Il sindaco di udine riceve gli scout

“Pâs a dučh, pace a tutti, peace for all”. Questo il messaggio -in friulano, italiano e inglese- che il sindaco di Udine, Furio Honsell, ha voluto affidare agli scout e alle guide che il prossimo luglio prenderanno parte al Jamboree in Giappone perché lo consegnino alle famiglie delle quali saranno ospiti. Insieme all’invito a visitare Udine, la Città del Tiepolo. Ma prima ha voluto farsi spiegare dai ragazzi stessi il significato del Jamboree, la sua storia, notizie del luogo dove si svolgerà. Quasi un’interrogazione, da vecchio docente universitario, alla quale i ragazzi, un po’ emozionati e un po’ intimiditi, hanno risposto con qualche “aiutino” da parte dei capi.
Ha portato il suo saluto alla delegazione udinese anche l’assessore all’Educazione, Raffaella Basana, proprio di recente coinvolta in attività con gli scout.
All’incontro, tenutosi lunedi 15 giugno a Palazzo D’Aronco sede del Comune di Udine, per l’Agesci è intervenuto il responsabile di Zona di Udine, Federico Tonino mentre per il Cngei erano presenti il Commissario di Sezione di Udine, Paolo Chiaruttini, e Filippo Andrighetti che in Giappone rivestirà il ruolo di capo delegazione del Cngei. Con loro tutti i capigruppo dei ragazzi che andranno al Jamboree.
Alla fine scambio di omaggi, con il sindaco Honsell che ha consegnato agli scout il gagliardetto con lo stemma del Comune di Udine, mentre l’Agesci, nel ricordare come lo scopo dello scoutismo sia quello di formare buoni cittadini, ha donato al sindaco il libro di Baden-Powell “Cittadini del Mondo” e il Cngei la Carta d’Identità Associativa.
Ha voluto essere presente alla breve cerimonia e portare il suo “in bocca al lupo” anche Paolo Coppola, ex assessore comunale nella Giunta Honsell e oggi parlamentare alla Camera dei Deputati, in gioventù scout presso l’Udine 7, che ha invitato i ragazzi a proseguire con determinazione sulla strada del servizio.

