Il Jamboree non è finito
“E’ iniziata la fase di atterraggio” annuncia il comandante del volo al microfono. Questa frase interrompe i discorsi di tutti gli esploratori e le guide che sono sul volo e che si stanno raccontando i loro Jamboree, le loro avventura, i loro incontri, i 12 giorni più belli della mia vita come dice Riccardo del Rimini 2.


Il Jamboree per loro non è finito ieri sera con la cerimonia di chiusura ed il passaggio della bandiera dello scautismo agli svedesi che organizzeranno il prossimo evento mondiale nel 2011.
Il Jamboree sta per atterrare in Italia, in tutti i gruppi che hanno inviato i loro ambasciatori a Chelmsford, in tutte le zone ed in tutte le regioni d’Italia.
L’aereo è fermo, adesso ai nostri ambasciatori spetta la seconda parte della loro missione: portare il Jamboree a casa perché tutti possano gustare e sperimentare lo spirito di fratellanza e pace vissuto in Inghilterra. Raffaele
Passo e chiudo
L’avventura volge al termine, lo smontaggio del campo è ormai quasi terminato, siamo tutti pronti per la grande cerimonia di chiusura che inizierà stasera alle 21 nella Main Arena.
Denis e Luciana Da questa sera non avremo più l’accesso a internet, quindi non potremo inserire altri articoli. Il sito rimarrà comunque operativo per qualche mese. Grazie per averci seguito.
Denis, Giorgio e Luciana

Un’impresa titanica: Paolo e il resto del mondo
One World One Smile: abbiamo fotografato ottanta volte la faccia del mondo.
Siamo Fabio Magnanini (young correspondent) e Paolo Gazzola entrambi esploratori e giornalisti del Reparto Guglielmo Marconi proveniente dall’Emilia Romagna.
Vi presentiamo la nostra singolare impresa di Reparto che vede impegnato Paolo nel farsi fotografare con almeno un membro in rappresentanza di ogni contingente presente al Jamboree, in alta uniforme. L’impresa è partita durante la cerimonia dell’Alba del Centenario quando il capo Reparto Pietro Pezzano ha lanciato l’idea, che potrebbe rientrare tra i “Guinnes dei Jamboree”: così è partita la “caccia” dei 161 rappresentanti delle nazioni. Nella sola mattinata di mercoledì 1 agosto, Paolo e Pietro sono riusciti a scattare ben ottanta foto, non male come inizio.
A oggi siamo arrivati a circa 140 foto: mancano ancora una ventina di Paesi tra cui piccoli contingenti presenti in un unico sottocampo, quindi molto difficili da trovare.

Fabio Magnanini e Paolo Gazzola – Reparto Guglielmo Marconi
Emozioni
Il bilancio del Jam, emozioni, esperienze, ricordi…
Riccardo, Iglesias 3 – Rep. Italo Calvino – L’attività che mi è piaciuta di più è stata quella in acqua, Splash, perché ho potuto provare esperienze che non si possono vivere nel mio Reparto in quanto abito lontano dal mare. Starbust mi è piaciuta di meno perché abbiamo dovuto lavorare sotto un sole cocente. Un altro ricordo che porterò con me sono le amicizie strette con E/G di tutto il mondo.
Non ti faccio una domanda, ti dirò una frase e tu ci racconterai l’emozione che ti provoca…: “ Tra qualche giorno ce ne andiamo… torniamo a casa!”
Giorgia – Oristano 3 – Rep. Italo Calvino – … Mi dispiace, mi dispiace tantissimo, avrei voluto durasse di più!
Chiara – Genova 52 – Rep. Italo Calvino – Mi dispiace moltissimo perché abbiamo stretto molte amicizie, all’estero ma anche nel Reparto, che è un Reparto fantastico in cui abbiamo legato tantissimo, anche perchè dopo il Jam non sarà facile incontrarsi.
Giulia – Segrate S.Movio 1 – Rep. Camillo Golgi – … sicuramente avrò nostalgia di questa esperienza. Mi porterò a casa tante cose nuove che spero di riuscire a trasmettere anche al mio Reparto. Sono un po’ triste che tutto questa finisca e contenta di tornare a casa.
Jessica – Brescia 4 – Rep. Bartolomeo Cattaneo – Noooooooooo!!! Non voglio! Anche se sono passati solo una decina di giorni… un giorno vale per due. Qui si fanno un mucchio di cose: impossibile farle a un normale campo scout. Abbiamo più comodità e le cose da fare sono veramente tante. Il rapporto con gli scout del mondo, il saluto con tutti mi mancheranno molto.
Cosa ti ha spinto a venire qui?
Maria Lara – Como 1 – Rep. Camillo Golgi – L’opinione di quanti al Jamboree c’erano già stati e che la definivano una cosa irripetibile e da non perdere: mi sono iscritta per questo.
Qui ci sono state parecchie cerimonie: l’apertura del Jam, l’apertura di contingente, l’Alba del Centenario, le SS.Messe… quale di queste ti ha provocato l’emozione più intensa?
Stefano – Sassari 7 – Rep. Italo Calvino – Tutte le cerimonie sono state significative, anche sotto il profilo coreografico e non solo di contenuti, l’emozione più forte era quella di condividerle con E/G di tutto il mondo.
Loana – San Salvo 1 – Rep. Italo Calvino – Il fatto di essere insieme a tanti altri scout riesce a dare una forte emozione ogni volta che ci si ritrova. E’ indescrivibile dire cosa si prova quanto ci si ritrova in mezzo a tanta gente.
Maurizio – Bergamo 3 – Rep. Bartolomeo Cattaneo – Il rinnovo della Promessa mi ha emozionato. Mi ha fatto pensare che essere scout è una cosa bellissima. Insieme ad altre 40.000 persone è stata una cosa unica! Ritengo che sia stato molto significativo per indicare il nostro desiderio di fratellanza, il fatto di far firmare il fazzolettone, che ci è stato dato per questa occasione, ad altre 100 persone.
Pensa: se tutto il mondo vivesse come noi abbiamo vissuto questi giorni?
Annalisa – Legnano 1 – Rep. Camillo Golgi – Qui abbiamo vissuto in modo diverso da come normalmente succede nel mondo. Qui il sorriso è sempre presente, mentre siamo abituati alla realtà che quotidianamente nel mondo, le culture diverse mirano soprattutto allo scontro. Qui stai con tutti, senza pregiudizi: viviamo veramente la fratellanza scout.
La cosa più fastidiosa al Jamboree. Quella che proprio non porteresti con te e quella invece che vorresti mettere nello zaino e portare a casa…
Tommaso – Firenze 2 – Rep. Italo Calvino – Lascerei qui molto volentieri la fretta nel fare le attività: non si aveva mai il tempo di goderle veramente che già si era obbligati a finirle. Non si riusciva a far tutto. Porto a casa volentieri il ricordo di tante persone in un unico posto, le cose scambiate che ci ricordano le altre persone.
Marta – Varese 1 – Rep. Camillo Golgi – Cosa lascio: il cibo lo lascio qui di sicuro! Mi porto a casa il ricordo di questo mondo, un piccolo mondo, in cui abitano tutti i popoli della terra.
Umberto – Treviglio 1 – Rep. Bartolomeo Cattaneo – Lascerei qui i panini con cipolla e formaggio! Non sono proprio il massimo! Porterei invece a casa tutte le esperienze nuove che ho vissuto qui. Porto nello zaino anche la scoperta di pensare ai popoli e non ai governi, come pensavo prima: una persona non è la politica.
Quando hai scelto di venire al Jamboree, sapevi di iniziare un percorso con gente che non conoscevi: le tue aspettative in quei momenti? Il percorso che avete fatto per conoscervi…
Cinzia – Alghero 1 – Rep. Italo Calvino – Abbiamo fatto un raduno in Toscana, ci siamo conosciuti e apprezzati subito. Ero spaesata ma son riuscita ad integrarmi bene e qui al Jamboree tutto tra noi è filato liscio.
Miriam – Ponte S.Pietro 1 – Rep. Bartolomeo Cattaneo – Abbiamo fatto due incontri con il reparto: conoscevo solo due di loro, avevo paura di non essere accettata. Non è stato così! Le amicizie si sono concretizzate, in ogni persona ho scoperto un nuovo amico e con loro è sato facile vivere al meglio l’esperienza del Jamboree.
Una marmellata di religioni
Nella zona centrale del Jamboree c’è un’area dedicata ai culti e alle religioni dei vari paesi partecipanti.
Il suo nome è Faiths and Believes, e in poche decine di metri quadrati raccoglie le più importanti religioni e credenze del mondo.
Oltre a essere centro di culto per chi professa le varie fedi, è anche un’ottima occasione per conoscere in pochi minuti le analogie e le differenze tra le varie culture.
Situato in una piazza circolare, con al centro un’alta costruzione che simboleggia l’unità tra i diversi popoli, l’area Faiths and Believes ospita in ogni sua tenda un luogo di culto differente: convivono in armonia cattolici e musulmani, ebrei e ortodossi, sic e altre credenze.
Durante la nostra visita, Arthur Geas e Steve Moulhuich, due IST degli Stati Uniti, ci hanno raccontato la loro esperienza spiegandoci che convivere con altre religioni è possibile.
Usi e costumi diversi che si uniscono in un mix di pensieri e fedi differenti.
Roberto Vela – Reparto Totò
Tarantella siciliana
L’orologio del Jamboree nella Plaza batte sei colpi e, come guidati dai suoi rintocchi, i ragazzi del Reparto Paolo Borsellino e tutti i capi siciliani si dispongono in cerchio aspettando l’arrivo della coda della processione. Sono partiti pochi minuti prima dal main gate trasportando su una portantina san Jambo. La processione è ispirata a quelle classiche siciliane: la portantina coperta di drappi con il santo della processione, i ragazzi vestiti con la camicia bianca, il gilet e i pantaloni neri e le ragazze in camicia bianca e gonna rossa.
E tutto ciò è ancora più sorprendente perché l’idea di organizzare questa processione è venuta agli scout siciliani soltanto il giorno prima. Per fortuna, per i costumi hanno potuto utilizzare quelli del loro spettacolo.


Il reparto Paolo Borsellino, infatti, aveva già proposto nel Hub del proprio sottocampo Dune la tipica tarantella siciliana: il ciuri-ciuri. Tarantella che cominciano a ballare anche adesso, non appena la portantina ha completato il giro del cerchio. Mentre ballano qualcuno è un po’ fermo, ma dopo dieci giorni di Jamboree è logico cominciare a provare segni di stanchezza, e forse anche per questo i siciliani non riescono a coinvolgere completamente le altre persone che si sono fermate a guardare. Ma l’entusiasmo è comunque alto e i ragazzi, col sorriso sulle labbra e continuando a battere le mani al ritmo della musica, riprendono la loro processione concludendo poi a Casa Italia. È stata la dimostrazione che anche gli scout italiani sanno sorridere e cantare, nonostante la difficoltà della stanchezza!
Furetto chiacchierone – Reparto Don Minzoni

Per capire i profughi
Ormai il Jamboree sta giungendo al termine e mentre il campo risuona di urla e battiti di pentole che ancora cercano i loro proprietari, approfitto del mio ruolo per sfuggire alla confusione.
Eccomi qua quindi a narrarvi i fatti di oggi, anche se un po’ mi dispiace che mi sia capitato questo giorno, perché in confronto agli altri non è stato chissà quanto emozionante (i pigroni non interessati ai problemi del mondo possono saltare l’articolo e guardare le foto…).
Ma ora raccontiamo: dovrò descrivere un po’ i fatti miei, visto che la mattina c’è stato il mitico choise time, il tempo libero.
Questa volta non l’ho sfruttato per giocare a giochi tipicamente scout, come il minigolf, i massaggi o le treccine, ma ho puntato al friendship award, uno stimolante concorso per aver il “patacchino” dell’amicizia mondiale. Ci siamo diretti in un piccolo gruppetto al faith & believes, la zona dedicata alle tante religioni sparse per il mondo.
Lì ho scoperto una nuova religione indiana chiamata sikh, che nella mia ignoranza non conoscevo. Il sikhismo si differenzia dalle altre religioni indiane perché riconosce un solo Dio universale. Una particolarità è che i fedeli sikh non si tagliano barba e capelli perché se Dio li ha dati loro, significa che li vuole mantenere così (non ho visto però donne barbute…).
Dopodiché ho partecipato a una piccola celebrazione di Taizé, organizzazione cattolica nata in Francia che vede molti giovani coinvolti. La loro mentalità e le loro celebrazioni sono interessanti: se non li conoscete già, cercate di saperne di più, ne vale la pena.
Per concludere, mi sono diretto ad un Globus, gli autobus tipicamente inglesi allestiti in modo tale da poter contenere foto e scritti di vari problemi che affliggono il mondo, come la schiavitù o l’aids.
Quello visitato da me trattava del turismo di massa e facendo un quiz ho conosciuto due simpatici ragazzi, uno di Malta e uno del Togo: spero di mantenere i contatti.
E saltando il pranzo con i sandwich inglesi, dei quali leggere gli ingredienti può essere fatale e causare gravi problemi psicologici (…io sono un esempio), sono arrivato al Global Development Village. In questa sezione del Jamboree, varie associazioni non governative cercano di sensibilizzare i giovani ai tanti fardelli che il nostro globo si trascina dietro.
Con la mia Squadriglia, gli Orsi, e altri gruppi svizzeri, finlandesi ecc. siamo andati allo stand del UNHCR, un’associazione che aiuta i rifugiati di tutto il mondo. Lo staff ha pensato che il modo migliore per comprendere i sentimenti di un rifugiato fosse quello di ripercorrere i suoi passi. Siamo stati suddivisi in famiglie e io ho dovuto giocare il ruolo della mamma col bébé: non chiedetemi l’età, maleducati!
Mio marito era una svizzera poco intraprendente e i miei due figli una finlandese silenziosa e Filippo, il mio compagno che da bravo ragazzo studiava legge. Ci hanno costretti a fuggire dal nostro paese (una ragazza raccontava e noi ascoltavamo), ci hanno presentato una lista con il poco materiale che potevamo selezionare da portare con noi, e imprevisti di ogni genere hanno accorciato la lista.
Nella fuga, il povero Filippo è stato colpito a una gamba, ma gli è andata bene altri sono diventati ciechi.
Il momento più intenso di certo è stato quando ci hanno veramente cercato di presentare una notte sul confine: siamo andati sotto a un telo tenebroso e stretto, e per simulare la notte ci hanno bendato gli occhi. E poi urla, battiti, latrati, spari.
Infine, sempre bendati, siamo usciti dal nascondiglio tenendoci per mano e guidati da un contrabbandiere che veniva e spariva, abbiamo attraversato il confine.
Giunto il giorno, ci siamo finalmente tolti le bende, e abbiamo dovuto compilare un modulo scritto in greco antico e altri caratteri incomprensibili per entrare nel campo profughi.
Anche quel momento è stato emozionante, con le guardie che continuavano a farci correggere i fogli e mai ad entrare, urlandoci in faccia. Infatti non tutti ci sono riusciti, ma la nostra famiglia ce l’ha fatta.
E poi anche il campo profughi è stato segnato da speranze e continue delusioni.
Dopo il gioco abbiamo fatto il resoconto, descrivendo le emozioni che avevamo provato e parlando ciascuno di come questi problemi vengono affrontati nei nostri paesi. Tutti siamo rimasti molto colpiti nel vivere l’attraversamento del confine perché, stando al buio e sentendo vari rumori inquietanti, abbiamo potuto comprendere almeno un minimo le difficoltà di un profugo.
Finita l’attività, tempo libero e altro, ma penso che mi fermerò qui. Se c’è davvero uno che ha avuto la pazienza di leggere quest’articolo, non ho voglia di perderlo sull’ultimo. Quindi, è meglio che vada, ci sono ancora dei tavoli da pulire (cavolo!).
Alla prossima. Jambo!
Christoph Schmitt – Reparto Camillo Golgi

