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31 Luglio – attività Natura!

 
Nella mattinata del 31 luglio il reparto Anna Magnani è stato coinvolto in un’attività dedicata alla scoperta della natura della zona di Kirara-hama.

DSCN2595Così dal campo ci siamo diretti verso il monte Fujio. Un cammino di 8 km, sotto al cocente sole giapponese, ci ha mostrato paesaggi tranquilli, uccelli, piante e insetti più o meno simili a quelli cui siamo abituati.

Durante i vari checkpoint abbiamo bevuto – perché ce n’era veramente bisogno -, ci siamo riposati, rinfrescati e abbiamo messo la prova nella nostra conoscenza dei nodi. In cima al monte Fujio, abbiamo goduto della vista di tutto il paesaggio circostante, sito del Jamboree compreso, grazie ad un lungo scivolo panoramico che ha reso la nostra sosta più interessante.

DSCN2605È stata una bella occasione per conoscere anche la flora e la fauna del luogo ospitante, oltre alle tante culture che si incontrano semplicemente passeggiando per il campo; sarebbe stato uno spreco andarsene dal Giappone senza averne conosciuto non solo la vita urbana ma anche quella campestre, senza scoprire che cicale e libellule sono circa il doppio di quelle che possiamo scovare in Italia, senza soffermarsi sulle singole piante, su quei fiori che a casa non troviamo e su altri a cui siamo abituati.

Perché conoscere soltanto la cultura di un certo Paese non vuol dire apprezzarlo in pieno per quello che è.

Elena Naldoni

IL VIAGGIO COMINCIA ADESSO

9 Agosto 2015:
non mi sembra vero, ciò che da più di un anno attendevo oggi è apparentemente finito. Il campo più bello
della mia vita si è concluso. Esso mi ha portato a conoscere tanti ragazzi e ragazze che come me hanno voglia di fare e di conoscere. Mi ha cambiato, mi ha regalato esperienze uniche, emozioni che difficilmente rivivrò ma che rimarranno per sempre dentro me.
Come dicevo prima, questa è una conclusione apparente del viaggio. Fino a quando ognuno di noi continuerà a vivere dentro di sé quest’avventura, che continuerà a portare sulle spalle il suo zaino con le emozioni provate, i ricordi, i canti e le risate, il jamboree non morirà.
D’ora in poi lo vivremo ogni giorno, dentro di noi sarà come se non avessimo mai lasciato quel piccolo sotto campo italiano all’interno di Hotaka. Rimarremo sempre quei giovani ambasciatori vivaci e agitati, che non vedevano l’ora allo stesso tempo di vivere un nuovo capitolo della loro vita che di tornare a casa per raccontare ogni minimo dettaglio del loro viaggio.
Una promessa ci fa ancora andare avanti. Ce a siamo fatta durante il campo e sappiamo che manterremo tutti quanti. Quella di rivederci, di rivivere insieme quell’esperienza, di ridere, ricordare e cantare a squarciagola “a spirit of unity”, perché in fondo è proprio uno spirito di unità, che ogni scout porta dentro sé, che ci ha fatto affezionare l’un l’altro.
 
Beatrice Ascanio
Reparto Cristoforo Colombo
 

Comunicazione dello staff del Jamboree

A tutti i partecipanti al Jamboree, loro famiglie e gruppi di provenienza:

Carissimi,

di ritorno dal Jamboree recepiamo e vi inoltriamo il testo che l’Organizzazione Mondiale dello Scautismo (WOSM) ha pubblicato oggi tra le news del suo sito augurandoci che non ci siano ulteriori casi.

L’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM) è stata avvisata di tre casi di meningite segnalati nel Regno Unito e altri casi svedesi non confermati, che coinvolgono Scout che sono recentemente tornati da un viaggio in Giappone, dove si è svolto il 23° Jamboree mondiale dello scautismo.

Sebbene questi casi non siano in pericolo di vita, siamo profondamente costernati per le persone colpite e le loro famiglie in questo momento di preoccupazione.

Sappiamo che le autorità sanitarie dei due paesi hanno emesso rispettive raccomandazioni di salute, informando gli scout che hanno visitato il Giappone di recente, in modo da essere a conoscenza dei sintomi correlati.

In Svezia, le autorità sanitarie hanno chiesto a tutti i partecipanti al Jamboree di attuare un trattamento preventivo immediatamente, sia con i loro medici di famiglia o presso un ente sanitario più vicino, come misura precauzionale.

Abbiamo contattato l’Organizzazione Mondiale della Sanità su questo tema. Ci hanno informato che i sintomi più comuni associati con la meningite sono torcicollo, alta temperatura, sensibilità alla luce, confusione, mal di testa e vomito. Se si verificano questi sintomi, consultare immediatamente un medico, in modo che il trattamento possa essere iniziato al più presto possibile.

Si prega di condividere queste informazioni con le persone che hanno partecipato al Jamboree, con gli amici e con le loro famiglie. Se siete a conoscenza di qualsiasi persona che presenta i sintomi, esortatelo a consultare immediatamente un medico.

A completamento di quanto comunicato da WOSM, vi specifichiamo che il sintomo segnalato come “torcicollo” si manifesta come rigidità nucale, mentre il “vomito” è principalmente non alimentare, a getto, senza nausea.

