Abbiamo iniziato
il nostro viaggio dalla stazione di Verona, precisamente al binario 11, dove ci
aspettavano Baden Powell (Don Valentino) ed Erica . Abbiamo rotto il ghiaccio
con il gioco delle 3 caratteristiche: ognuno di noi ha detto ai capi tre
caratteristiche buffe di sé e attraverso delle carte dovevamo trovare l’identità
nascosta. È stato molto divertente e questo giochino ci ha permesso di metterci
in relazione gli uni con gli altri fin da subito e ha posto le basi per una
fantastica amicizia che continuerà nel tempo.
Per
raggiungere la base Scout Airone abbiamo camminato nel buio e nella nebbia che
avvolgeva Isola della Scala. Una volta arrivati abbiamo scoperto le identità e
la provenienza anche dei nostri capi, Irene, Erica, Luca, Don Valentino.
Ci siamo
seduti ad una bella tavolata e ci siamo accolti con i cibi caratteristici dei
posti di provenienza. Per concludere in bellezza la giornata abbiamo visto i
video che raccontano la bellezza di essere Scout.
Il giorno
seguente siamo andati a Verona per vedere il Ponte Pietra, ponte da cui prende nome
il nostro reparto e ci siamo scattati una foto ricordo. Con le squadriglie
appena formate (Fenici, Bombi, Pinguini e Albatros) abbiamo visitato Verona attraverso
una caccia fotografica: i capi ci mandavano sul telefono una serie di missioni da
fare per andare alla scoperta delle bellezze della città. Alcune erano dei luoghi
da raggiungere e da fotografare per avere l’indizio successivo, altre erano da
fare lungo gi spostamenti ed erano più buffe..come farsi una foto con una donna
incinta o con un manichino esposto in vetrina che indossava il fazzolettone
scout. Abbiamo concluso il gioco all’Arena e lì vicino abbiamo partecipato ad
una messa celebrata da Don Valentino. Qui ci è stato dato il braccialetto che rappresenta
la nostra prima tappa verso il Jamboree.
Durante il
cerchio serale abbiamo fatto vari giochi e, accompagnati dalla chitarra e dall’armonica,
abbiamo cantato tante canzoni tra cui Country Road. Questa l’abbiamo cantata
talmente tante volte che ormai la sappiamo a memoria!
La mattina seguente abbiamo pulito la casa per
accogliere i nostri capi reparto di provenienza e i familiari. A loro abbiamo
raccontato cosa abbiamo fatto al campetto e cosa andremo a fare da qui al
Jamboree. Abbiamo proseguito la giornata con un super pranzo a buffet e con una
Messa celebrata all’aperto.
Per concludere:
dopo tutto questo divertimento il nostro entusiasmo ora è proprio alle stelle! I
capi hanno organizzato il campetto superando pienamente le nostre aspettative, perché
in pochi giorni abbiamo creato un clima molto bello e non vediamo l’ora di
rivederci tutti quanti!
16 ragazzi, provenienti da 5 regioni del centro Italia ,super motivati, tutti con un obiettivo comune, abbattere i muri e costruire ponti, si sono incontrati dal 3 al 6 gennaio nelle foreste casentinesi. Sulle orme di San Francesco, da Camaldoli a la Verna, abbiamo affrontato i temi della bellezza , in particolare la bellezza del diverso, dello sconosciuto. Stiamo parlando di noi, gli IST del mitico clan ponte di mezzo.
La strada è stata per noi un mezzo per conoscerci meglio, stringere rapporti,amicizie, e interrogarsi.
Si è creato subito un bel clima tra noi ragazzi e i capi, che si sono mostrati sin da subito molto disponibili.
Siamo chiamati ad essere ambasciatori di pace, portatori di valori puri e della cultura italiana. Svolgeremo dal 18 luglio al 3 agosto un importantissimo servizio in West Virginia, dove si terrà il 24 esimo world scout jamboree in cui ci saranno circa 37 mila ragazzi uniti sotto un’unica promessa e unico motto: “Unlock a new world”
È stato molto bello e interessante confrontarsi e apprezzare le sfumature culturali caratteristiche di ogni regione.