Il Giappone è dietro l’angolo

Il Jamboree si avvicina sempre più e i reparti di formazione si preparano al loro viaggio in Giappone. Tra questi il reparto Gioacchino Rossini si è incontrato un’ultima volta prima della partenza.
Il 24, 25 e 26 aprile 2015 dopo quasi sei mesi i 36 ragazzi, incontratisi per la prima volta a Sulmona, non  più imbarazzati come quella prima volta, si salutano calorosamente. Ad ospitarli questa volta è la grande e bellissima  città di Napoli, in Campania, che ,a detta dei capi, si avvicina di più ai ritmi caotici delle grandi città giapponesi. L’incontro per i campani è sul posto mentre, per i marchigiani e gli abruzzesi sarà un lungo viaggio di quasi sei ore.
Il campo si è aperto con l’arrivo al convento di Sant’ Eligio, vicino a piazza Mercato, in cui i ragazzi trascorso i tre giorni di campo.
La prima serata trascorre tra risate, ricordi, racconti e abbracci tutto con costumi di zona e cibo tipico di ogni regione.
W la PizzaLa giornata seguente è la più impegnativa, simile a quella di un Jamboree. Tutto si basa sul tempo e sulla puntualità ma soprattutto sul divertimento. I capi organizzano per ogni squadriglia un percorso che li porterà a girare per tutta Napoli e scoprire nuove cose.
Tutto inizia con una corsa verso piazza Plebiscito dove ad attenderli ci sono i due cambusieri campani. Questi propongono un gioco tipo giapponese: lo Shanghai. I ragazzi si divertono molto, ma nemmeno finito il gioco che tutti iniziano a correre verso la Galleria. Da lì si corre verso al Maschio Angioino, poi via Toledo, Chiesa di Santa Chiara, Castel dell’Ovo e molti altri posti.Sq Puma
Non si viene a conoscenza solo di nuovi luoghi e storie ma anche di sapori tradizionali come quello della pizza e delle sfogliatelle.
Ultimo punto di incontro è Piazza Vittoria dove li attende un’attività inaspettata.
Sq FalchiIl reparto Rossini sta per conoscere il reparto del Napoli 2, Poseidon, un reparto che non fa parte dell’associazione AGESCI bensì CNGEI. Con il reparto Poseidon i ragazzi hanno potuto vedere e scoprire diverse differenze in merito al concetto di scoutismo ed anche capire l’importanza del ruolo, ovvero, essere ambasciatori dell’Italia all’estero ma soprattutto dello scautismo italiano, dato che non tutti i gruppi scout vi possono partecipare.CNGEI & AGESCI
Il pomeriggio  passa molto velocemente in compagnia di nuove persone e nuove scoperte su quest’altra associazione.
Il ritorno “a casa” si mostra molto divertente avendo utilizzato un autobus pubblico dove spazio per oltre 40 persone non ce n’era.
Ad attenderli al convento ci sono dei ragazzi laureati in lingue orientali e specializzati sul giapponese, insieme a Kaory una ragazza giapponese, che mettono alla prova i ragazzi del reparto Gioacchino Rossini con un classico gioco dell’oca ma con domande prettamente riferite al Giappone. La serata poi apre, di nuovo, il palato ai ragazzi che si prestano a provare il sushi ed ad usare le bacchette. Non finisce qui, i ragazzi preparano la presentazione dei miti giapponesi all’intero del fuoco di reparto. Prima della buona notte c’è un regalo per la squadriglia vincitrice del gioco della giornata: i Canguri! Il loro premio è un ricordo di Napoli, ovvero una piccola maschera di Pulcinella.
Il sonno però si avvicina e dopo una buonanotte tutti vanno a dormire.
KiyoshiLa mattina seguente, preparatisi e fatta colazione, i ragazzi ricevono un’altra sorpresa : una videochiamata con Kiyoshi capo scout della Home Hospitality e hanno la possibilità di fargli delle domande.
Le sorprese non finiscono ed ai ragazzi vengono distribuite le magliette ufficiali del contingente italiano, così come i distintivi, lo zainetto e la spilla da fissare sulla cintura.
Verso mezzogiorno Don Paolo celebra la messa e in seguito i ragazzi pranzano. Le ultime ore passano nel pulire e riordinare il posto che li ha ospitati. Ben presto però abruzzesi e marchigiani devono salutare Napoli e i loro compagni di viaggio campani con la consapevolezza che la prossima volta che si vedranno sarà all’aeroporto di Roma.

Se fossi fuoco…racconto di un secondo campetto speciale-

Ed eccoci ancora qua. Un’uscita normale, di un reparto normale. Abbiamo al collo gli stessi fazzolettoni. Ma… aspetta un po’: quello non è il fazzolettone del contingente italiano al Jamboree!??
Infattiii! Siamo al secondo campetto di preparazione per il Jamboree! Altro che uscita normale! Eppure a me sembrava! Sembrava ci conoscessimo da una vita, anche se quel moretto là in fondo non l’avevo mai notato…
I capi fischiano, ci mettiamo in cerchio per squadriglie: “Lui è Alessandro, il nuovo ragazzo che ci accompagnerà in Giappone”. E la squadriglia Falchi accoglie a braccia aperte un nuovo, gasatissimo esploratore del Pisa 5.

Il 28 febbraio, il Reparto della toscana Tiziano Terzani si è ritrovato vicino alla base scout di Coeli Aula, provincia di Empoli, per passare assieme un altro mitico campetto. Dopo esserci raggruppati in squadriglie, noi ragazzi ci siamo dovuti conquistare la base scout con un percorso a prove e gli zaini in spalla! –“superiperdifficilissime”…
Dopo un momento fede, ci siamo disposti nelle camere. Di nuovo insieme in cerchio sul prato ci siamo imbattuti in una nuova grande sfida: un gioco dell’oca con quesiti giapponesi!
Un po’ prima del solito orario di cena, eravamo tutti nel refettorio vicino alla cucina con le gavette in mano. A fare? La nostra pizza da portare al Jamboree, ma certo! Gli uomini –da bravi gentiluomini- sono andati a fare legna e le donne stendevano ciascuna una mini-pizza. Poi ci siamo dati il cambio. Ciascuno ha preparato la sua pizza ideale, con gli ingredienti che preferiva. Dopo averle dato un nome giapponese e cotte, sono state condivise e ognuno ne ha assaggiato un po’ da tutti. Mmmh, che buone! I cambusieri ne avevano preparate anche quattro alla nutella –una per sq.- e il compleanno di Matilde ha dato i suoi frutti: una torta grandissima e buonissima da mangiare tutti insieme!
Tutti travestiti dal nostro personaggio preferito dei cartoni giapponesi, abbiamo cominciato un fantastico bivacco. Secondo una tecnica giapponese, ci siamo dati all’arte disegnando con cannucce e tinta molto diluita con l’acqua. Da bravi amici non poteva mancare la partitina a Just Dance prima di imbrandarsi. E ballando a ritmo, sono venuti fuori nuovi grandi talenti –maschi compresi!
Don Simone ci ha dovuti salutare alla sera, un po’ prima del previsto.
Per una super colazione era stato preparato pane e marmellata e gli avanzi della torta della nostra ormai sedicenne Matilde (che si diceva sfortuna poiché nata il 29 febbraio…).