E a noi sembra solo l’inizio!
Sono passati solo dieci giorni dall’inizio del Jamboree. Dieci lunghi giorni vissuti in Inghilterra a contatto con varie etnie, culture, stili di vita. Dieci giorni lunghi per le poche attività che siamo riusciti a svolgere, dieci giorni lunghi perché la notte ci sembra sempre di dormire poco, dieci giorni lunghi perché ci siamo subito sentiti a casa nostra, perché non capita tutti i giorni di stare in contatto con tutti gli stili di vita, etnie, culture e religioni diversi!
Più passa il tempo ci accorgiamo che mancano solo due giorni e abbiamo voglia di rimanere qui, di non tornare a casa. È molto dispiaciuto oggi, sia a me che a tutto il mio Reparto, finire ufficialmente le attività, abbiamo svolto l’attività ad Aquaville, dove ogni Paese proponeva giochi o attività manuali tradizionali, è stato molto interessante.
Durante il Jamboree momenti come questi sono all’ordine del giorno: parlare, scambiare distintivi e magliette o comunque stare a contatto con persone diverse, ma in fondo uguali, sono esperienze uniche e che sicuramente non dimenticheremo facilmente una volta a casa nostra.
In fondo credo che sia proprio questo lo scopo del Jamboree, oltre a essere ragazzi, ad appartenere a paesi diversi, a credere in religioni diverse siamo tutti scout che hanno raccolto il seme piantato da B.-P. cento anni fa.
Per chi non aveva capito ciò prima e per chi invece ha concretizzato le sue teorie, questo momento può essere l’inizio per un nuovo stile di vita, dove si vede il mondo con occhi diversi.
Jessica Perugini – Reparto Bartolomeo Cattaneo

Il mondo unito a Terraville e Aquaville
Aquaville e Terraville: due sottocampi che raggruppano rispettivamente gli Stati che si affacciano sul mare e quelli che completamente, o per la maggior parte, non hanno sbocchi.
Il nostro Reparto Lucio Battisti ha visitato di mattina Aquaville, suddiviso per squadriglie, e di pomeriggio Terraville, diviso in gruppi da 3-4 persone, per visitare i vari stand che ogni nazione ha organizzato.
Abbiamo potuto provare a recitare con i Greci, a scrivere in runico, a cercare oro americano, cuocere dolcetti danesi, ballare danze celtiche e maori, suonare strumenti tahitiani, costruire braccialetti polinesiani, mangiare dalle tortine messicane alla nostra famosa pizza, e infine giocare dal cricket a tipici giochi hawaiani.
In queste poche righe non è possibile esprimere le emozioni vissute, ma essendo ambasciatori dei nostri gruppi, e soprattutto dell’Italia, siamo consapevoli di essere i vostri occhi qui al Jamboree, e quando torneremo cercheremo di farvi rivivere gli stessi sentimenti che abbiamo provato.
In questa giornata, come in tutte le altre, è emersa l’unità nazionale tra i ragazzi italiani, anche se diversi per regione, dialetto e tradizioni. È una cosa fantastica che va oltre i soliti pregiudizi (Nord-Sud): noi ambasciatori del Veneto, della Sicilia, del Lazio e di tutte le altre regioni ci abbracciamo appena ci incontriamo, chiacchierando a più non posso.
Quindi per finire, in questo giorno unico, abbiamo visto che non solo nel mondo “civile”, ma anche nel nostro mondo scout, esistono diversità per tradizioni, divise, lingua, cibi, giochi e pensieri. Ma per noi scout, queste diversità sono le stesse scintille che innescano la nostra uguaglianza e unità, e che fanno battere nei nostri cuori un unico motto: UN MONDO UNA PROMESSA!
Michele Salvagno & Giulia Sostero – Reparto Lucio Battisti

Ultima attività: ACQUAVILLE!
Oggi, 6 agosto 2007, noi esploratrici ed esploratori del reparto Ardito Desio abbiamo avuto la fortuna di chiudere la serie di splendide attività che riserva il Jamboree, con Acquaville, “cuore pulsante” del Jamboree UK2007.
Dopo la dolce sveglia dei capi, ci siamo fiondati a fare colazione. Successivamente, considerando che alle 6.30 i tempi di un reparto di 40 persone sono del tipo “bradipo” dalle 9 alle 10 abbiamo sciacquato il sonno dalle nostre facce e preparato lo zaino.
Alle 10.30 eravamo già sparpagliati per l’immensa area di Acquaville, noncuranti del tempo “schifoso” tipico dell’Inghilterra. Questa attività è suddivisa in stand che corrispondono alle varie nazioni presenti al jam, dall’Ungheria fino a Trinidad & Tobago. In questi casi la curiosità la fa da padrona, così abbiamo visitato più stand possibili, nei quali avevamo l’opportunità di imparare danze e giochi tipici dei paesi presenti, oltre a poter creare con le nostre mani dei lavoretti fantastici e utili.
Alle 12.30 ci siamo ritrovati all’arena dove siamo stati intrattenuti da uno spettacolo di cavalieri, nel quale ogni destriero rappresentava un sottocampo. Durante lo show abbiamo “finto” di mangiare con i panini definiti di cartone e le patatine di plastica. Al termine del pranzo siamo tornati nell’ottica delle attività con la curiosità a mille, qualità essenziale per affrontare anche l’ultimo giorno di Jamboree.
Durante il pomeriggio abbiamo scoperto un lato interessante ed estremamente “gustoso” di Acquaville: all’interno di quest’area ci sono due tendoni dove noi esploratori abbiamo l’opportunità di cucinare i cibi tipici delle nazioni presenti e successivamente mangiarli. Alla fine dell’attività eravamo entusiasti della giornata perché l’opportunità di conoscere nuove culture, la loro storia e i loro costumi, le loro tradizioni e le religioni non capita tutti i giorni e per questo dobbiamo considerarci fortunati.
Con il sorriso sulle labbra e le imminenti lacrime agli occhi (manca solo un giorno alla fine!) vi auguriamo buona caccia e buona strada.
Francesca Venturi – Reparto Ardito Desio

A cavallo fino al Jamboree
Due mesi in sella a Borbera, un cavallo di nove anni anglo-arabo-sardo: così Arianna Corradi (fino a sette anni fa’ capo del Gruppo Agesci Caldiero 1) è arrivata al Jamboree.
Dalla Val di Susa al Jamboree, percorrendo la via Francigena: un’impresa che Arianna ha realizzato da sola, in modo appassionato e determinato, lungo un percorso di pioggia, di caldo e di ospitalità.All’ingresso, anche Borbera è stato accolto con pass e fazzolettone e i due hanno percorso la strada principale del Jamboree tra l’ammirazione e la curiosità di tutti.
Un’impresa coraggiosa, un calcio deciso all’IM di im-possibile, secondo l’insegnamento del nostro fondatore Baden-Powell.
Album di foto del viaggio di Arianna.

Un aiuto per il prossimo
Questa mattina due sottocampi hanno lasciato Gilwell Park per recarsi nelle cittadine intorno rendendosi utili con lavori per migliorare spazi per i cittadini del posto: è l’attività di Starbust.
Dopo esserci divisi in gruppi ognuno di noi ha partecipato a diversi lavori: un gruppo di noi insieme a svizzeri e belgi sono andati nei dintorni di Cambridge e in tarda mattinata hanno partecipato ad una gara di orientamento e dopo aver mangiato e ripreso le energie… con seghe e pinze hanno tagliato i pioppi canadesi che, abituati al clima inglese, hanno invaso tutti i boschi.
Un altro gruppo si è recato a tre km dal Gilwell Park per trasformare un’area non utilizzabile in un parco.
Dopo aver tolto tutte le erbacce hanno mangiato e in seguito riverniciato uno steccto. Alla fine del lavoro si sono recati in una chiesa anglicana e assaggiato il the inglese.
L’ultimo gruppo si è recato a Sprinfild Park e, come primo lavoro, hanno zappato e dopo pranzo hanno abbattuto alberi per farne crescere di nuovi.
Dopo una stancante giornata abbiamo partecipato con gli altri due gruppi italiani del sottocampo e alcuni americani alla Messa per poi festeggiare con tutto il sottocampo… cercando di sederci accanto agli scout che non conoscevamo.Scambio di culture, danze e canti che ci rimarranno in mente per molto, molto tempo… esperienze fantastiche da raccontare a tutti anche se non riusciremo mai a renderne l’idea.
Vera Andreoni – Reparto Camillo Golgi

Il mondo ad Aquaville
Ciao a tutti, siamo ancora noi i giornalisti del Reparto Fabrizio Meoni e vorremmo raccontarvi le nostre attività durante questa giornata.
Oggi 5 agosto, siamo stati occupati nelle attività di AquaVille per scoprire le culture, le religioni e i cibi della maggior parte dei paesi presenti al Jamboree.
Qui ci sono diversi tendoni per ogni nazione da poter visitare per avere uno scambio con tutti i paesi del mondo.
Girando per gli stand abbiamo avuto molti scambi e si è socializzato con scout di altri peasi per conoscere e scoprire i diversi usi e costumi, tradizioni e giochi.
Questa per noi è stata un’esperienza unica per apprendere cose che nella vita di tutti i giorni non avremmo mai imparato.
Gli stand sono molti e vari nel genere: dalla danza folkrosistica allo sport, dalla cucina alla lavorazione del cuoio, attività tipiche di tutti i luoghi del mondo.
Durante il pranzo si è svolto un torneo cavalleresco in stile medioevale. La giornata si è conclusa con la festa di contingente.
Un saluto a tutti!
Chiara e Francesco – Reparto Fabrizio Meoni

Energise, Boulevard e Faith and Beliefs
Non ci sembra vero che siamo all’ottavo giorno del Jamboree.
Tutto è molto diverso da come ce lo eravamo immaginati.
Ogni giorno è pieno di attività: di volta in volta il gruppo con cui si svolgono le attività cambia, e questa è una cosa positiva perché permette a ciascuno di noi di conoscere meglio l’altro, che questi sia del nostro o di un Reparto magari straniero.
Per esempio, oggi ci siamo divisi in più gruppi, ognuno dei quali ha partecipato a un’attività diversa: Energise, Boulevard o Faith and Beliefs mentre qualcuno è rimasto nel nostro sottocampo Rainforest.
L’Energise offre attività fantastiche; c’è chi ha scelto di dipingersi il corpo, chi invece ha preferito le unghie, c’è ancora chi si è fatto delle treccine colorate ai capelli.
Per quelli più atletici l’Energise offre sport e attrazioni, quali il circo, dove, però non si sta fermi a guardare ma si partecipa attivamente a ogni tipo di gioco, a partire dai trampoli per finire ai giochi con le funi.
È il posto giusto per chi vuole fare immersioni, Tai – chi (una specie di yoga) o più semplicemente stare in poltrona a leggere delle riviste.
Si possono apprendere le tecniche fondamentali dello Scautismo/Guidismo.
Per tutti i gruppi che hanno già sperimentato questa zona, c’è il Boulevard, ossia il viale nel quale oltre agli stand più diversi ci sono dei cartelli che riportano notizie sulla povertà del mondo e incitano al progresso … dimostrando che nulla è impossibile.
Oltre a passeggiare nel Boulevard, abbiamo visitato le case di ogni nazione per capire meglio le tradizioni, gli usi e costumi di altri popoli; per immergerci in una realtà diversa dalla nostra.
È poi molto simpatico collezionare i timbri di ogni casa nel quaderno di caccia del contingente (molto apprezzato dai nostri fratellini inglesi).
Un’altra zona in cui ci si è divertiti è quella di Faith and Beliefs, dove abbiamo assaggiato una bevanda aromatizzata alle rose e abbiamo scritto il nostro nome in ebraico.
Valeria Lipartiti – Reparto Umberto Nobile