Accompagnati dalle note della famosa COUNTRY ROADS, non sono mancati momenti di svago e divertimento. Si è parlato molto del servizio e della sua funzione: è emerso che il più ambito è senza dubbio pulire i bagni 😂.
Questo jamboree sarà un’occasione vera, unica e irripetibile, potremmo infatti entrare a contatto con tutte le culture del mondo nel tipico e gioioso clima scout. È stata assegnata ad ognuno di noi una nazione partecipante al jamboree e ci è stato chiesto di rappresentarla tramite ban o scenetta per scoprire come gli altri contingenti si stanno preparando all’evento. Anche questo è stato molto bello e divertente, ci ha permesso di entrare nel particolare clima internazionale e abbiamo potuto assaggiare sin da subito le differenze culturali che vivremo al jam.
Questo è stato il nostro primo incontro, ricco di gioia e affiatamento. Nostro fedele compagno di avventure è stato senza dubbio il freddo, che nonostante i tripli strati di pile non ci ha mai abbandonato.
Sperando in un inglese migliore, ci diamo appuntamento il 9 e 10 marzo nel Lazio, aoh! L’avventura continua!
avvistate 36 persone ad ostia antica, il reparto di formazione si è ufficialmente incontrato.
giorno 14 dicembre, ore 18, gradi…troppo pochi. Eccoci qui, il primo campetto del Reparto Ponte Sant’Angelo, un reparto formato da ragazzi del Lazio e della Sardegna.
Quando siamo arrivati, c’erano molti volti nuovi, volti curiosi e imbarazzati, stavamo tutti in silenzio, tutti ad aspettare che qualcuno rompesse il ghiaccio.
Ed ecco che arriva Giulia, il nostro capo del Lazio, che, dopo esser riuscita a sfuggire dal traffico, manda via i genitori e che con grande maestria indovina quasi tutti i nostri nomi.
Siamo stati ospitati nella base di Ostia antica, un luogo davvero bello, che alcuni di noi già conoscevano. Partita la caccia ai picchetti perduti, abbiamo iniziato a fare conoscenza.
Montate le tende siamo entrati in sede, nell’attesa dei nostri amici sardi abbiamo mangiato, cantato e giocato,ci hanno insegnato alcuni bans violenti come quello degli onci onci, altri difficili come il ban “everybody dance now”.
Appena sono arrivati i sardi, accompagnati dagli altri nostri 3 capi sardi: Don Rinaldo, Alessio e Gabriella, il cerchio si è allargato ed è arrivato il momento che tutti e 36 temevamo. Prima di andare al campetto ci avevano chiesto di girare un video e di dire che animale, cibo, paesaggio e canzone vorremmo essere. eravamo tutti molto imbarazzati, ma almeno dopo aver visto quei video, la nostra timidezza oramai era sparita.
Dopo poco siamo stati divisi per tende e siamo andati a “dormire”. quel lasso di tempo è stato molto produttivo perché sentendo parlare i ragazzi sardi, abbiamo imparato alcune parole nuove come “ajo” o “eja”.
Il risveglio è stato molto tranquillo, ci siamo svegliati per le 8 e la ginnastica offerta da Alessio è stata impagabile, da quel momento la giornata era ufficialmente iniziata. Ci siamo spostati, abbiamo fatto un’attività di catechesi ad occhi chiusi che è stata davvero emozionante. Mentre giocavamo ci è venuta a salutare la squadriglia dei caimani, una squadriglia problematica e soprattutto formata da ragazzi amanti del lavoro, che ci hanno chiesto di esplorare, al posto loro, tre mondi: Venere, il mondo della bellezza; Xenos il mondo dell’accoglienza e quello di Demetra, il mondo dell’ambiente.
Abbiamo iniziato con il mondo della bellezza e abbiamo esplorato ciò che c’è di bello dentro noi stessi, approfittando dell’occasione per conoscerci. Arrivati al mondo di Xenos è iniziata la vera competizione, ci hanno lanciato la gara di cucina a base di piatti tipici del lazio. Dopo il tempo libero il nostro viaggio per aiutare la formidabile squadriglia dei caimani non si è fermato. Siamo andati armati di entusiasmo e di telefono in giro, per ostia antica, cercando ogni cosa che potesse essere bella e accogliente.