Con l’uniforme di nuovo a fare legna di squadriglia! Per… una gara di cucina a sorpresa! Con la loro specialità, una pasta alla carbonara, si sono conquistati il primo posto i Falchi. Per il dolce sono state ricordate le Piranha, che per il resto del pasto non si erano posizionate molto bene.
Fra la giuria campeggiavano degli sconosciuti, una famiglia che si spacciava per essere interessata al luogo della base scout da poter usare per festeggiare il battesimo del figlio. Dopo un’adeguata siesta il capofamiglia, un personaggio abbastanza eccentrico, si è presentato. Con grande sorpresa di tutti era Folco Terzani, il figlio di colui che ha dato il nome al nostro Reparto. Lui ci ha presentato la sua vita avventurosa, passata in giro per il mondo. Con la moglie e i due piccoli figli ci hanno comunicato l’importanza che la natura e il contatto con essa rappresenta per loro. Inoltre ha acceso il fuoco con due legni facendo la scintilla. Nonostante tutto, si sono dimostrati all’avanguardia, non scoraggiandosi quando è stato chiesto loro di fare un mega-selfie tutti insieme.
Con la presentazione del logo di Reparto ci siamo salutati attendendo maggio…
A presto!
Gente che ti salta addosso correndo, gente che ride, gente che è felice di stare insieme, gente che è felice perché sa dove andremo a finire… in Giappone!!!

-Le redattrici-

…alla seconda tappa…

Ogni giorno che passa il Giappone sembra farsi più vicino, l’emozione e l’attesa crescono, ma con loro anche tantissime domande, la voglia di mettersi in gioco e di vedere nuovamente il reparto degli ambasciatori.
E così, mentre le giornate si fanno più lunghe, ricordandoci l’estate la partenza imminenti, il reparto Anna Magnani si è ritrovato nel primo pomeriggio del 24 aprile nel parcheggio della sede regionale a Roma. Prima misteriosa meta: Via Antonio Gramsci 74. Nulla di più ci era dato sapere. Dopo indecisioni e lunghi avanti indietro sotto al sole a Villa Borghese, con gli zaini sulle spalle, siamo arrivati all’Istituto Giapponese di Cultura dove abbiamo scoperto qualcosa in più su quella terra lontana che ci ospiterà. Poi, divisi in pattuglie, ci siamo diretti alla base di Bracciano dove abbiamo montato le tende e ci siamo finalmente riposati sull’erba. A cena, senza neanche che fosse necessario specificarlo, la maggior parte ha impugnato le bacchette.
Quello che era iniziato, sembrava un fuoco di bivacco normale, almeno fino a quando lo spirito della festa è sceso su di noi, facendoci passare il resto della serata pieni di starlight colorate a ballare diverse canzoni della versione giapponese di Just Dance. Credo che sia stata la cosa più strana che un campetto o un’uscita mi abbiano mai riservato. Felicemente sconvolti e stanchi, abbiamo concluso la nostra prima giornata.
Quante cose da dire, quanti particolari!
Il secondo giorno abbiamo avuto la possibilità di scoprire sia qualcosa in più di tecnico sulla Ho.Ho. (Home Hospitality) e sul viaggio, sia nozioni importanti sulla cultura giapponese. Ci siamo cucinati il pranzo seguendo alcune ricette tipiche e nel pomeriggio abbiamo provato, in onore del luogo che ci stava ospitando, alcune attività nautiche con surf e canoe, incuranti dell’acqua, che calda non era. Dopo cena abbiamo liberato gli spiriti dei ninja con alcune prove che hanno richiesto tutta la nostra abilità e il nostro -a quanto pare è scarso- intelletto.
Ormai giunti quasi al termine anche di questo incontro, domenica mattina ci siamo preparati alla sfida più grande del campetto: un’amichevole chiamata su skype con alcuni ragazzi giapponesi; abbiamo potuto fare una domanda testa e dare la colpa allo scarso segnale se non capivamo la risposta. Gli istanti si sono susseguiti in fretta, senza neanche che ce ne accorgessimo e sono cominciati ad arrivare i genitori per il the con dorayaki e per riportarci a casa.
Anche questo campetto è sembrato brevissimo, ma non meno intenso, concretamente, ci ha aiutato ad avvicinarci alla nostra partenza e ad entrare nel ruolo che tutti speriamo di riuscire a portare al meglio, quello di ambasciatori.
Elena Naldoni