Meraviglioso scorrere del tempo
Dopo una lunga ed entusiasmante settimana di Jamboree, anche se la stanchezza inizia a farsi sentire, noi ragazzi del Reparto Fortunato Depero, continuiamo a fare del nostro meglio per vivere nel migliore dei modi il campo. Questa mattina ci siamo cimentati nelle basi del Global Development Village durante le quali abbiamo discusso di problemi d’attualità quali l’AIDS, la pace e la diversità. Abbiamo così scoperto cosa pensano i ragazzi della nostra stessa età ma di altri Paesi.
Siamo stati anche coinvolti in giochi ideati per mostrarci in modo interattivo gli argomenti di cui avevamo discusso.
Durante il pomeriggio abbiamo visitato alcuni sottocampi e partecipato alle attività che più ci interessavano.
Molti di noi hanno trovato piacevoli gli stage sulle religioni che ci hanno permesso di conoscere molte curiosità sulle varie fedi. Erano presenti molte altre basi ma a causa del tempo limitato non abbiamo potuto visitarle tutte e, infatti, questa è la maggiore problematica del Jamboree: lo scorrere del tempo.
Il calendario infatti ci ricorda costantemente che fra poco dovremo tornare a casa pieni di ricordi meravigliosi ma lontani dai nostri nuovi amici.
Così, tutti cercano di godersi al meglio gli ultimi giorni di questa irripetibile esperienza.
Laura Lena Porcaro – Reparto Fortunato Depero

Gilwell Park: eccoci!
Ore 5.30, Hyland Park, sottocampo Canyon, Reparto Gino Bartali , finalmente in piedi e pronto a tuffarsi in una nuova sfida!
Arrivati a Gilwell Park, dopo tre quarti d’ora di pullman, siamo stati divisi in vari gruppi. Abbiamo iniziato con la visione di due video riguardanti i Jamboree precedenti e il Centenario e con un giro per le varie case presenti nel parco per poi iniziare la nostra avventura: un percorso Hebert (il migliore che io abbia mai percorso). Veramente fantastico! Così, abbiamo mangiato e poi siamo andati a visitare vari stand, in cui ognuno ha realizzato qualcosa: bicchieri, saponette, bracciali e, soprattutto, abbiamo inciso il nostro nome su alcune tavole di legno che resteranno a Gilwell Park!
Ma non è finita qui: dopo un’ora di pausa, abbiamo partecipato in gruppi ad attività diverse a nostra scelta. Siamo stati in piscina, abbiamo saltato sui tappeti elastici e giocato con le giostre, qualcuno ha fatto tiro con l’arco, ha scalato, è andato sui gonfiabili.
In poche parole: esausti ma felici!
Francesca Morelli, Sq. Lupi – Reparto Gino Bartal

Un salto nel blu
Verso le 6:00 di mattina, il Reparto Depero ha iniziato la sua giornata avventurosa.
Dopo la colazione e la pulizia personale, la nostra allegra truppa ha sperimentato le attività acquatiche del villaggio Splash, sulle rive di un lago artificiale a circa un’ora e mezza di bus dal campo. Ci siamo divisi in tanti gruppetti unendoci agli altri ragazzi del sottocampo dedicandoci a varie attività divertenti: costruzione di zattere, vela, kajak, persino uno scontro pirata tra canoe!
Ognuno ha avuto modo di divertirsi e di apprezzare le attività, grazie anche all’entusiasmo degli animatori.
Dopo il pranzo a sacco sulle rive del lago, siamo ritornati nel nostro sottocampo Glacier, dove abbiamo ricostruito il nostro portale (crollato misteriosamente in circostanze molto oscure)…
Così la doccia è stata d’obbligo per permetterci di passare al meglio il pomeriggio swappando (scambiando i nostri distintivi) e girando tra tende e stand, cercando di assaporare al meglio e imprimere nella mente il clima meraviglioso di questo Jamboree che si rivela ricco di sorprese ogni giorno che passa.
Michael Fanelli – Reparto Fortunato Depero

Intervista a un Iessetì
Al Jamboree esiste un sottocampo il cui ingresso è categoricamente proibito ai ragazzi: si chiama Island; all’interno vi si aggirano loschi personaggi, tutti over 18, con il fazzolettone bordato di viola; tipi sospetti che poi ritroviamo a svolgere le più svariate mansioni qua e là.
Dobbiamo saperne di più: ci appostiamo all’ingresso del sottocampo e aspettiamo che passi uno di loro, con maglietta del contingente italiano.
Ciao! Per piacere, ci puoi dire chi sei?
IST: Ciao. Sono un IST. Faccio parte del Team Internazionale di Servizio, l’ International Service Team.
Iessetì? Ci puoi spiegare meglio di cosa si tratta?
IST:Certo! Se paragoniamo il Jamboree a una città di quarantamila abitanti, dobbiamo anche pensare che qualcuno si debba occupare di tutti i servizi necessari al suo funzionamento: dai trasporti alle pulizie, dalle provviste alimentari al pronto soccorso, dagli elettricisti agli idraulici, senza dimenticare la sicurezza, le comunicazioni, l’accoglienza degli ospiti e, infine, l’organizzazione di tutte le attività cui partecipate voi ragazzi durante la giornata e l’animazione dei sottocampi. Ma sono solo alcune delle decine e decine di attività che servono a far funzionare il Jam!
E di queste, vi occupate voi iessetì…
IST: Sì,esatto! Pensa che siamo in ottomila e, di questi, in ben quattrocento siamo italiani.
Ma, facci capire: quello che fate qui al Jamboree è il vostro lavoro nella vita quotidiana a casa?
IST: Beh, non necessariamente. Certo, ci sono dei servizi per i quali è fondamentale una determinata preparazione professionale o comunque approfondita: non ci si può inventare medici o tecnici informatici. Ti faccio il mio esempio: nella città dove vivo sono un soccorritore volontario del 118; qui al Jamboree, faccio parte del team dei servizi medici e guido le ambulanze. Per molte altre attività, invece, non è richiesta nessuna preparazione specifica: animare i giochi a Gilwell Park, ad esempio, così come trasportare le provviste o controllare i badge di chi transita per i sottocampi o gestire le partenze per Splash, una fra le tante attività del Jamboree, sono servizi che ogni capo e ogni Rover e Scolta possono garantire.
Ah, quindi non siete soltanto capi?
IST: No, possono essere IST tutti gli scout maggiorenni; quindi degli IST fanno parte anche i membri dei Clan, purché maggiorenni. Lavoriamo insieme; lavoriamo parecchio: alcuni di noi hanno turni anche da 9-10 ore al giorno… molti altri lavorano di notte, proprio come accade nelle città vere, dove i servizi per gli abitanti non si possono mai fermare.
Cavoli, un campo di lavoro!
IST: Sì, ma anche un modo per esserci, per metterci in gioco nel servizio, per vivere comunque il Jamboree del Centenario da una prospettiva diversa e altrettanto emozionante. Credimi, sono contento della scelta che ho fatto!
Grazie! Adesso, almeno, sappiamo chi sono gli iessetì…

Da Roma al Jamboree, l’orchestra in viaggio
L’avventura dell’Orchestra nazionale scout a Hylands Park inizia il 3 agosto: dopo aver suonato al Circo Massimo a Roma, in occasione della cerimonia dell’Alba del Centenario, siamo volati al Jamboree per la festa di presentazione del Contingente italiano.
Orchestra1 Flauto, oboe, clarinetto, fagotto e tromba, in versione ridotta rispetto ai normali quaranta elementi, dovevamo allietare la festa internazionale di Casa Italia, in modo da far conoscere la nostra cultura anche attraverso la musica.


Una volta arrivati però siamo stati coinvolti dal clima vivace e gioioso e abbiamo pensato che proprio attraverso la musica avremo vissuto il “nostro” Jamboree.
Prima sotto uno splendido albero al centro della Plaza e poi davanti a Casa Italia abbiamo suonato per tutti quelli che passando avevano voglia di ascoltarci.
Tornando a casa porteremo con noi tutti i sorrisi, i colori, il clima di fraternità che abbiamo respirato in questi tre giorni, ma soprattutto la soddisfazione di aver fatto parte di questo caleidoscopio di culture.
Erica, Sara, Chiara, Andrea, Leonardo

Brividi a Gilwell
Volete provare il brivido di scalare un altissimo muro di otto metri, di ridere a crepapelle su una strampalata giostra, di rispolverare un po’ di tecnica scout lasciata troppo tempo in soffitta, costruendo un nodo turco? Bene!
Tutto ciò è possibile farlo in una sola giornata a Gilwell Adventure.
Gilwell Adventure è situata fuori il sito del Jamboree e si divide in quattro zone ognuna contrassegnata da un colore diverso: Motion e Mountain Zone, Challeng e Valley, Scouting Skill e Discovery Zone. Appena arrivati ci sono stati consegnati dei braccialetti per accedere ad una attività fino ad una determinata ora per poi passare alla successiva.
Io ho sperimentato quasi tutte le proposte ma quella che mi ha maggiormente appassionato è stata la scalata, lì ho provato un brivido di paura ma appena ho sentito poggiare i miei piedi sulla parete ho provato tantissima gioia e tanta voglia di riprovare.
Se metterete del vostro meglio in ogni attività, riuscirete sicuramente a migliorarvi sia nella tecnica, sia nelle vostre capacità sportive e vi divertirete moltissimo, ve lo assicuro!
Maria Francesca Liporace – Reparto Luigi Pirandello

L’incontro di mille voci
4 agosto 2007
Splendida giornata qui al Jamboree!
La mattinata è iniziata con un tranquillo richiamo da parte dei vicini di tenda che hanno avuto la brillante idea di assalirci con un’assordante fragore di pentole.
Ancora addormentati e intontiti dal brusco risveglio, abbiamo consumato una tipica colazione inglese a base di salsiccia e cereali.
Finalmente, alle 9:00 sono iniziate le interessanti attività nell’area del Global Development Village dove, grazie ad alcuni giochi e simpatiche canzoni, abbiamo avuto la possibilità di riflettere sui gravi problemi che affliggono molti uomini nel mondo a cui noi, ragazzi più fortunati, spesso non pensiamo.
Nel pomeriggio si sono potute seguire le attività di Choice, soprattutto quelle svolte nella zona relax.
Esploratori e guide che, lentamente, camminano verso i propri sottocampi e le proprie tende. Così volge al termine la nostra bellissima giornata.
Mille voci di altrettanti Paesi si salutano sperando di rincontrarsi l’indomani
Giacomo Deganutto – Reparto Franco Malerba

Avventure stupende e amicizie nate quasi per caso
Sono le 7.00 del mattino. Dalle tende del Reparto Montessori si alza un forte rumore di pentole. No, non stiamo già preparando la colazione… da stamane questa è la nostra sveglia!
Pochi minuti dopo, con gli urli e la ginnastica, inizia la giornata e ci prepariamo per l’attività del giorno, AquaVille.
Abbiamo già partecipato a TerraVille, che ci è piaciuto tantissimo. La colazione e la pulizia si dilungano un po’ e arriviamo all’ingresso dell’attività poco dopo le 10.00.
Divisi in piccoli gruppi ci spargiamo per gli stand e ogni tanto ci incontriamo sulla strada per scambiarci opinioni sulle attività più divertenti.
Quella più apprezzata è la ricerca di piccole pepite d’oro nell’acqua torbida.
Ci fermiamo a parlare con tutti ma i saluti più calorosi vanno alle magliette verdi.
Oggi, infatti, è la giornata del Contingente Italiano e tutti, Agesci e Cngei indossano la stessa uniforme.
Tra risate e attività, la giornata passa velocemente e appesi al fazzolettone rimangono tanti nodi che si collegano ad avvenimenti stupendi e amicizie nate quasi per caso. Torniamo un po’ stanchi verso il sottocampo e ci dedichiamo alle nostre attività tra cui il lavaggio e la preparazione della cena.
Attraverso questi impegni ci rendiamo conto che la vita dello scout non è solo divertimento ma anche servizio.
Viviamo con gioia questi momenti sapendo che attraverso la Promessa siamo legati ad altri milioni di ragazzi.
Anna Mascellani – Reparto Montessori

A spasso nel mondo

Durante la serata del 3 agosto giriamo per il sottocampo e ci fermiamo a intervistare alcuni ragazzi: Liu, da Taipei in Taiwan, Marta da Varsavia in Polonia e Mark, e Tina da Gand in Belgio.

Cosa hai pensato appena hai saputo che saresti venuto al Jamboree?

Liu: Che sarebbe stata un’esperienza splendida, tutta da scoprire con la possibilità di incontrare tanti nuovi amici.
Marta: Ho pensato… super! Amici, 40.000 persone, fantastico!
Tina: Che sarebbe stato fantastico conoscere tante nuove persone e un’opportunità per conoscere tante culture diverse dalla nostra.
Mark- Ho pensato che sono stato fortunato; è un’esperienza unica e irripetibile.

E ora come ti trovi qui ad Hylands Park?

Liu: È bellissimo, semplicemente sensazionale
Marta: Sono felice di esserci, sono così contenta che non ho parole! Ho molti nuovi amici e appena tornerò in Polonia mi metterò subito in contatto con loro.
Tina: È favoloso! Unico!
Mark: Mi piace! Tutto il mondo è con noi, vedi, qui vicino ad esempio, ci sono dei sudafricani, è fantastico!

Qual è l’attività che ti è piaciuta di più fino ad ora?

Liu: Tutte, ma in particolare Gilwell Adventure!
Marta: Splash! Io sono velista e mi è piaciuto remare su una basca a vela.
Tina e Mark- Gilwell Adventure!

Cosa farai quando tornerai a casa? Cosa dirai agli amici che non sono venuti con te al Jamboree?

