosa ci aspetta dall’altra parte del mondo
abbiamo bisogno di qualcuno con un po’ più di esperienza… E chi meglio dei nostri
capi reparto?!?
Ci siamo conosciuti sabato 3 novembre a Calascio in provincia dell’Aquila. I capi
sono: Karen, Luigi, Camilla e don Tondo. In realtà quel fine settimana abbiamo
conosciuto il nostro reparto, Ponte del mare. Insieme abbiamo passato due
splendidi giorni, pieni di risate e nuove conoscenze. “Sbloccare per svelare”.
Lasciati i genitori ci siamo riuniti in un cerchio e dopo aver fatto il solto giro di nomi,
siamo andati nelle camere da letto. Erano delle camerette piuttosto piccole,
specialmente le porte, ma sempre meglio di dormire fuori in tenda! Una volta
sistemati siamo andati all’alzabandiera e abbiamo ufficialmente iniziato il campo.
Prima di andare al campetto a noi tutti era arrivata una mail con su scritto: fai un
video di circa 20 secondi dove racconti chi sei e i tuoi progetti per il Jamboree.
Quindi quale modo migliore di conoscerci se non quello di visualizzare i nostri
video?! Che divertimento, che risate! Ormai ci conoscevamo tutti, anche se
indirettamente, ma sempre meglio di niente. Dopo aver visto i video abbiamo
consegnato una foto del nostro Paese e i nostri fazzolettoni di appartenenza, con su
scritto un messaggio di pace e le firme di tutti i nostri amici, anzi fratelli e sorelle del
reparto. Finita l’attività di conoscenza, ci siamo divisi in 4 gruppi: Francesi, Spagnoli,
Inglesi e Tedeschi. Il gioco consisteva nel trovare un punto indicato tramite delle
coordinate e con l’utilizzo della bussola dovevamo raggiungere quel preciso punto.
Trovati tutti gli indizi, cioè una serie di numeri, abbiamo aperto un lucchetto. Dentro
le scatole abbiamo trovato delle chiavi, che i capi ci hanno detto di conservare e
custodire.
Ormai si era fatto tardi e la fame cominciava a farsi sentire. Affamati come lupi ci
siamo diretti nel refettorio che sembrava molto a sala grande della scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts. Dopo cena abbiamo fatto delle scenette a piacere con la
relativa squadra; alcuni hanno cantato, altri hanno ballato, altri ancora hanno
proposto dei bans, insomma ci siamo conosciuti un po’ meglio.
Dopodiché abbiamo intrapreso un’attività interessantissima: i capi reparti ci hanno
detto di fare alcune cose come camminare senza scontrarsi con gli altri, bendarsi,
camminare da bendati senza scontrarsi con gli altri… Alla fine ci hanno fatti sedere a
terra e hanno spento le luci. Hanno iniziato a raccontarci delle storielle tutte con
morali profonde. Immersi in una piacevolissima quiete ognuno di noi ha rivelato a
tutto il reparto le proprie paure. Può sembrare banale, ma con questa attività
abbiamo scoperto molto su di noi e in tutto il reparto si è creato un forte legame di
confidenza e amicizia. Tolte le bende e cantato il “Signor tra le tende schierati”
siamo andati a dormire, assonnati più che mai.
Il secondo giorno è stato addirittura più divertente del primo. Abbiamo fatto
colazione, ci siamo preparati gli zaini e siamo tornati dove era iniziato tutto,
all’alzabandiera. Quest’ avventura sembrava ormai giunta al termine, ma abbiamo
dovuto ricrederci… Abbiamo iniziato a salire su una piccola montagna e man mano
che salivamo don Tondo ci ha fatto partecipare alla celebrazione eucaristica!
Insomma una messa di quasi due ore: a metà strada abbiamo letto le prime letture,
proseguendo verso la cima ci siamo fermati un attimo e dopo una piccola attività ci
siamo dati al pace. Raggiunta la destinazione, la Rocca di Calascio, abbiamo fatto la
comunione. E’ stata la messa più bella che ognuno di noi avesse mai fatto.
Tutti quanti ormai pensavamo la stessa cosa… Ma quando facciamo le
squadriglie???
Ecco il momento era arrivato! A ognuno di noi era stato assegnato un pezzo di
puzzle di colore e forma diverso dagli atri. Abbiamo completato il puzzle e senza
nemmeno accorgercene avevamo trovato la nostra squadriglia. Panda, Cinghiali,
Arieti e Cobra, ecco finalmente creato il nostro reparto. “Incontrare per costruire”.
Prima di scendere abbiamo scattato delle foto tutti insieme, ogni reparto che si
rispetti ne ha una! Tornati al “campo base” abbiamo pranzato. Subito dopo abbiamo
tirato fuori le chiavi, sì proprio quelle della sera precedente! Era ora di aprire una
serratura, era ora di sbloccare un nuovo mondo, unlock a new world! Infatti i capi
reparto ci hanno portati davanti a una porta con su scritto “unlock a new world”,
così una volta oltrepassata quella porta avremo ufficialmente iniziato il nostro
cammino di preparazione verso il così tanto attesto Jamboreee!!! Dentro quella
piccola stanza i capi ci hanno dato dei gadget fichissimi: un porta fazzolettone con su
scritto il proprio nome e Jam 2019 e due braccialetti con su scritto “sbloccare per
svelare” e “ incontrare per costruire”. Dopo la verifica ci siamo dovuti salutare.
In ogni abbraccio era racchiusa un’amicizia ancora non molto forte, ma che ci
accompagnerà fino in America e a quel punto diventerà non solo una semplice
amicizia, ma una grandissima fratellanza che ci ricorderemo per il resto della nostra
vita! Tra risate e lacrime siamo tornati tutti alla proprie città, al proprio reparto e
alla propria squadriglia, certo al nostro proprio reparto e alla nostra prima
squadriglia, perché ormai ne abbiamo 2!
Quindi per rispondere alla domanda iniziale, direi che un’avventura è bella perché è
un mistero, e man mano la scopriremo nei nostri prossimi incontri.
Fino ad allora continueremo a immaginare e fantasticare su un sogno che si avvicina
ogni giorno di più a diventare realtà, il Jamboree.
Arrivederci e buon sentiero !!!
Davide & Rachele
Reparto Ponte del Mare