E ORMAI A TUTTO GIAPPONE…

Si è da poco concluso l’ ultimo campetto pre-Jamboree tenutosi a Molfetta, nel centro della “Lega del Filo d’oro”,dal 24 al 26 aprile 2015. Il centro che ha ospitato noi ragazzi pugliesi è un centro. Molto particolare, infatti ci vivono persone con diverse disabilità. A contatto con queste persone meno fortunate di noi siamo cresciuti perché abbiamo imparato a prendere esempio da loro che non si abbattono al primo ostacolo, ma con la forza di volontà riescono ad andare avanti nonostante tutte le difficoltà. La forza di volontà è al centro di tutto, anche al centro del viaggio che ci porterà in una Terra a noi sconosciuta e dall’ altra parte del Pianeta, il Giappone.

Lo scopo di questo secondo campetto è stato proprio il conoscere meglio il Giappone, Terra ricca di tradizione, innovazione, con i suoi metodi di insegnamento e di buona educazione, ed è su questo che si sono basate tutte le attività. E così, abbiamo cucinato prodotti tipici giapponesi per una gara cucina, che sicuramente avrà rovinato le papille gustative dei nostri capi che hanno dovuto assaporare il preparato. E poi, ogni squadriglia ha preparato un gioco per tutto il Reparto su uno di questi argomenti, ovviamente inerenti il Giappone: geografia, lingua, usi e costumi, teatro “no”. E infine, abbiamo fatto un grande gioco presentato da degli strani amici giapponesi, sfidandoci in balli, origami e disegni, che si è concluso con il volo di tante lanterne colorate su per il cielo. Oltre ad esserci cimentati nel conoscere meglio il Giappone, abbiamo ripreso a parlare del personaggio di cui porta il nome il nostro reparto ossia “Don Tonino Bello”.

Il pomeriggio del 25 aprile, è venuto a trovarci Ferri, il capo scout dell’AGESCI, che in passato era venuto a contatto col vescovo. Ci ha descritto il suo meraviglioso carattere, il rapporto che aveva coi giovani, ma soprattutto l’ attenzione che rivolgeva nei confronti degli scout, a cui aveva spesso dedicato del tempo. Per questo tutti noi siamo orgogliosi di poter portare il nome di Don Tonino in tutto i Mondo per farlo conoscere e per farlo apprezzare. Invece, la domenica mattina ci sono venuti a trovare i nostri compagni di viaggio del CNGEI,giustamente per motivi logistici non è venuto tutto il reparto ,ma solo alcuni componenti pugliesi,accompagnati da un capo. Abbiamo avuto la possibilità di poter condividere dei momenti insieme a loro,sfruttando l’occasione per poterli conoscere meglio,facendo a loro alcune domande sulla loro associazione e su quali fossero le differenze dalla nostra. Per alcuni di noi non è stata una novità, perché a gennaio durante il loro secondo campetto siamo stati ospitati da loro a vivere insieme delle attività. Queste esperienze sono molto belle, perchè ci fanno sentire realmente,tutti fratelli.Infine, anche a nome degli altri compagni d’ avventura desidero ringraziare i nostri capi che mettono cuore e anima in quello che fanno. Ci stanno preparando con amore e dedizione per affrontare questo viaggio che ci vede già col cuore in Giappone.

… E L’ EMOZIONE CONTINUA…!