Liu: Dirò loro che è stato splendido e che dovevano venire anche loro.
Marta: Dirò che è stato favoloso e che devono andare tutti al prossimo Jamboree in Svezia.
Tina: Che hanno perso una grande opportunità.
Mark: Peccato, dovevate venirci anche voi, è un’occasione unica!

Un aggettivo per descrivere il Jamboree…

Liu: Bellissimo, sensazionale!
Marta: Incredibile.
Tina: Indescrivibile.
Mark: Incredibile!

Guido, Marta, Giacomo – Reparto Ottavio Bottecchia

Giovani corrispondenti
Dal Jamboree fino a casa, tramite internet e radio.
Il Jamboree è anche questo: non solo attività, sorrisi, saluti e scambio in diretta, ma anche un’occasione per imparare a comunicare più lontano.


La maggior parte degli articoli che trovate in questo sito sono scritti da guide, esploratori ed esploratrici di Reparti, Noviziati e Compagnia presenti al Jamboree, i nostri giornalisti in erba.
E altri sono coinvolti direttamente con l’organizzazione inglese come young correspondents.

Ispirazioni dal Jamboree
Incontri ed emozioni qui al Jamboree sono pane quotidiano, sia per le guide, gli esploratori ed esploratrici, sia per chi è qui per svolgere i servizi più diversi.
Le scolte e i rover riuniti nel Clan Destino (Puglia, Molise e Calabria) le hanno tradotte nella canzone allegata (testo e accordi), e invitano tutti a impararla.

Amano e rispettano la natura
Starburst, l’attività a cui oggi il Reparto Enrico Fermi ha partecipato, è stata forse una delle più intense del Jamboree, sia per la fatica che per il suo significato. Fa parte delle attività che si svolgono all’esterno del sito del Jamboree.
Dopo la solita colazione fatta di cereali e latte ci siamo incamminati verso il luogo dove ci aspettava il pullman. Ci siamo divisi in piccoli gruppi di esploratori e guide appartenenti a diverse nazioni come Portogallo, Spagna e Finlandia.
C’erano diversi luoghi destinati all’attività, ed è impossibile raccontarveli tutti.
Proverò almeno a racontarvi della pulizia di un’area – piena di erbacce – che verrà destinata a farfalle e altri animali. È molto vicina ad Hylands Park e dall’ingresso si può visitare un museo dedicato alle macchine agricole e industriali della località in cui siamo, la contea di Chelmsford.
Il museo è molto vasto e dentro c’è un’intera area dedicata al nostro connazionale Marconi, l’inventore della radio. C’era anche la possibilità di sperimentare il collegamento parlando con dei radioamatori. Nelle sale erano esposti tantissimi apparecchi di vari tipi.
Prima il dovere poi il piacere, dice il proverbio. Dopo la visita al museo abbiamo iniziato a lavorare. Rastrelli, forbici gigantesche, seghe, guanti: tutti al lavoro!
Il lavoro era ben organizzato, ogni quarantacinque minuti di duro lavoro avevamo una pausa di dieci. Abbiamo strappato erbacce, tagliato forti rami e alla fine siamo riusciti a finire il 20% del lavoro totale necessario alla manutenzione di quel luogo.
Così, ci siamo meritati un bella dormita dopo pranzo e, appena tornati al Jamboree, una doccia calda.
Penso che questa attività sia stata molto utile non solo per il territorio ma anche perché ci fa capire quanto sia importante il lavoro di squadra. Senza collaborazione non si sarebbero potuti tagliare molti alberi.
Si rendono utili e aiutano gli altri Sono laboriosi ed economi Amano e rispettano la natura
E pensate al giorno in cui lì ci sarà un grande prato pieni di farfalle e molti altri animali al posto di spine, ortica e erbacce.
Andrea Ciampa – Reparto Enrico Fermi

Quante avventure, AquaVille!
Hello, italian people!
Oggi, il mitico Reparto Enrico Fermi ha partecipato alle attività di AquaVille , un luogo nel quale i contingenti delle nazioni che si affacciano sul mare hanno allestito i propri stand in cui danno l’opportunità di far realizzare a tutti i visitatori oggetti o cibi tipici delle loro zone.
Abbiamo potuto lanciarci in divertenti attività come ad esempio la creazione di fermafazzolettoni francesi, oppure divertirci attraverso un gioco di abilità coreano nel quale abbiamo vinto vere bacchette con cui mangiano loro.
Così, visitando e mangiando, sono arrivate le 13:00 (le 14:00 italiane), e abbiamo pranzato con panini imbottiti di pollo e prosciutto. Sempre meglio della solita insalata russa che qui abbiamo avuto modo di gustare molto spesso. Durante il pranzo abbiamo assistito a uno spettacolo, la giostra medievale, con cavalli e cavalieri che ogni tanto ci passavano accanto per salutarci. Sarebbe stato molto divertente se non avessimo dormito a causa della stanchezza accumulata durante la giornata di ieri!
Dopo aver (dormito) visto lo spettacolo, abbiamo ripreso la visita lungo gli stand ma alle 15:30 ha cominciato a piovere.
Così, siamo dovuti tornare al nostro sottocampo, Rain Forest , e ora stiamo aspettando che arrivi il cibo per la cena.
Oggi sarà però una cena piuttosto particolare: infatti, tutte le Squadriglie dei Reparti andranno a mangiare insieme con altre tre Squadriglie di nazioni differenti dalla propria.
Vabbè, ora vi lascio che devo andare ad apparecchiare!
Ciao!
Valerio Sansone – Reparto Enrico Fermi

Campagna del Millennio
Nella home page del sito italiano della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite è stata inserita la notizia del Jamboree e una fotogalleria speciale dedicata al Jamboree 2007.
Nei prossimi giorni verrà inserita inoltre una fotogalleria generale sull’evento, in aggiunta alla fotogalleria presente, focalizzata sul villaggio dedicato alla lotta alla povertà e agli obiettivi di sviluppo del millennio delle nazioni unite.

Be prepared
La grande cerimonia dell’Alba dello Scautismo è stata seguita dalla stampa internazionale.
Anche la CNN ha girato un video per ricordare i cento anni di scautismo, riportando la cerimonia ufficiale svolta sull’isola di Brownsea, luogo del primo campo scout sperimentale di B.-P.
Be Prepared è il motto, in inglese, del Wosm (associazione mondiale scout).

Il Jamboree visto da un Noviziato
Eccoci qui, tutti pronti con la nostra uniforme, i nostri zaini e i nostri scarponi… pronti ancora una volta per partire, per mettere gli scarponi sull’asfalto e catapultarci in questa grande avventura mondiale.
Insieme a tante persone provenienti da tanti Paesi diversi ma uniti da un’unica Promessa, dagli unici valori che sono quelli dello scautismo.
Il 27 luglio 2007, ognuno di noi è partito dal proprio aeroporto regionale: destinazione Hylands Park, Londra.
Per tutti noi era un sogno. Nessuno si rendeva conto di ciò che stava per accadere.
Giunti al parco, al check-point del Jamboree abbiamo dovuto aspettare fino a notte per giungere, finalmente, all’interno del parco.
Purtroppo, arrivando di notte, non abbiamo potuto dormire nelle tende in un tendone.
Eravamo tutti elettrizzati la mattina seguente. Finalmente avrebbe avuto inizio il Jamboree.
Fino ad oggi, 1 agosto 2007, abbiamo svolto varie attività nei vari giorni che sono trascorsi dall’apertura del Jamboree.
Le attività che fino ad ora abbiamo fatto sono: Splash, Starburts, Global Development Village.

Lo Sturburts consiste nel permettere a tutti noi ragazzi di conoscere la realtà del posto che ci ospita; infatti, siamo stati portati con i bus in un paese vicino a Hylands Park, dove abbiamo smontato delle biciclette vecchie che poi sarebbero state spedite in Africa per permettere ad alcuni africani di lavorare.

L’attività svolta successivamente è stato lo Splash che ci è piaciuta particolarmente perché ci ha permesso di giocare con l’acqua.
Durante la giornata ognuno di noi svolgeva attività: kajak, sit on kajak, raft- building, large dinghy, medium dinghy.
Per tutti è stato emozionante e divertente perché non capita tutti i giorni di poter vivere queste avventure.
Inoltre, abbiamo potuto apprendere nuove tecniche e imparare nuovi sport.

Al Global Development Village abbiamo potuto conoscere l’importanza della biodiversità e abbiamo potuto imparare la cultura delle varie popolazioni tribali.
Questa giornata ci è piaciuta molto perché ogni pattuglia è stata mescolata con ragazzi e ragazze di altri stati.
A noi che siamo un Noviziato, è sembrato di tornare nel Reparto…
Ci siamo divertiti moltissimo in questi giorni e spriamo di divertirci altrettanto nei prossimi.

Maria Cristina Carrieri – Noviziato Rossa

Sotto i raggi dell’alba
Salve Italia,
eccoci di nuovo a raccontarvi le mille avventure del Reparto Sergio Leone.
In questo articolo vi parleremo del giorno più importante del Jamboree: l’ Alba del Centenario, la mattinata che tutti gli scout aspettavano da tempo: ben cento anni!
Per una volta, esserci svegliati all’alba non ci è costato fatica e dopo esserci diretti all’Arena, abbiamo aspettato il momento del rinnovo della Promessa.
Eravamo migliaia di ragazzi, accomunati da una stessa fede: lo scautismo. Difatti anche se nato un secolo fa’, questo movimento riesce a mantenere i suoi ideali nonostante il passare del tempo.
La cerimonia, iniziata nella mattinata del 1° agosto è stata un susseguirsi di emozioni, più o meno positive.
Se i colori e i canti facevano da sottofondo a questo evento, i momenti di riflessione venivano messi in secondo piano facendoci notare la differenza tra il nostro modo di affrontare queste occasioni rispetto a quello degli altri Paesi.
Anche se questo evento è stato un po’ dispersivo, ci ha aiutato a riflettere su quanti scout prima di noi hanno seguito le orme di B.-P. e quanti, di sicuro, contribuiranno a mantenere dello scautismo, una storia infinita.
A presto!
Ilaria ed Eugenio – Reparto Sergio Leone

Un piccolo diario
Una piccola cronistoria da domenica 29 luglio a mercoledì 1° agosto.
Domenica 29 luglio 2007, ore 5:45
Oggi è il compleanno di Davide.
La sveglia del Reparto Emilio Salgari suona e, ancora assonnati, raggiungiamo il pullman che ci accompagna al Gilwell Park.
Ci dirigiamo verso l’area dedicata alla montagna, quella che ci attira di più, dove ognuno sceglie l’attività che preferisce: roccia, scalata, discesa libera, tappeti elastici…
Passeggiamo per le vie del Parco soffermandoci davanti a statue e edifici; poi, insieme, arriviamo al percorso Herbert che ci coinvolge davvero tanto. Infine andiamo al laboratorio Mani Abili.
Torniamo con il pullman, partecipiamo alla Messa, ceniamo e andiamo a letto stanchi ma felici!

Lunedì 30 luglio 2007
Oggi è il compleanno di Sara.
Dopo la sveglia e il momento di preghiera, per le attività della zona Elements ci siamo divisi in quattro gruppi: Aria, Acqua, Fuoco e Terra.
Ognuno si è diretto verso la propria zona dove ha svolto diverse attività, tutte interessanti.
Eravamo davvero stanchi, tanto che abbiamo saltato l’attività del pomeriggio dedicandoci al riposo e alla libertà personale.
La sera abbiamo giocato a Challenge 100 , in cui il Reparto ha dovuto superare 100 prove.

Martedì 31 luglio 2007
Giornata a AquaVille.
Quest’attività è durata tutta il giorno dividendosi in River, di mattina e Sea al pomeriggio in cui tutti gli stand appartenenti ai vari contingenti hanno organizzato giochi e attività per presentare il proprio Paese.
La sera abbiamo partecipato alla veglia in preparazione alla cerimonia dell’alba del centenario in cui i vari ragazzi appartenenti a nazioni differenti hanno esposto il loro punto di vista sullo Scautismo/Guidismo.

Mercoledì 1 Agosto 2007, l’Alba del Centenario
Avete mai provato ad alzarvi alle 5:00 di mattina a un campo scout? Beh, vi possiamo assicurare che è veramente terribile!
Ancora nel mondo dei sogni, dopo la routine mattutina, ci siamo diretti verso l’Arena. Il momento del rinnovo della Promessa è stato davvero emozionante. Abbiamo visto in diretta sui megaschermi la cerimonia sull’isola di Brownsea. Il tutto si è concluso con una Messa in quattro lingue.
Al Food Festival , a pranzo, ogni nazione ha presentato il suo cibo tradizionale.
La sera ci siamo riuniti tutti nell’Arena per festeggiare.
Federica Spiazzi, Sara Giacomini – Reparto Emilio Salgari

La cerimonia dell’Alba
Il filmato della cerimonia dell’Alba dello Scautismo

Gli autori sono Walter del gruppo Enna 2 e Roberta del Catania 8.