La sera, dopo aver presentato le foto che abbiamo fatto, abbiamo continuato a parlare di ambiente, Gabriella ci ha proposto un quiz sul riciclaggio e sulla decomposizione dei materiali,molti noi sono rimasti sorpresi nello scoprire quanto tempo ci mettono effettivamente gli oggetti a decomporsi. Dopo cena sono venuti due capi, uno dell’ AGESCI e uno del CNGEI, entrambi si occupano della comunicazione, dei social, degli hashtag del contingente. Hanno chiarito alcuni dubbi che avevamo e abbiamo fatto un’attività nella quale ogni squadriglia doveva costruire un ponte con l’aiuto di ogni componente. Dopodiché abbiamo fatto qualche bans e siamo andati a dormire.
Il terzo giorno la sveglia è suonata presto perchè siamo andati al “centro” di Roma e ogni squadriglia, con il capo che gli è stato assegnato, ha fatto un’attività: prima è stato dato alle squadriglie un foglio con il morse sul quale c’era scritta una via che abbiamo dovuto trovare. Una volta li abbiamo intervistato delle persone per chiedere quali fossero i problemi del quartiere. In seguito lo staff ha dato alle squadriglie dei fogli con sopra un QR code che ha aperto su internet un testo in una lingua straniera che noi abbiamo tradotto, quindi siamo andati vicino le ambasciate dei rispettivi paesi e abbiamo fatto delle altre interviste per convivere le persone a visitare quei paesi. Una volta finita questa attività siamo andati a piazza San Pietro per la benedizione del Papa e subito dopo in un prato per il pranzo. Tra chiacchiere e canti siamo tornati al campo dove, con un pò di malinconia in vista della partenza, abbiamo smontato le tende e fatto merenda. Arrivati i genitori ed i capi reparto noi ragazzi siamo rimasti fuori a cantare prima degli arrivederci….
8 Dicembre 2018, Ortigia (SR), zaino in spalla e occhi
immersi nel sonno ma curiosi di conoscere i volti con cui trascorreremo la
nostra più grande avventura!
I protagonisti di oggi siamo noi: il reparto Ponte Umbertino
formato da E/G della Sicilia Est…ma con una piccola eccezione, Egle del
Castellammare 1(TP), che ha dato inizio alla sfida “ARANCINO V/S
ARANCINA” (vi terremo aggiornati!)
L’incontro si è svolto nell’affascinante isola siracusana,
Ortigia, dove il clan del Siracusa 1 ci ha ospitati nella loro sede.
Riuniti in cerchio a Piazza Duomo di Siracusa, abbiamo finalmente associato i visi ai nomi: non è stato difficile memorizzare i nomi dei capi, Elena, Ivan, Davide e don Helenio, ma per i 36 ragazzi è stato necessario più tempo!
Dopo essere stati divisi nelle squadriglie, i capi ci hanno
affidato una missione in giro per l’Isola che ci ha permesso di conoscerne
cultura e storia e alla conclusione di queste nuove scoperte, abbiamo fatto un
momento di preghiera che ci ha colpito particolarmente, “è possibile
perdonare sempre?”.
Terminato il pranzo, dopo un’allegra siesta, abbiamo dato
inizio alle danze: le tanto temute presentazioni hanno scandito il nostro
pomeriggio, durante il quale abbiamo superato la nostra prima sfida per la
nostra prima meta, “Sbloccare per svelare”. La sera abbiamo gustato le
pietanze tipiche che ognuno di noi ha portato per poi iniziare alla grande il fuoco
di bivacco, con bans e giochi che tutte le squadriglie hanno presentato.
Abbiamo concluso la giornata riflettendo sulle regole da seguire per svolgere
nel modo più sereno il nostro tanto sognato Jamboree!
Sveglia alle 7.00 colazione e via! Nuova giornata, nuove
sorprese: il nostro capo ci comunica che a breve sarebbero arrivati i capi
contingente! Presi dall’entusiamo e sistemato tutto, abbiamo accolto i tanto
attesi ospiti che rispondendo a tutte le nostre curiosità, hanno alimentato
quella voglia di ritrovarci tutti sull’aereo per dar inizio all’avventura!