Il motto del Jamboree 2015 in Giappone sarà WA!, spirito di
unità… unità che ci ha portato ad incontrarci tutti insieme ad
Altamura (BA) il 19 aprile, dove Noi Ambasciatori Pugliesi
siamo stati presentati ai capi di tutta la regione, in occasione
dell’Assemblea regionale primaverile. Abbiamo ricevuto il
“Buona Caccia” e un “imbocca al lupo”, insieme alla bandiera
dell’AGESCI e a quella della pace da portare con noi in
Giappone, pace per cui si è battuto don Tonino Bello e che
dovremmo avere sempre nei nostri cuori nel farci
“costruttori di pace”.
Ogni gruppo, poi, ci ha affidato una cartolina caratteristica
del proprio paese/città di provenienza, con il mandato di
scambiarla una volta in Giappone con uno straniero che
incontreremo e conosceremo e che, a sua volta, ci firmerà
una cartolina del Giappone che riporteremo a tutti i gruppi
della nostra Regione.
Ma non c’era solo il nostro Reparto presente, bensì anche gli
ambasciatori pugliesi che partiranno con il Reparto
2
interregionale “Umberto Nobile” e i Rover e le Scolte che
partiranno come IST…è stata anche una bella occasione di
incontro e conoscenza tra noi pugliesi uniti dallo stesso
sogno!
I momenti vissuti sono stati tutti molto suggestivi ma quello
che mi ha colpito di più è stato mentre cantavamo…Eravamo
tantissimi, tutti con timbri di voce differenti ma è stato come
se quelle decine di voci fossero unite in una sola proprio collo
spirito di unità che lega tutti noi scout e che sogniamo di
trasmettere al Mondo intero. E’ stato bello inoltre vedere
tutti quegli scout con fazzolettoni diversi essere uniti in un
solo cuore, in una sola anima, in una sola Famiglia.

Ricordi dalla Seconda Uscita del Federico Fellini

Dopo tanta trepida attesa, il reparto si è ritrovato a San Martino in Rio presso il Centro Missionario  il 14 e il 15 Marzo.
 
Siamo subito stati accolti da Frate Alessandro che ci ha parlato dell’armonia (uno dei 3 temi principali del Jamboree), dopodichè abbiamo fatto esperienza pratica, creando armonia nel giardino, ripulendolo. Grazie a questa attività abbiamo capito che per
raggiungere l’armonia bisogna collaborare tra noi.
 
Durante la serata ad ogni squadriglia è stato richiesto di proporre una canzone, un ban e un gioco, tratti dal quaderno che insieme avevamo preparato, sentendoci a distanza o, chi è riuscito, a trovarsi in una uscita di squadriglia; questo libretto verrà utilizzato al Jamboree.
E’ stato molto bello vedere come ogni sq si è messa d’impegno per proporre ban divertenti e che saranno poi comprensibili da scout di ogni nazione.
 
Il secondo giorno, sicuramente il più impegnativo dei due, si è aperto con una buona colazione, dopo la quale abbiamo partecipato a due fantastiche attività.
La prima era mirata a farci apprendere, attraverso vari giochi, parole e termini inglesi che ci saranno utili per comunicare e abbiamo composto la cartina della penisola artificiale sulla quale si svolgerà il campo. Per lo svolgimento dell’attività i capi sono stati affiancati da alcuni ragazzi che hanno partecipato al Jamboree svedese del 2011, che ci hanno dato la loro testimonianza, raccomandandoci di vivere appieno ogni occasione, anche se stanchi, perché è un’esperienza unica. Abbiamo anche incontrato il Giangio, il responsabile E/G della regione, che oltre a farci i migliori auguri, ci ha annunciato che qualche settimana dopo il Jam (a cui anche lui parteciperà), il reparto Federico Fellini si ritroverà al Campetto Guidoncini Verdi della nostra regione.
La seconda esperienza invece era dedicata alla conoscenza della casa giapponese e dei comportamenti da tenere nei vari ambienti, come ad esempio il togliersi le scarpe quando si entra o come utilizzare l’ipertecnologica toilet. Questa attività è stata preparata da una signora giapponese che vive in Italia ormai da qualche anno: ha ricreato alcune stanze e a chiesto ad alcuni di noi di provare a muoversi educatamente in esse. Abbiamo notato che la differenza tra come noi ci comportavamo e come lei poi ci ha spiegato era ampia. Questo ci ha fatto riflettere sull’importanza di conoscere ciò a cui non siamo abituati, per poter rispettare le diverse culture che incontreremo.
Dopo la celebraazione della Santa Messa ci siamo salutati sotto la pioggia, ma comunque contenti di esserci rivisti.
 