Pensieri sparsi: l’Alba del Centenario
Rinnovare la Promessa con 40.000 persone. Lingue diverse, ma lo stesso impegno. Le emozioni e i pensieri si rincorrono, nelle parole di alcuni dei presenti.
Cento anni di sorrisi cortesi,
cento anni di fratellanza scout,
cento anni di amicizia,
cento anni di amore per la natura,
cento anni di fedeltà e obbedienza a nobili ideali,
cento anni di fiducia verso ogni uomo,
cento anni di battaglie per combattere il nostro egoismo e porre realmente il nostro onore nel meritare fiducia,
cento anni di faticoso cammino verso l’essenzialità e la coerenza, cento anni di sorrisi e canti anche nei momenti difficili, anche se con grandi sacrifici,
cento anni di un cammino fatto con Amore, per l’Amore, verso l’Amore…
Una nuova Alba per noi, sempre pronti a ripartire, a rischiare ancora, a cercare un orizzonte più vasto, una nuova frontiera, una nuova avventura, una stella da inseguire. Lori

E che emozione scoprire lo spirito della fratellanza scout e capire che costruire un mondo di pace è possibile! Questo era lo spirito che B.-P. voleva infondere nei suoi esploratori. E che brividi quando tutti insieme e in tante lingue diverse abbiamo rinnovato la nostra Promessa. Ma la cerimonia in sé, ha ritagliato per il momento specifico del rinnovo solo un angolino così scabro e poco solenne che purtroppo credo non sia stato vissuto con la giusta tensione, o almeno…

Ci sono esperienze che la vita offre solo una volta: emozioni indescrivibili che il cuore conserva gelosamente. Aver avuto la possibilità di guardare dritto contro il sole britannico nella tanto attesa Alba del Centenario resterà una fra le più belle pietre miliari di questa mia entusiasmante strada. Dario

La cerimonia è stata bella e coinvolgente, anche se il momento del rinnovo della Promessa è stato troppo breve.

Penso che la cerimonia del Sunrise Day sia stata la più emozionante del Jamboree. È stato bellissimo poter rinnovare la Promessa insieme a migliaia di scout e poter condividere con loro le emozioni e la gioia di quel momento. Credo che per ognuno di noi questa rimarrà un’esperienza unica e indimenticabile. Paola

… e per un attimo ho provato lo stesso tremito di quell’alba quando ho promesso davanti a Dio di fare del mio meglio. Ho voluto vivere fino in fondo il mio essere ambasciatrice del mio Gruppo, indossando i colori del mio fazzolettone: il bianco, la purezza, l’amaranto, il colore della mia città e il giallo, la tenacia: lo stesso giallo dei raggi del sole che oggi hanno brillato sui volti di tutti gli scout del mondo al momento del rinnovo della Promessa. Forse, è vero, mi aspettavo di più: purtroppo penso che la cerimonia in sé non valesse il momento così importante. Troppo veloce, poco solenne… sarebbe stato bello vedere sorgere, veramente e insieme, l’alba…
Ma serbando comunque nel cuore tutte le emozioni ho voluto guardare il cielo che, in un’arena di colori mai visti prima, si è tinto delle più accese sfumature. E poi… il rinnovo della Promessa; gridando, uniti a tutti gli altri scout del mondo, vicini e lontani ma tutti sotto lo stesso Cielo, il nostro Un Mondo Una Promessa!

Una giornata unica, memorabile, caratterizzata da una cerimonia piuttosto semplice, ma emozionante, soprattutto durante il rinnovo della Promessa. Nicola

Un momento in cui tutti i differenti mondi scout si uniscono e rinnovano la Promessa che li accomuna. Un’esperienza stupenda, difficile da rimuovere. Un’emozione che si può condividere con tutti, anche con il proprio Gruppo rimasto a casa.

È un’esperienza unica essere qui. Forse è stato troppo precipitoso il momento del rinnovo della Promessa. È bellissimo vedere tutti questi colori di pelle e sapere di essere tutti uguali e di credere negli stessi valori! Valentina

… a dir poco fantastica! Ma se l’ora fosse stata meno tirchia non pensate che l’atmosfera sarebbe stata ancora più emozionante?!

L’Alba del Centenario: la giornata che dà senso a un intero Jamboree… Punto di arrivo di un cammino lungo cent’anni e nuovo punto di partenza per altri cento, almeno! Avrei voluto viverla attraverso una cerimonia un po’ meno banale e con molto più entusiasmo. Fulvio

Una cerimonia emblematica e unica, anche perché non sappiamo se fra cent’anni, magari, ci saremo ancora. Nel momento in cui abbiamo rinnovato la nostra Promessa, l’immagine fulminea della mia Promessa – forse di ciascuno di noi – è apparsa nella mia mente per qualche secondo e confesso che è stato toccante. È stata una giornata memorabile, che credo mi abbia aiutato a comprendere meglio cosa significhi essere scout.

Tante lingue, una Promessa
1 agosto 2007
Nell’Arena di Hylands Park, come in tutte le piazze del mondo, si è festeggiato il Centenario dello scautismo; 38 milioni di scout hanno rinnovato la loro Promessa pronunciando, ognuno nella propria lingua ma sotto la stessa bandiera viola del Wosm, le stesse parole con cui i primi esploratori, 100 anni fa’, promisero di fare del proprio meglio ; le stesse parole che oggi sono state pronunciate sull’isola di Brownsea dai due rappresentanti per ognuna delle 161 nazioni partecipanti al Jamboree.
L’inaspettata visita del nipote di Baden-Powell ha ricordato a tutti il tanto perseguito progetto del nonno: lasciare in secondo piano le differenze di cultura, di nazione e di tradizione e sottolineare invece che siamo tutti uniti dallo stesso spirito e dagli stessi principi scout.
Altra visita importante è stata quella del cardinale arcivescovo cattolico di Londra e Canterbury che ha celebrato la messa e ci ha riportato il messaggio del papa.
Nel pomeriggio, tutti i partecipanti del Jamboree hanno potuto condividere i piatti e ammirare i costumi tipici dei vari paesi.
Colori, lingue e profumi si sono mescolati tra i vari sottocampi.
È stata una giornata molto significativa per tutti gli scout che sono stati e che un giorno lo diventeranno.
Ognuno di noi ha fatto una Promessa che potrà cambiare il nostro futuro.
Come vuole il motto di B.-P., vuoi che tutti questi scout non siano in grado di lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato?
Maria Chiara del Savio – Reparto Bottecchia

Oggi come cento anni fa’
Qualche giorno fa’ i miei genitori hanno festeggiato trent’anni di matrimonio e mia madre ha regalato a mio padre una seconda fede nuziale: un gesto simbolico per rinnovare la promessa fatta in Chiesa tanti anni fa’.
Allo stesso modo oggi, 1° agosto 2007, 40.000 scout provenienti da 161 paesi si sono ritrovati nell’Arena di Hylands Park per rinnovare insieme la Promessa scritta cento anni or sono da Lord Baden-Powell.
Ci siamo svegliati alle 5.00 del mattino per essere sul posto in cui si sarebbe svolta la cerimonia delle 7.00, ma ne è valsa la pena: il rinnovo della Promessa è stato bello e commovente!
La cerimonia è iniziata con il collegamento da Brownsea, dove si svolse nel 1907 il primo campo scout sperimentale.
Il Capo Scout inglese e altri 500 scout, in diretta video, hanno pronunciato con noi la Promessa.
Dopo il collegamento, molte coreografie con le bandiere: 161 sono sfilate in mezzo a noi spettatori per unirsi agli emblemi ufficiali del Wosm (l’organizzazione mondiale del movimento scout), sul palco. Il tutto accompagnato da un piccolo spettacolo con canti e balli.
Il clou della cerimonia è stato l’entrata in scena di Lord Baden-Powell, nipote omonimo del nostro fondatore, che ha letto una lettera scritta da suo nonno poco prima di morire: l’ultimo messaggio di B.-P. agli esploratori.
È stato entusiaamante sentigli dire che B.-P. sarebbe felice vedendo cosa è oggi lo scautismo.
Dopo gli spettacoli abbiamo avuto modo di firmare e far firmare i nostri fazzolettoni agli altri scout e, per i Cattolici, l’evento è terminato con la Santa Messa, celebrata dall’Arcivescovo di Londra.
La predica è stata tenuta in varie lingue, tra cui l’italiano, e noi non abbiamo perso l’occasione per farci riconoscere, applaudendo fragorosamente sentendo il Vescovo parlare la nostra lingua.
Sono convinta che il primo agosto rimarrà un giorno importante nella storia dello scautismo, e non solo per noi partecipanti al Jamboree, ma per tutti coloro che nella loro vita hanno vissuto l’esperienza scout.
Semel scout, semper scout!
Maria Rivola – Reparto Fellini

Prometto sul mio onore
Un’emozione unica!
E non solo per la situazione coinvolgente, in un’arena gremita di 40000 scout, ma soprattutto per la consapevolezza di quanta forza innovatrice ci possa essere nel rinnovo della Promessa da parte di tutti gli scout del mondo.
Un impegno che può davvero contribuire a migliorare il mondo, secondo l’invito di Baden-Powell.
E il fondatore ovviamente è stato al centro della cerimonia di oggi.
Grazie all’aiuto di immagini d’epoca, è stato ricordato il campo di Brownsea del 1907, con i primi venti scout che insieme a B.-P. hanno dato avvio alla diffusione nello scautismo nel mondo.
E dal 1907 si è passasti a Brownsea 2007, con un collegamento in diretta con l’isola. Lì erano presenti anche i due ambasciatori italiani, Cecilia e Marco, insieme a tutti i rappresentanti delle 161 nazioni presenti qui al Jamboree.
Il momento solenne del rinnovo della Promessa è avvenuto, come per convenzione in tutto il resto del mondo, alle 8.00 esatte: in italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese, giapponese, in tutte le lingue del mondo.
Un mondo, una Promessa, come indica il motto di quest’anno del Centenario!
Emozionante anche la presenza del nipote di Baden-Powell, Robert come il nonno, che ha ringraziato tutti per aver proseguito l’opera del fondatore e il suo sogno di contribuire alla costruzione di un mondo migliore.
Nel ricordare l’ultimo messaggio lasciato agli scout, ha sottolineato il passaggio in cui B.-P. augura a ciascuno una vita felice.
Credo che il Signore ci abbia messo in questo mondo meraviglioso per essere felici e godere la vita. La felicità non dipende dalla ricchezza né dal successo nella carriera, né dal cedere alle nostre voglie. Un passo verso la felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza finché siete ragazzi, per poter essere utili e godere la vita pienamente una volta fatti uomini.
Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio ha riempito il mondo per la vostra felicità. Contentatevi di quello che avete e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle cose e non al brutto.


Ma il vero modo di essere felici e quello di procurare la felicità agli altri. Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non lo avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, morirete felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di aver fatto del vostro meglio.
“Siate preparati” così, a vivere felice. Mantenete la vostra Promessa di Scout anche quando non sarete più ragazzi e Dio ti aiuti in questo.”
Al termine della cerimonia, è stato chiesto a ognuno di raccogliere cento firme dei partecipanti, sul fazzolettone giallo che era stato donato e che tutti indossavano.
È stato l’avvio di un incrocio spettacolare di firme, sorrisi, strette di mano, abbracci internazionali che è durato quasi un’ora.
A conclusione della mattinata, tutti i cattolici si sono fermati in arena per la S. Messa celebrata dall’arcivescovo di Londra, che ha predicato in quattro lingue, inglese, francese, spagnolo e italiano.
E ora, non resta che mettersi all’opera per fare del nostro meglio!

Un’atmosfera magica
L’arrivo al campo è stato fortunatamente rapido: a parte un po’ di traffico in autostrada non abbiamo trovato congestione né in aeroporto, né al check-in, né al main gate del Jamboree dove ci hanno consegnato il nostro badge da portare sempre al collo e lo splendido fazzolettone color arcobaleno con il bordo giallo, colore che indica la partecipazione al Jam come esploratori.
Ci siamo subito dedicati al montaggio delle tende e a consumare la nostra cena al sacco. Poi abbiamo iniziato a fare un giro per il campo. Qui abbiamo respirato un’atmosfera magica: tutti ti salutano con Hello come se fossi un grande amico, anche se è la prima volta che ti vedono!

Il giorno dopo ci siamo dedicati al montaggio dei tavoli e delle cucine, operazioni ben più facili rispetto ai campi normali di Reparto perché la cucina è a gas e il tavolo già pronto.
La cerimonia di apertura è stata suggestiva: un tripudio di bandiere multicolori e degli spettacoli sul palco che noi purtroppo abbiamo potuto vedere in posizione molto defilata. La serata si è caratterizzata per una forte pioggia che tuttavia non ha impedito la partecipazione al concerto inaugurale.
L’Arena, vista dall’alto, era uno spettacolo: migliaia di scout che vivevano le stesse emozioni. Dopo il magnifico concerto, ci siamo riuniti per andare a dormire e per rivivere l’emozione, la mattina seguente, di aprire la tenda e di stupirsi di essere al Jamboree.

29 luglio 2007
Dopo la “solita” routine mattutina, partiamo per l’attività del Choice Time che si tiene nei pressi della Plaza, il cuore del Jamboree. La prima riunione di contingente italiano si tiene in serata intorno alle 19.00. La sera si anima con una serie di attività raggruppate nel Challenge 100: un gioco in cento tappe che però non completiamo fino in fondo; ma per l’impegno esibito durante il poco tempo a disposizione, riceviamo il nastrino blu che indica la riuscita dell’attività.

30 luglio 2007
Tutta la mattinata la passiamo al Trash, un’attività dedicata al riciclaggio.
Verso le 17.30 sono cominciate le prove per gli spettacoli preparati durante il terzo campo di formazione. Ultimate le prove, dopo cena, ci siamo travestiti e avviati al palco dove abbiamo assistito alle altre performance delle diverse nazioni. Così ci siamo esibiti anche noi riscuotendo un notevole successo.

31 luglio 2007
Oggi è stato in assoluto uno dei giorni più emozionanti vissuti al Jamboree finora. La mattina sveglia più presto del solito perché un autobus ci attende: quello per Gilwell Park. Il famoso parco donato a B.-P. era ed è tuttora il posto dove giovani scout di tutto il mondo s’incontrano per svolgere attività ricreative e attraversare il mitico percorso Hebert. La giornata, tra giochi, percorsi e passeggiate, trascorre molto velocemente e così alle 17.00 torniamo al sottocampo per prepararci all’attività serale: la veglia preparatoria all’alba del centenario. Durante questo momento di riflessione parlano un ragazzo di Hong Kong e la nostra cara amica Ambra che pronunciano un discorso rivolto a tutti su quanto di buono ha fatto lo scautismo in questo suo primo centenario e su quanto altro potrà fare negli anni a venire, augurando a tutti un lungo cammino scout.