Infine, dopo la celebrazione della Messa di don Helenio, abbiamo compilato insieme la “carta dell’ambasciatore” e posto il nostro Dreamcatcher personale all’inizio del cammino per il 24° Jamboree ricordando che “sono amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e scout”!
Anche voi state aspettando quel Luglio 2019 che sembra non arrivare mai? Ma sì sto parlando del Jamboree! “Un’avventura indimenticabile” dicono; quindi io come voi aspetto con impazienza questa nuova esperienza. Ma siamo davvero sicuri di cosa ci aspetta? Sappiamo davvero cos’è un’avventura? “E’ un modo per fare nuove conoscenze” dice Benedetta del Mosciano 1, “E’ un’esperienza che si vive insieme e apre nuovi mondi” spiega Chiara del Pescara 6, ma siamo ragazzi. Per sapere davvero cosa ci aspetta dall’altra parte del mondo abbiamo bisogno di qualcuno con un po’ più di esperienza… E chi meglio dei nostri capi reparto?!? Ci siamo conosciuti sabato 3 novembre a Calascio in provincia dell’Aquila. I capi sono: Karen, Luigi, Camilla e don Tondo. In realtà quel fine settimana abbiamo conosciuto il nostro reparto, Ponte del mare. Insieme abbiamo passato due splendidi giorni, pieni di risate e nuove conoscenze. “Sbloccare per svelare”. Lasciati i genitori ci siamo riuniti in un cerchio e dopo aver fatto il solto giro di nomi, siamo andati nelle camere da letto. Erano delle camerette piuttosto piccole, specialmente le porte, ma sempre meglio di dormire fuori in tenda! Una volta sistemati siamo andati all’alzabandiera e abbiamo ufficialmente iniziato il campo. Prima di andare al campetto a noi tutti era arrivata una mail con su scritto: fai un video di circa 20 secondi dove racconti chi sei e i tuoi progetti per il Jamboree. Quindi quale modo migliore di conoscerci se non quello di visualizzare i nostri video?! Che divertimento, che risate! Ormai ci conoscevamo tutti, anche se indirettamente, ma sempre meglio di niente. Dopo aver visto i video abbiamo consegnato una foto del nostro Paese e i nostri fazzolettoni di appartenenza, con su scritto un messaggio di pace e le firme di tutti i nostri amici, anzi fratelli e sorelle del reparto. Finita l’attività di conoscenza, ci siamo divisi in 4 gruppi: Francesi, Spagnoli, Inglesi e Tedeschi. Il gioco consisteva nel trovare un punto indicato tramite delle coordinate e con l’utilizzo della bussola dovevamo raggiungere quel preciso punto. Trovati tutti gli indizi, cioè una serie di numeri, abbiamo aperto un lucchetto. Dentro le scatole abbiamo trovato delle chiavi, che i capi ci hanno detto di conservare e custodire. Ormai si era fatto tardi e la fame cominciava a farsi sentire. Affamati come lupi ci siamo diretti nel refettorio che sembrava molto a sala grande della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Dopo cena abbiamo fatto delle scenette a piacere con la relativa squadra; alcuni hanno cantato, altri hanno ballato, altri ancora hanno proposto dei bans, insomma ci siamo conosciuti un po’ meglio. Dopodiché abbiamo intrapreso un’attività interessantissima: i capi reparti ci hanno detto di fare alcune cose come camminare senza scontrarsi con gli altri, bendarsi, camminare da bendati senza scontrarsi con gli altri… Alla fine ci hanno fatti sedere a terra e hanno spento le luci. Hanno iniziato a raccontarci delle storielle tutte con morali profonde. Immersi in una piacevolissima quiete ognuno di noi ha rivelato a