Adesso siamo in trepida attesa del prossimo campetto, il 12-13-14 giugno a Brisighella, al Parco del Carnè, pronti a vivere insieme al reparto romagnolo l’ultimo incontro che ci proietterà verso il 23° WSJ.
 
Davide
Reparto Federico Fellini
Emilia Romagna 1

Desideri e sogni in viaggio verso il Giappone!

Durante il secondo campetto del Reparto Anna Magnani le nostre menti ultra sviluppate hanno capito che, forse, portarsi una forchetta nel calzettone e dei tranci di pizza nascosti nello zaino non era la cosa migliore da fare per affrontare il Jamboree… pertanto ci siamo preparati e abbiamo conosciuto meglio il Giappone!!!

La trepidante attesa…

Ci sono casi in cui le parole non bastano per descrivere le emozioni che si provano, e come descrivere il bellissimo incontro del nostro Reparto Maria Montessori che è avvenuto nei giorni del 24-25-26 aprile presso Porto Sant’Elpidio nelle Marche?
L’uscita ha riunito noi ragazzi e ragazze provenienti da ben tre regioni diverse: per arrivare qualcuno ha impiegato sei ore, altri venti minuti, ma alla fine l’importante è stato ritrovarsi insieme più uniti di prima dopo tre mesi in cui non abbiamo potuto vederci.
Come inaugurare al meglio l’uscita se non con una fantastica gara di karaoke? (Che tra l’altro è una delle attività preferite dai teenagers giapponesi). Cantare rende tutti più uniti e aumenta l’entusiasmo: insieme abbiamo rispolverato tutti i grandi classici, ma con un’importante novità che non può assolutamente mancare nel nostro canzoniere: l’inno ufficiale del Jamboree 2015!
Con questa partenza ruggente siamo entrati nel cuore dell’uscita: infatti quella di sabato è stata una giornata super intensa, durante la quale abbiamo finalmente formato attraverso un piccolo gioco le quattro squadriglie: Tigri, Colibrì, Panda e Suricati.
Per conoscere meglio la squadriglia abbiamo passato il tempo in una specie di caccia al tesoro nella quale dovevamo trovare degli oggetti, così tra gamberi seccati e ombrelli distrutti è arrivata l’ora di pranzo.
Nel pomeriggio invece abbiamo incontrato Kazumi, una dolce signora giapponese che vive in Italia da trent’anni: con la gentilezza e la pazienza tipica dei giapponesi ci ha insegnato qualche vocabolo base in giapponese, come scrivere il nostro nome in katakana e a realizzare origami a forma di gru, ci ha anche regalato delle riviste in giapponese che potrebbero essere molto interessanti se sapessimo come leggerle!
La sera abbiamo preparato gli onigiri con riso e tonno, che nel paese del Sol Levante sono l’equivalente di un panino pane e salame per noi, quindi abbiamo indossato i nostri costumi da veri orientali e abbiamo dato il via alla festa!
La cena è stata a base di ramen (che in pratica sono spaghetti in brodo con dentro ogni sorta di ingredienti, come funghi, gamberetti, salsa di soia…) onigiri e dorayaki (simili a pancakes ma farciti con marmellata di fagioli azuki).
Dopo una serata di giochi e risate la domenica ci siamo preparati alla messa, smontato le tende e finalmente ci sono state svelate le tappe del lunghissimo viaggio che dovremo affrontare per arrivare in Giappone (ma anche per tornare in Italia) per intenderci passeremo circa cinquanta ore tra aereo e pullman! Mica poco eh?
E così dopo tre giorni davvero intesi è arrivato il momento che tutti sapevamo doveva arrivare: quello dell’addio. Per essere più corretti è un arrivederci, perché la nostra avventura è solo a metà e ci rivedremo prima di quanto possiamo immaginarci. In fondo questi mesi che paiono interminabili saranno un breve periodo in cui avremo l’occasione di prepararci veramente all’evento mondiale del Jamboree: insomma, potremo veramente comprendere cosa intendeva Gotthold Ephraim Lessing quando disse: “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere.”