Irene e Salvatore – Reparto Colombo

Una giornata ad AquaVille
Oggi è stata una giornata bellissima per il Noviziato Baden!
Alle 9:30 ci aspettavano le attività all’Aquaville dove, per prima cosa, abbiamo ballato con gli irlandesi una danza tipica. Poi, sempre con gli Irish, abbiamo realizzato dei bellissimi fermafazzolettoni su cui abbiamo disegnato alcuni simboli celtici. I malesi, ci hanno dato l’opportunità di provare i loro costumi tradizionali (troppo mitici) e qui ci siamo sbizzarriti con le foto. E’ stato poi il turno del Cile, dove abbiamo cucito (con risultati non molto brillanti per me).
A consolarci ci hanno pensato gli austriaci con i loro dolci.
Pane dolce e crepes sono stati un ottimo antipasto!
Il pranzo è stato rallegrato da una spettacolare esibizione medievale di cavalli e cavalieri che si sono sfidati nella giostra. Nel pomeriggio, trascorso all’insegna della creatività, grazie ai belgi abbiamo potuto scoprire la nostra vena artistica (finalmente una cosa in cui sono brava).
Un simpatico inglese ci ha vestite da beach girls con i costumi tipici dell’Inghilterra dell’800, non so se eravamo bellissime o ridicole. Giunte in Florida abbiamo cercato l’oro come fossimo vere cercatrici. Setacciando l’acqua scoprivamo il prezioso metallo e ognuna di noi ha potuto sperimentare l’emozione del ritrovamento di una vera pepita. Pensate che un cameraman ha voluto anche filmarmi. Dal Jamboree per ora è tutto ma avrete presto notizie del noviziato Baden.
Marta Sironi – Noviziato Baden

Aspettando l’alba

Grandi aspettative per la cerimonia dell’alba di domattina, ma soprattutto grande emozione.
Ed è un’emozione trasversale, che tocca i ragazzi e anche gli educatori che li accompagnano.
Elena, aiuto capo del Reparto Federico Fellini, ci rivela di essere venuta al Jamboree principalmente per la cerimonia di domani. “Ho detto sì perché non potevo perdere l’occasione di rinnovare la Promessa proprio qui nella patria dello scautismo, insieme a 40000 persone”.
Per Enrico, sempre del Reparto Fellini “è un privilegio essere qui a rinnovare la Promessa, ma il pensiero va ovviamente anche a casa”.
“Pensare che qui e ovunque nel mondo milioni di persone rinnoveranno la loro Promessa mi emoziona tantissimo: c’è un filo che unisce tutto il mondo”. Sono le parole di Antonio, aiuto capo del Reparto De André.
Un po’ meno eccitati forse sono i ragazzi, alcuni sperano che sia una bella festa come quella dell’inaugurazione, altri però la immaginano più solenne, “un’occasione in cui, invece che produrre gioiosa confusione, si produrrà pensiero positivo”.
Ma un po’ di tempo per comprendere l’importanza del rinnovo della Promessa c’é ancora. Qui a Hylands Park, stasera ogni sottocampo si preparerà alla cerimonia di domattina con una veglia di riflessione, poi domattina dalle 7.00 in poi tutti i 40000 si ritroveranno all’arena centrale.
Il rinnovo della Promessa sarà esattamente alle 8.00 del mattino, e così in tutto il mondo allo stesso orario.
Sono 400 milioni nel mondo le persone che dalle origini a oggi hanno vissuto l’esperienza scout: se domani anche solo una parte di loro rinnoverà la Promessa non solo ripetendo una formula, ma impegnandosi a rispettarla quotidianamente, l’invito di Baden-Powell potrà diventare realtà.
“Cercate di lasciare il mondo un po’ migliore di quanto l’avete trovato”.
Buona cerimonia dell’alba in tutto il mondo!

Buon compleanno al Jamboree
Sono 83 le guide, le esploratrici, gli esploratori, le scolte, i rover, le capo e i capi del Contingente italiano che compiono gli anni durante il Jamboree: un’occasione speciale!
Il 27 luglio, primo giorno, è stata la punta massima con dieci festeggiati, segue il primo agosto, Alba del Centenario, con 9 compleanni. Due soli compleanni, invece, il 3 agosto.


E l’arco d’età non è niente male: si va dai 15 ai 71 anni!
Ogni sera verso le 18.30, tutti i festeggiati del giorno si ritrovano a Casa Italia per un brindisi e una fetta di torta.

Starburst nella natura
A turno i gruppi del Jamboree svolgono questa attività: è l’occasione giusta per venire a contatto con la gente del posto che permette di capire come funziona l’organizzazione per la manutenzione delle aree naturali e urbane e di scoprire il luogo esterno al campo Jamboree!
Dopo un lunghissimo viaggio, arriviamo al parco naturale della zona di Essex. Sono le 11:30 e abbiamo già fame!
Consumiamo tutto il nostro spuntino e, in cerchio, ci spiegano in un inglese davvero super veloce l’attività che avremo dovuto svolgere: costruiremo un sentiero nel bosco, fra more e a latifoglie, per il passaggio di horses! Il lavoro è duro, ma ci divertiamo da matti con elmetti e seghe. I rovi pungono e le nostre braccia ne risentono. Ma ne vale proprio la pena!
Con noi ci sono Finlandesi, Inglesi, Keniani ed è bellissimo lavorare tutti in una natura che sussurra.
C’è un ceppo rimasto radicato che non vuole saperne di lasciare il terreno, tanto che tutti abbiamo provato a sradicarlo ma non c’è stato niente da fare.
La situazione comincia a diventare comica (qui ci vorrebbe la Gialappa’s Band!). E finalmente, l’ultimo colpo di sega decisivo!
È pronto il sentiero, la cui realizzazione ci ha dato davvero molta soddisfazione. Ed ora cantiamo una canzone per ogni contingente presente: fra danze africane e finlandesi noi intoniamo Scouting for boys, proprio bravi!
Un giro veloce per il Parco che, sotto il cielo plumbeo inglese, ci stupisce!
Vediamo il lago con le rive lillà di fiori selvatici; siamo distrutti. Ma non ci manca il sorriso, ci dispiace ritornare e anche questa avventura si aggiunge alla lista dei momenti bellissimi che stiamo vivendo!
Francesca Tarter – Reparto Tita Piaz

Quattro elementi, mille avventure
In principio la terra Dio creò,
con i monti, i prati e i suoi color…
E, insieme alla Terra, Dio creò anche l’Aria, il Fuoco e l’Acqua.
I quattro elementi sono stati il tema della grandiosa attività che ha visto noi ragazzi del sottocampo Mangrovia protagonisti in questo quarto indimenticabile giorno di Jamboree.
Alle ore 9:00 ci siamo riuniti nel nostro sottocampo, pronti a partire per recarci nella zona Elements cogliendo anche questa spettacolare occasione per divertirci e conoscere tutti gli altri 40.000 nostri fratelli scout (scopo principale del Jam).
Canti, bans e anche qualche passo di danza (rigorosamente stranieri) hanno allietato il nostro cammino e contribuito a renderlo gioioso e divertentissimo.
Giunti nella zona Elements, divisi in quattro grandi gruppi (ciascuno associato a un elemento), abbiamo potuto partecipare alle più svariate attività. Come quelle con il fuoco, partendo dagli esperimenti più divertenti oppure la costruzione di plastici, come la nostra macchinina ad energia solare, modestamente la migliore. Alle volte non abbiamo compreso appieno tutte le attività per problemi di lingua… Ma come fanno a parlare così velocemente?
Con le attività attinenti l’acqua abbiamo realizzato alcuni fantastici modellini di mini razzi e abbiamo anche classificato gli insetti acquatici, attività a volte un po’ disgustosa. Le altre attività con la terra o con l’aria, come i giochi con le mongolfiere e lo strabiliante dispositivo auricolare che sostituisce il joystick nei videogiochi e ti permette di giocare con il solo movimento della testa, non sono state meno entusiasmanti.
Eh sì, perché sicuramente al termine di ogni attività l’entusiasmo e la gioia di essere qui e di vivere da protagonisti ogni esperienza non han fatto che crescere!
Voi che seguite le nostre avventure dall’Italia, sappiate che qui ci stiamo divertendo un sacco!
Alessandra Cao – Reparto Totò

Terraville!
Oggi noi del Reparto Fellini abbiamo svolto la seconda delle numerose attività previste dal programma del Jamboree: Terraville.
Si trattava di una serie di laboratori che illustravano in maniera molto approfondita le varie culture, le tradizioni, i modi di vivere e i giochi delle varie nazioni partecipanti.
Passeggiando tra i vari stand si potevano ballare le danze dello Sri-Lanka di fianco a gruppi di danzatori di tango argentino; si potevano sperimentare la cucina mediterranea, ma anche quelle nordiche.
Tutti ci siamo divertiti a creare oggetti d’artigianato scout utilizzando tecniche provenienti da ogni parte del mondo: nodi per fazzolettoni di bambù, numerose collane e braccialetti in rame, in corda, in cuoio e con tanti altri materiali e decorazioni. Inoltre c’era anche la possibilità di praticare gli sport e i giochi dei vari paesi, come il calcetto brasiliano coi bottoni, il lancio dei tronchi tipico scozzese, la pallavolo, l’hokey e tanto altro.
Non parliamo poi della musica! In quasi tutti gli stand venivano presentati strumenti tipici.
Insomma, è stata una giornata alla scoperta dei vari popoli e delle varie culture che ci ha aiutato a capire che il mondo è unito nella sua diversità.
Maria Rivola e Andrea Scarpelli – Reparto Federico Fellini

Campo estivo e Jamboree a confronto
Sottocampo DUNE (= duna), il cielo inglese oggi è stato propizio: non una goccia di pioggia ha disturbato la giornata.
Il reparto Kelly (Lombardia) ha così potuto svolgere le proprie attività nel caldo tepore di una serena giornata Jamboree.
Noi attendiamo il rientro dei suoi E/G nel tardo pomeriggio quando rientrano allegri e vivaci al loro campo per la cena. Ci interessa sapere come gli E/G vivono i ritmi di queste giornate e lo chiediamo ad alcuni di loro.
Chiara, questo, alla fin fine, dovrebbe essere un campo molto simile a un campo estivo, però le attività sono molto varie, si susseguono l’un l’altra in maniera molto veloce, dovendo fare un paragone lo trovi più o meno impegnativo rispetto al normale campo?
Anche se le cose che ci vengono proposte sono veramente molte, il Jamboree a mio parere è molto meno impegnativo di un normale campo estivo, dove siamo impegnati in attività più pesanti, come la cucina a legna. Qui pranzi e cene sono molto più veloci. Al Jamboree inoltre partecipiamo ad attività che ci vengono proposte già pronte, non dobbiamo prepararle noi e questo ci lascia il tempo di goderle senza fare fatica.
Emilio, sei d’accordo con Chiara?
Sì, il Jamboree è più rilassante, qui si fa meno fatica.
E in quale delle due situazioni si vive di più lo stile scout?
Certamente al campo estivo. Qui si tocca con mano la fratellanza scout mondiale, ma la vita essenziale e le attività all’aperto, con le loro difficoltà, vengono vissute molto più intensamente nei normali campi estivi. Qui ci si riposa… ma ci si diverte molto di più.
Ma allora, Elena, si vive con più entusiasmo il Jam o il normale campo?
Il Jamboree è molto più entusiasmante perché, come ha detto Emilio, qui si vive la fratellanza scout. Quella mondiale! Qui ogni momento della giornata incontri scout e guide di tutti i paesi, e ti sembra sia normale così, anche se, al tempo stesso, ogni incontro ti appare come una cosa nuova e stimolante. Non importa se corriamo dalla mattina alla sera in attività diverse: ciascuna di loro ci porta a contatto con tanta gente e più ne conosci più ti diverti, non ti senti più stanca: è bello così. Avere attorno tanta gente diversa, tante culture mi ha emozionato molto anche alla cerimonia di apertura… bellissima.
Lasciamo il reparto mentre gli E/G vanno a farsi la doccia prima di mettersi a cucinare… convinti che il Jamboree sia più leggero dei loro campi estivi. Ma non sarà che qui l’entusiasmo è tanto forte da far dimenticare difficoltà e fatiche?
Vedendo attorno tanti volti felici pensiamo sia proprio così!

Il Jam è qui!
Dopo l’emozionante e spettacolare cerimonia ufficiale di apertura del Jamboree, oggi i reparti, che hanno tutti già montato tende e attrezzature, sono entrati nel vivo dell’esperienza e si sono distribuiti al Word Village per le attività preparate dai vari staff nazionali o nelle altre aree di attività (come l’area Splash che ospita le attività sull’acqua).
Oggi è anche il primo giorno dei visitatori e scout e non scout di tutto il mondo sono entrati nel grande cerchio per toccare con mano o essere presenti a un evento unico e irripetibile.
Sono comparsi anche i lupetti inglesi e americani, vecchi e giovani capi di ogni nazione, semplici curiosi.
Gli stand delle varie nazioni lavorano a pieno ritmo e Casa Italia è gettonatissima.
Il Jam è qui!