tutto il reparto le proprie paure. Può sembrare banale, ma con questa attività abbiamo scoperto molto su di noi e in tutto il reparto si è creato un forte legame di confidenza e amicizia. Tolte le bende e cantato il “Signor tra le tende schierati” siamo andati a dormire, assonnati più che mai. Il secondo giorno è stato addirittura più divertente del primo. Abbiamo fatto colazione, ci siamo preparati gli zaini e siamo tornati dove era iniziato tutto, all’alzabandiera. Quest’ avventura sembrava ormai giunta al termine, ma abbiamo dovuto ricrederci… Abbiamo iniziato a salire su una piccola montagna e man mano che salivamo don Tondo ci ha fatto partecipare alla celebrazione eucaristica! Insomma una messa di quasi due ore: a metà strada abbiamo letto le prime letture, proseguendo verso la cima ci siamo fermati un attimo e dopo una piccola attività ci siamo dati al pace. Raggiunta la destinazione, la Rocca di Calascio, abbiamo fatto la comunione. E’ stata la messa più bella che ognuno di noi avesse mai fatto. Tutti quanti ormai pensavamo la stessa cosa… Ma quando facciamo le squadriglie??? Ecco il momento era arrivato! A ognuno di noi era stato assegnato un pezzo di puzzle di colore e forma diverso dagli atri. Abbiamo completato il puzzle e senza nemmeno accorgercene avevamo trovato la nostra squadriglia. Panda, Cinghiali, Arieti e Cobra, ecco finalmente creato il nostro reparto. “Incontrare per costruire”. Prima di scendere abbiamo scattato delle foto tutti insieme, ogni reparto che si rispetti ne ha una! Tornati al “campo base” abbiamo pranzato. Subito dopo abbiamo tirato fuori le chiavi, sì proprio quelle della sera precedente! Era ora di aprire una serratura, era ora di sbloccare un nuovo mondo, unlock a new world! Infatti i capi reparto ci hanno portati davanti a una porta con su scritto “unlock a new world”, così una volta oltrepassata quella porta avremo ufficialmente iniziato il nostro cammino di preparazione verso il così tanto attesto Jamboreee!!! Dentro quella piccola stanza i capi ci hanno dato dei gadget fichissimi: un porta fazzolettone con su scritto il proprio nome e Jam 2019 e due braccialetti con su scritto “sbloccare per svelare” e “ incontrare per costruire”. Dopo la verifica ci siamo dovuti salutare. In ogni abbraccio era racchiusa un’amicizia ancora non molto forte, ma che ci accompagnerà fino in America e a quel punto diventerà non solo una semplice amicizia, ma una grandissima fratellanza che ci ricorderemo per il resto della nostra vita! Tra risate e lacrime siamo tornati tutti alla proprie città, al proprio reparto e alla propria squadriglia, certo al nostro proprio reparto e alla nostra prima squadriglia, perché ormai ne abbiamo 2! Quindi per rispondere alla domanda iniziale, direi che un’avventura è bella perché è un mistero, e man mano la scopriremo nei nostri prossimi incontri. Fino ad allora continueremo a immaginare e fantasticare su un sogno che si avvicina ogni giorno di più a diventare realtà, il Jamboree. Arrivederci e buon sentiero !!!
Benvenuti sul nuovo sito del Contingente Italiano per il 24° World Scout Jamboree!
Qui troverai il diario di viaggio scritto direttamente dai nostri ambasciatori che già in questi ultimi weekend trascorsi hanno iniziato il loro viaggio verso una nuova avventura.
Verranno anche pubblicate piano piano tutte le informazioni che ci arriveranno dagli organizzatori, le attività del Join in Jamboree e ovviamente le Faq
Siamo scout di differenti culture, esperienze, che vivono il Jamboree insieme, rispettandosi e aiutandosi vicendevolmente.
Accoglienza intesa come spirito d’incontro, volontà di aprirsi all’altro, desiderio di conoscere e farsi conoscere, avere attenzione e la cura alla persona, capacità di porre semi di pace.
Accoglienza significa anche esser consapevoli di condividere una responsabilità verso la Terra e nei confronti degli altri popoli. Praticare l’accoglienza richiede l’essere in grado di conoscersi e di sapersi raccontare.
L’apertura all’incontro richiede il rispetto per l’altro: attraverso l’accoglienza si sperimenta l’educazione alla pace, poiché indipendentemente dalle nostre caratteristiche personali e dalle nostre origini, tutti crediamo ai valori espressi dalla Legge e dalla Promessa scout.
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