Tre alberi per quattro ore di volo
Al villaggio globale si impara anche questo: il viaggio andata–ritorno dall’Italia al Jamboree (in media quattro ore di volo) produce 1740 kg di biossido di carbonio, che corrispondono all’abbattimento di tre alberi.
Lisa, Michele, Nicola, Marco, Elisabetta, Nicola e Lamberto del Reparto Ardito Desio l’hanno scoperto in un laboratorio dell’area ambiente, in cui con esempi concreti, si impara a fare del proprio meglio anche per la salvaguardia del creato.
Con quale mezzo vai a scuola? acquisti prodotti locali o esotici? differenzi i rifiuti? ricicli?
Domande semplici, risposte non scontate e conseguenze tutte da conoscere.
Un’attività utile, arricchente, alternativa: così l’hanno definita gli esploratori e le esploratrici che l’hanno sperimentata per la giornata di oggi.
Lì vicino, abbiamo incontrato altri esploratori italiani: Giovanni, Paolo e Raffaele del Reparto Kelly. Anche loro hanno scelto di partecipare oggi a un laboratorio sull’ambiente, che hanno trovato più interessante rispetto a quelli sulla salute, i diritti umani e la pace.
Hanno conosciuto scout thailandesi e colombiani e insieme a loro, tra giochi e proposte nuove, hanno ragionato su cosa è necessario a ciascuno per vivere.
Ognuno ha espresso la propria idea.
Per Paolo è essenziale avere amici, saper suonare uno strumento e poter andare a scuola, perché la cultura rende liberi.
Raffaele ritiene invece essenziali la pace, la famiglia, gli amici.
Giovanni punta alla libertà, che ci permette di vivere una vita felice.

Cinquant’anni di amicizia
Rivedere il Jamboree a cinquant’anni di distanza: 1957-2007.
Con questo spirito sono venuti qui a Hylands Park Lucio Marcato e Aldo Prosdocimi, che da esploratori dei gruppi Padova 4 ed Este 1, hanno vissuto insieme il Jamboree del 1957 a Sutton Park in Inghilterra.
Dal Jamboree del Giubileo (cent’anni dalla nascita di B.-P. e cinquanta dal campo di Brownsea) a quello del Centenario.
Hanno ricordi bellissimi di quel Jamboree: “un’esperienza importantissima, che ha segnato la nostra vita”.
Quello che hanno visto oggi ovviamente è molto diverso dall’esperienza di allora, non è possibile fare confronti. Ma la fraternità internazionale si augurano resti la stessa. E di amicizie durature nate al Jamboree, Lucio è degno testimone: prima di passare da qui, ha incontrato la famiglia che nei giorni immediatamente successivi al Jamboree del 1957 lo aveva ospitato per una settimana, nel programma di home hospitality.
Un’amicizia che dura da cinquant’anni, un invito concreto per tutti noi a saper fare altrettanto!

Parola d’ordine: rendersi utili
Lunedì 30 Luglio il Reparto don Minzoni si è diviso nelle varie Squadriglie per lo Starburst (servizio verso gli altri); è stato molto importante sia per le persone aiutate che noi scout perché, oltre ad averci aiutati a migliorare nella lingua, ha reso un servizio utile agli altri per una delle ricompense più grandi del mondo: il sorriso di un bambino.
Mentre le Squadriglie più sfortunate hanno dovuto strappare le erbacce da un prato incolto, le più fortunate sono andate in un centro estivo, dove ognuno si è preso cura di un bambino e lo ha fatto giocare.
Oggi il Reparto si è nuovamente diviso in Squadriglie non per un’attività di servizio verso gli altri ma vivere l’esperienza del Global Development Boulevard dove sono stati affrontati alcuni temi come l’AIDS, la droga e tanti altri, insieme a Reparti stranieri.
Carlo Coltella – Reparto don Minzoni

Baciati dal sole
La giornata è iniziata alla grande! Il cielo è limpidissimo e il sole è già caldo alle 8 del mattino: proprio quel che ci vuole per asciugare il fango che si è creato nei giorni scorsi nelle strade di gran passaggio.
Reparti, noviziati e compagnie sono già tutti sparpagliati nei vari luoghi d’attività. Alcuni torneranno in serata dopo l’esperienza di una giornata a Gilwell Park, altri vivranno qui al campo le attività più varie secondo il programma previsto per ogni di sottocampo.
E nel frattempo gli IST proseguono con i loro servizi.
Così la nostra avventura continua, pieni di gioia, baciati dal sole.

Un amico in ogni parte del mondo
Tre giorni dopo l’arrivo sono cominciate le attività; per il nostro sottocampo Jungleera prevista la visita ad AquaVille, purtroppo le condizioni atmosferiche non ci hanno permesso di viverla, così ci siamo consolati con la visita degli stand del mondo che ci hanno proposto giochi e ci hanno fatto assaggiare specialità e dolci tipici tradizionali.
Verso sera ci siamo recati all’incontro del contingente italiano in cui i responsabili dello scautismo mondiale, Gualtiero Zanolini, Paolo Fiora e Eduardo Missoni, ci hanno invitato a cogliere questa stupenda avventura dandoci tanti consigli per viverla al meglio.
Avere un amico in ogni parte del mondo! come consigliava B.-P.
Alla fine di questo incontro abbiamo partecipato alla Santa Messa alla quale erano presenti ragazzi italiani e stranieri accomunati da un’unica religione.
Marta Vidoz – Reparto Bottecchia

Il terzo contingente del Jamboree parla italiano
Alla sera del 29 luglio si sono incontrati i 2300 partecipanti arrivati da ogni parte d’Italia per il Jamboree: 44 tra reparti, noviziati e compagnie e 500 IST adulti appartenenti alle due associazioni (Agesci e Cngei) della FIS – Federazione Italiana dello Scautismo.
Ad accoglierli, oltre al capo contingente Andrea Abrate, tre connazionali un po’ speciali: Paolo Fiora del comitato europeo, Gualtiero Zanolini del bureau mondiale ed Eduardo Missoni, segretario mondiale di WOSM.
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Il messaggio che hanno portato ai giovani presenti è stato di vivere al meglio ogni momento di questo Jamboree cercando di trovare un amico per ogni paese del mondo, come già consigliava B.-P.
Eduardo Missoni ha quindi raccontato la sua sorpresa nel ricevere tre anni fa’ l’invito a candidarsi alla massima carica dello scautimo mondiale e di come affronti questa responsabilità sempre con curiosità e convinzione.
Lo scautismo infatti ha caratterizzato tutte le scelte della sua vita, dall’impegno sociale e politico alla carriera da medico in prima linea anche nei paesi poveri; ha anche aggiunto “la Promessa è una scelta di vita, ma anche un’enorme responsabilità di lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato, e in questo gli italiani possono dare un grande contributo”.
Laura, Enrico e Daniela dal Media Center del Jamboree

Siamo tantissimi!
Primo grande incontro del contingente italiano: 44 reparti, noviziati, compagnie e 400 membri italiani dell’International Service Team (IST).
Questo è il Jamboree del centenario ma anche il Jamboree dove il movimento scout vuole sottolineare la sua missione di pace nel mondo. Gli scout possono e devono fare la differenza, io sono convinto che lo scautismo possa dare un enorme contributo ma non possiamo costruire la pace se non partendo dalle cose più vicine. Voi oggi siete seduti gli uni vicino agli altri perché lo scautismo vi unisce come fratelli e sorelle non soltanto come amici di tutti gli altri.
Con queste parole Eduardo Missoni, segretario del movimento mondiale scout, ha aperto il primo incontro a Hylands Park di tutto il contingente italiano, 2300 camice azzurre e verdi coscienti dell’importanza del loro ruolo e unite dall’entusiasmo di essere parte di una fraternità mondiale.
Andrea Abrate, il capo contingente federale, ha ricordato che B.-P. ad ogni Jamboree invitava gli scout ad avere un amico in ogni nazione e ha esortato tutti a fare altrettanto. È stata anche l’occasione per incontrare Cecilia e Marco, ambasciatori italiani a Brownsea, e dare loro il mandato di rappresentare tutto il contingente.
Tra i canti e la gioia dei presenti, un cartellone con tutte le foto dei gruppi e delle sezioni di provenienza ha dato anche il senso della presenza qui al Jamboree, di tutto lo scautismo italiano.
Dopo l’incontro, è stata celebrata la Santa Messa domenicale, aperta a tutti i contingenti presenti al Jamboree.

Il principe William al Jamboree
Il principe William suona i tamburi assieme agli scout del Jamboree.

Entusiasmo alle stelle
Dopo l’entusiasmante ingresso a Hylands Park e il frettoloso assemblaggio delle tende, oltre alla mezzanotte, oggi, per tutti i 40000 scout e guide, è il giorno del montaggio del campo. Iniziamo di mattina con la sistemazione e un migliore picchettaggio delle tende, tutte uguali per il contingente italiano: con il logo del contingente stampato accanto all’entrata.
Ci vengono poi dati, dall’organizzazione, come a tutti i reparti, due tendoni rossi da usare come refettorio e cucina.
I lavori vengono sospesi per la sensazionale cerimonia di apertura: sarà infatti difficile dimenticare, al di là della visita del duca di Kent e del principe William, al di là dei paracadutisti, dei fuochi d’artificio e della chiamata nominale di tutte le nazioni presenti, l’incredibile spianata tappezzata di scout, il movimento dello sventolio delle bandiere intorno a noi, qualcosa di veramente unico!
Alla fine si ritorna ai lavori di allestimento: andiamo a ritirare le bombole e i fornelli e, poco più tardi, i tendoni vengono allestiti con la zona cucina e mensa. Verso sera finalmente il campo ha preso la sua forma ed è splendido fermarsi ad osservare anche come vengono su i campi dei nostri vicini, nel nostro caso tedeschi, finlandesi e francesi: si nota di tutto, da strane aste a particolarissimi portali, da enormi tendoni a piccolissimi igloo, tutti rigorosamente con una grande bandiera identificativa.
Il nostro campo è montato e, dire che siamo entusiasti, è davvero riduttivo!
Guido Almerigogna – Reparto Ottavio Bottecchia – Friuli Venezia Giulia

Sottocampo Mangrovia in costruzione
Hylands Park, ore 9.30 pm e noi siamo ancora qui!
Qualcuno si aspettava che le tende si fossero magicamente montate da sole ma, dopo aver visto un minuscolo spazio verde, in mezzo a milioni di tende montate e dopo aver sentito le parole “questo è il vostro sottocampo!” ogni illusione è scomparsa nel nulla! E così stanchi, affamati, assonnati e assetati, ci siamo messi a montare le nostre tende e l’angolo (al buio!).
Stanchi morti più che mai ci siamo seduti, abbiamo mangiato qualcosa e ci siamo infilati nei sacchi a pelo. Era ormai l’una di notte.
Alla mattina, il lavoro è continuato con la costruzione del portale per la bandiera della nostra amatissima patria, addobbato con palloncini ricoperti da calze intrecciate tra loro come a voler riprodurre l’albero della Mangrovia che dà il nome al nostro sottocampo.
Federica Spiazzi, Sara Giacomini – Reparto Emilio Salgar

Un arrivo movimentato
Arrivati ad Hylands Park il bus ci ha scaricati all’entrata dove ad attenderci c’erano altri scout addetti all’accoglienza. Un capo ci ha accompagnati nel nostro sottocampo, il Jungle. Una volta arrivati, ci siamo divisi i ruoli per prendere le tende, i tavoli e le casse. Recuperato così il materiale, con diversi problemi, abbiamo cominciato a montare le tende.
Ma alla fine ce l’abbiamo fatta e finalmente alle 3:00 del 2 Luglio siamo riusciti ad andare a letto.
Mattina presto, molto presto: sveglia del Reparto don Minzoni. Pronti e carichi ma senza aver fatto colazione abbiamo montato i tavoli e sistemato le tende, respirando i profumi intensi dei cibi che i nostri vicini di sottocampo stavano preparando. Dopo il brunch abbiamo montato la cucina e ci siamo divertiti alla Cerimonia di apertura del Jamboree.
Enrico Salvucci – Reparto don Minzoni

Colpi di cannone, fuochi d’artificio e… Jambo-Hello!
Spettacolare!
Semplicemente spettacolare, come definireste altrimenti l’arrivare in un’enorme arena con altri 39999 giovani pieni di vita ed emozionatissimi? Beh, non sto a ripetermi una terza volta! L’impatto con la cerimonia di apertura del Jamboree ha donato emozioni a tutti dal primo passo fatto.
Oggi siamo entrati ufficialmente nell’atmosfera del Jamboree e l’apertura, grazie alla canzone ha distolto la nostra attenzione dai vari scambi di distintivi, per catapultarci nel pieno dello spettacolo.
L’euforia ha cominciato a salire, la felicità di sentirsi in quel luogo con quei megaschermi da super concerto, e poi la realtà: siamo al 21esimo Jamboree. Scozia, Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord hanno percorso tutta l’arena fino al palco, accompagnati dalle loro musiche e bandiere tradizionali. E’ stato letto il messaggio di saluto della regina Elisabetta mentre il principe William era presente assieme al duca di Kent, presidente dell’associazione scout inglese.
Passando attraverso tutto il mondo la bandiera ufficiale del Jamboree ha trovato un modo originale per giungere fino a Chelmsford, a bordo di uno dei tradizionali taxi inglesi. Inoltre, il solenne discorso del direttore del Jamboree ci ha aiutati a comprendere l’importanza di stringere rapporti di amicizia e fratellanza con gli altri fratelli e sorelle presenti al Jamboree.
Infine, tutti i paesi partecipanti sono stati annunciati e hanno innalzato la loro bandiera sui pennoni che circondano la grande arena. Ciliegina sulla torta, colpi di cannone scoppiettanti e fuochi d’artificio hanno ufficialmente dato il via al 21esimo Jamboree mondiale.
L’incalzante musica, i trenini di persone vaganti nel campo e la fantastica canzone del Jamboree hanno concluso lo scenario di apertura splendidamente. E ora, più carichi che mai, con tanta energia, siamo pronti a lanciarci nell’esperienza più entusiasmante della storia dello scautismo.
Hello-Jambo!
Elena Bassoli – Reparto Marconi

L’incubo del Jamboree: il montaggio
Bim Bum… Crack!
È iniziata oggi per i nostri ambasciatori la tanto temuta giornata del montaggio. Vi chiederete che cosa sia, vero? È l’incubo di ogni scout! Persino il più coraggioso esploratore trema alla vista dei pali e della corda.
È giunto, però, il momento di tornare seri, almeno per qualche riga…
Il montaggio è una delle parti fondamentali di un campo scout, anche se, a dirla tutta secondo me, è una delle più noiose. Comunque oggi, il Reparto Guglielmo Marconi, dopo un lunghissimo viaggio pieno d’imprevisti, si è svegliato fresco e riposato, pronto per costruire il suo portale che tutti gli scout potranno ammirare…
E così l’impresa ebbe inizio! Fra tante risate e molte gocce di sudore il nostro portale ha cominciato lentamente a crescere e a prendere forma. Le battute e le legature lente non sono certo mancate, in fondo sono parte integrante della nostra tradizione scout!
Dopo la fantastica cerimonia d’apertura, i nostri eroi hanno potuto finire la loro epica impresa.
Culture e lingue diverse si vedono in ogni cosa, anche nella costruzione dei portali di sottocampo. È bellissimo vedere come dalla stessa quantità di pali e di corda ogni reparto riesca a fare una costruzione originale e personale, dando a ogni costruzione qualcosa di unico e irripetibile!
Probabilmente il montaggio non è una delle parti più interessanti di un campo scout, ma all’interno di questa esperienza che ci stiamo apprestando a vivere, può acquistare una grande importanza.
Giulia Arletti – Reparto Guglielmo Marconi

Un’arena di colori
Il secondo giorno del Jamboree è iniziato! Alle 10:30 i reparti delle varie nazionalità si sono riuniti nei rispettivi sottocampi (il reparto Fellini nel sottocampo Wadi), per raggiungere l’arena dove si è svolta la cerimonia di apertura del Jamboree.
I reparti si sono disposti ordinatamente davanti al palco occupando quasi tutto lo spazio disponibile, ravvivando il campo con le loro uniformi dai mille colori, con canti e sventolio delle bandiere nazionali.
I primi botti hanno iniziato a tuonare: solo cinque minuti all’inizio della cerimonia. Dopo i primi balli d’apertura, l’attenzione è stata distolta dal palco per l’arrivo del principino William e del duca di Kent.
La parte principale è stata la sfilata delle bandiere dei paesi che partecipano al Jamboree. E poi balli e canzoni, fuochi artificiali e l’entusiasmo dei partecipanti. Il Jamboree è iniziato!
Luca Sportello – Reparto Federico Fellini

Provate a immaginare che… la cerimonia di apertura
Provate, mentre leggete quest’articolo, a fermarvi un istante e cercate di immaginare…
Immaginate, per esempio, che alle 11:00 circa di un 28 luglio qualunque più di 40000 scout da tutto il mondo abbiano iniziato a danzare attorno a dei palchi, con amplificazione e animazione in stile medioevale.
Adesso provate con la mente a far muovere questi personaggi; fateli cantare, ridere e scherzare tutti insieme per circa mezz’ora e poi radunateli tutti e 40000 in un immenso prato con un sistema d’amplificazione potentissimo e un palco immenso proiettato anche su dei megaschermi strategicamente posizionati.
Ora, dopo aver creato l’ambientazione dei nostri personaggi, provate a immaginare che l’evento cui i 40000 prescelti si apprestano a partecipare sia organizzato dagli scout inglesi e che quindi musiche e balli tradizionali dei quattro stati del Regno Unito aprano la cerimonia. Lasciatevi ancora trascinare dalla fantasia e vedrete la bandiera dell’organizzazione mondiale del movimento scout (Wosm) calare dal cielo portata da tre paracadutisti, mentre sventolano 40000 fazzolettoni e vengono issate le bandiere di tutte le nazioni.
Fate seguire a ciò dei brevi interventi di alcune “alte sfere” dello scautismo.
Infine, immaginate che tutti gli scout, mentre due teenager leggono la legge scout in inglese e in francese, si lascino trascinare dai festeggiamenti cantando e dando libero spazio a balli e trenini.
Se avete immaginato tutte queste cose, siete riusciti a vedere ciò che oggi si è vissuto ad Hylands Park. Vi assicuro che le emozioni e le sensazioni provate sono state fortissime!
Fabrizio Rosati – Reparto Gino Bartali

Si monta il campo!
Dopo l’entusiasmante ingresso di ieri sera a Hylands Park ed il frettoloso assemblaggio delle tende al buio (era passata la mezzanotte) oggi per tutti è il giorno del montaggio del campo. Organizziamo il materiale e cerchiamo di picchettare meglio le tende (tutte uguali per il contingente italiano: verdi, con il logo stampato accanto all’entrata)
Come a tutti i reparti ci vengono poi dati due tendoni rossi da utilizzare come refettorio e cucina.
I lavori vengono sospesi per la sensazionale cerimonia di apertura: sarà infatti difficile dimenticare, la visita del duca di Kent e del principe William, lo spettacolo dei paracadutisti che ha lasciato tutti senza fiato, i fuochi d’artificio e la presentazione di tutte le nazioni presenti, l’Arena tappezzata di scout, le bandiere che vengono sventolate intorno a noi… qualcosa di veramente unico!
Alla fine si ritorna al nostro lavoro: ritiriamo le bombole e i fornelli e, poco più tardi, i tendoni vengono allestiti con la zona cucina e mensa. Verso sera, finalmente, il campo prende la sua forma ed è splendido fermarsi ad osservare come vengono su i campi dei nostri vicini (nel nostro caso tedeschi, finlandesi e francesi)!
Tutto ciò che osserviamo è per noi una novità: dalle strane aste ai particolarissimi portali, dagli enormi tendoni ai piccolissimi igloo, tutti rigorosamente identificati grazie alle grandi bandiere. Il nostro campo è montato e, dire che siamo entusiasti, è davvero riduttivo!
Guido Almerigogna – Reparto Ottavio Bottecchia

L’avventura è iniziata
Dopo settimane nell’attesa di arrivare al Jamboree, ci siamo ritrovati tutti all’aeroporto di Milano Linate e siamo finalmente partiti alla volta di Chelmsford, dove ci aspettavano altri 40 000 fratelli scout provenienti da tutto il mondo. Pur avendo passato una fredda nottata ad aspettare di essere smistati per entrare a Hylands Park, il giorno dopo eravamo tutti talmente entusiasti ed emozionati che siamo riusciti a costruire il sottocampo in tempo record.
Così abbiamo potuto conoscere i nostri vicini di tenda, finché non è giunto il momento di recarsi alla cerimonia di apertura.
Alla cerimonia è seguita una festa durante la quale scout di nazionalità diverse hanno avuto modo di divertirsi insieme.
Il giorno successivo sono iniziate le attività vere e proprie: con tutto il sottocampo abbiamo passato la mattina a scoprire come possono essere utilizzati alcuni oggetti che di solito buttiamo. Così ci siamo divertiti giocando, smontando e creando autentiche opere d’arte.
Dopo pranzo abbiamo passato un momento di contingente confrontandoci con tutti gli scout italiani sugli obiettivi e i temi del Jamboree e sulla nostra importanza di ambasciatori.
Laura Lena Porcaro, Michael Favelli – Reparto Fortunato Depero

E alla fine siamo entrati ad Hylands Park!
Ciao! Siamo il Reparto Emilio Salgari del Veneto.
Finalmente, dopo tantissimi giorni di attesa, abbiamo preso l’aereo Verona – Francoforte e poi quello Francoforte – Londra, per un totale di tre ore di volo per raggiungere Hylands Park.
L’operazione d’imbarco a Verona è andata bene e non abbiamo incontrato problemi, mentre a Francoforte, sono stati molto severi nel check-in e così le operazioni d’imbarco si sono dilungate.
Siamo arrivati all’aeroporto di Heathrow dove ci ha travolti l’emozione, tanto che persino la perdita di due zaini ci sembrava una cosa da nulla!
Usciti dall’aeroporto siamo stati “schiacciati” con i nostri zaini dentro il pullman che ci ha portati alla sosta check-in, dove ci siamo iscritti ufficialmente al Jamboree. Lì ci hanno poi consegnato il fazzolettone, il pass, la spilla e la mappa per muoverci all’interno dell’immenso parco che ci ospita.
L’accoglienza è stata davvero calorosa: tutti ci salutavano e nell’aria aleggiava un’euforia palpabile!
Il secondo pullman si è fatto aspettare (…non poco!), ma alla fine siamo entrati a Hylands Park!
Federica Spiazzi, Sara Giacomini – Reparto Emilio Salgari

Il nostro viaggio di andata
Prologo di ogni uscita, di ogni campo o route che sia, è naturalmente il viaggio.
Abituati a partire a piedi, in treno, in pullman o, addirittura, in macchina, l’avventura straordinaria del Jamboree ha iniziato a stupirci già in partenza.
Non poteva essere altrimenti proprio per l’unicità dell’evento; infatti questa volta la nostra avventura è cominciata con un viaggio in aereo!
Quello che ci apprestiamo a vivere e che fra qualche ora avrà inizio è il Jamboree!
Sparpagliati in tutta Italia, siamo partiti stamattina dai diversi aeroporti delle nostre provincie per ritrovarci tutti insieme a Londra. Molti ragazzi siciliani del nostro Noviziato sono partiti da Palermo; da Lamezia, invece, partivano i nostri calorosi calabresi. I numerosi pugliesi si sono ritrovati a Bari per partire alle 12:00. I campani sono partiti dall’aeroporto partenopeo (Napoli). I sardi invece sono arrivati e atterrati da due aeroporti diversi: quello di Cagliari e quello di Alghero. Più lontani sono andati i nostri compagni dell’Abruzzo e dell’Umbria che hanno dovuto prendere il volo da Fiumicino (Roma). Per concludere, solo soletto, il nostro maestro dei novizi, Stefano, è partito da Firenze abbandonato al suo destino. Abbiamo fatto scalo chi a Fiumicino, chi a Malpensa.


Proprio a Malpensa, i pugliesi hanno dovuto attraversare una vera e propria odissea. Infatti il loro volo ha avuto un’ora e trenta minuti di ritardo; così, perso il volo che da Malpensa li avrebbe portati a Heathrow entro le 16:30, hanno dovuto cambiare aeroporto; giunti a Linate hanno preso il volo delle 18:00. Dopo una corsa contro il tempo sono riusciti ad arrivare a Londra alle 19:00 ora inglese (20:00 ora italiana).
Il viaggio fa parte dell’esperienza, lo sappiamo e non importa se non va tutto per il meglio; una volta arrivati, infatti, la voglia di fare raggiunge il primo posto nei nostri pensieri.
Alla fine siamo riusciti ad andare a dormire alle 2:45 nonostante i vari ritardi.
Buona caccia!
Francesco Lisi Noviziato Peppino Impastato

Jamboree, arriviamo!
Si parte! Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso!
Siamo tutti carichi per partire, in tutti i sensi viste le dimensioni degli zaini! Il ritrovo era previsto per le 16:15 ma, chissà perché, alle 15:45 eravamo già tutti in aeroporto. Check-in, controllo di sicurezza e subito pronti per l’imbarco.
Ci stavamo già pregustando il volo quando lo schermo delle partenze ha segnato un’ora e trenta minuti di ritardo… Nooo!
Tra una partita di briscola e l’altra il tempo è passato e finalmente siamo saliti sull’aereo.
Alle 20:50 (21:50 ore italiane) eravamo già a Londra, dove una corriera ci aspettava per portarci a Hylands Park, sede del fantastico Jamboree.
Quattro ore dopo finalmente iniziava per noi la nuova ed entusiasmante avventura!
Buona Caccia!
Giulia Guarnelli – Reparto don Minzoni

Partiamo per il Jamboree!
Finalmente!
E’ giunto il grande giorno: partiamo per il Jamboree!
Nonostante la levataccia – sveglia alle 5:30 – siamo tutti contenti e svegli, pronti per partire per il Jamboree e fare del nostro meglio.
Ci siamo trovati all’aeroporto di Bologna (il Guglielmo Marconi) insieme a tutto il nostro Reparto (il Guglielmo Marconi!). Verso le 11:00 abbiamo finalmente iniziato il check-in dove non sono mancati i problemi: ad esempio una carta d’identità smarrita, ma i nostri intrepidi capi sono riusciti a risolvere la situazione nel migliore dei modi…


Alle 13:00 sono iniziate le operazioni di decollo con i soliti casi di panico del primo volo, comunque tutto è andato per il meglio: viaggio tranquillo e atterraggio “soft”. All’aeroporto abbiamo iniziato a respirare l’aria Jamboree con l’accoglienza da parte degli scout e gli incontri con scout di Verona, Pisa e del Kenia. Purtroppo manca ancora tanto tempo prima di entrare nel mondo Jamboree: un lungo periodo di agonia per il caldo e per la sete durato tre ore d’interminabili file…
Ma finalmente alle 19:16 siamo arrivati ad Hylands Park, più precisamente nel sottocampo Vulcano dove abbiamo intenzione di fare del nostro meglio.
Niccolo Morelli – Reparto Guglielmo Marconi

Siamo arrivati!
Il Contingente italiano è arrivato al Jamboree!
Dopo il viaggio in aereo, chi con scalo a Monaco o Francoforte, e chi no… siamo TUTTI arrivati ad Hylands Park a Chelmsford, il luogo del Jamboree.
Certo non sono mancati i ritardi aerei, le attese al check-in dell’aeroporto e a quello del Jamboree, ma il morale è molto molto alto e c’è chi ha già iniziato a scambiare i primi distintivi e fazzolettoni e a cantare a squarciagola le canzoni del Jamboree.
Tranquilli stiamo tutti bene!

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