Invitiamo tutte le famiglie e i capi a valutare l’insorgenza di eventuali sintomi corrispondenti a quanto riportato, e a contattare il proprio medico di famiglia, o a recarsi presso il pronto soccorso più vicino, riferendo della partecipazione al Jamboree e dell’avviso ricevuto. Vi informiamo inoltre che l’eventuale microrganismo ha un periodo incubazione di circa 7-10 giorni e che durante questa settimana il periodo di maggiore “allerta” si potrà considerare concluso.

La definizione della patologia è “meningite batterica da meningococco in corso di tipizzazione.”

Attualmente non ci sono segnalazioni di casi italiani.

Vi invitiamo a contattarci per segnalarci eventuali casi e restiamo a vostra disposizione.

Lo staff del Jamboree

Comunicazione dello staff del Jamboree

A tutti i partecipanti al Jamboree, loro famiglie e gruppi di provenienza:

Carissimi,

di ritorno dal Jamboree recepiamo e vi inoltriamo il testo che l’Organizzazione Mondiale dello Scautismo (WOSM) ha pubblicato oggi tra le news del suo sito augurandoci che non ci siano ulteriori casi.

L’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM) è stata avvisata di tre casi di meningite segnalati nel Regno Unito e altri casi svedesi non confermati, che coinvolgono Scout che sono recentemente tornati da un viaggio in Giappone, dove si è svolto il 23° Jamboree mondiale dello scautismo.

Sebbene questi casi non siano in pericolo di vita, siamo profondamente costernati per le persone colpite e le loro famiglie in questo momento di preoccupazione.

Sappiamo che le autorità sanitarie dei due paesi hanno emesso rispettive raccomandazioni di salute, informando gli scout che hanno visitato il Giappone di recente, in modo da essere a conoscenza dei sintomi correlati.

In Svezia, le autorità sanitarie hanno chiesto a tutti i partecipanti al Jamboree di attuare un trattamento preventivo immediatamente, sia con i loro medici di famiglia o presso un ente sanitario più vicino, come misura precauzionale.

Abbiamo contattato l’Organizzazione Mondiale della Sanità su questo tema. Ci hanno informato che i sintomi più comuni associati con la meningite sono torcicollo, alta temperatura, sensibilità alla luce, confusione, mal di testa e vomito. Se si verificano questi sintomi, consultare immediatamente un medico, in modo che il trattamento possa essere iniziato al più presto possibile.

Si prega di condividere queste informazioni con le persone che hanno partecipato al Jamboree, con gli amici e con le loro famiglie. Se siete a conoscenza di qualsiasi persona che presenta i sintomi, esortatelo a consultare immediatamente un medico.

A completamento di quanto comunicato da WOSM, vi specifichiamo che il sintomo segnalato come “torcicollo” si manifesta come rigidità nucale, mentre il “vomito” è principalmente non alimentare, a getto, senza nausea.

Invitiamo tutte le famiglie e i capi a valutare l’insorgenza di eventuali sintomi corrispondenti a quanto riportato, e a contattare il proprio medico di famiglia, o a recarsi presso il pronto soccorso più vicino, riferendo della partecipazione al Jamboree e dell’avviso ricevuto. Vi informiamo inoltre che l’eventuale microrganismo ha un periodo incubazione di circa 7-10 giorni e che durante questa settimana il periodo di maggiore “allerta” si potrà considerare concluso.

Vi invitiamo a contattarci per segnalarci eventuali casi e restiamo a vostra disposizione.

Lo staff del Jamboree

Un'ora tutta italiana

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Il momento F.I.S. , che si è tenuta dalle 18.30 alle 19.30, ha visto coinvolti tutti i reparti italiani presenti al Jamboree. La cerimoni è iniziata sulle note di “spirit of unit” la quale ha mandato letteralmente in delirio gli oltre 1000 italiani presenti alla cerimonia; dopo aver riso e scherzato ,aspettando l’arrivo degli altri reparti, è iniziata ufficialmente la cerimonia. Questa è “iniziata ufficialmente” con un discorso d’apertura da parte del presidente A.G.E.S.C.I Matteo Spanò il quale ha parlato del nostro ruolo al Jamboree ovvero quello di ambasciatori dello scoutismo italiano e della capo campo giapponese la quale ha augurato a tutti gli italiani un buon Jamboree anche se giunto quasi al termine. Dopo i due discorsi del capo A.G.E.S.C.I e della capo campo giapponese ,i quali hanno mandato l’euforia degli italiani presenti a livelli stratosferici, c’è stato il discorso del capo contingente italiano Nicolò Pranzini il quale ha parlato inizialmente del’ attesa che era in ogni italiano e in seguito Nicolò ,aiutato anche da alcuni C.M.T, ha letto alcune frasi dette dai partecipanti appena scelti per partecipare al Jam e ciò non ha fatto altro che aumentare il livello d’euforia degli italiani. Arrivati quasi alla fine del’ evento c’è stata un’ unione generale tra tutti i reparti e lo scambio di alcuni oggetti ottenuti in questi giorni di Jamboree con annessa storia di quell’oggetto. Ciò, probabilmente, per far capire il significato del Jamboree ovvero non solo quello di scambiare distintivi o altre cianfrusaglie ma un momento per poter conoscere altra gente e capire il loro modo di vivere lo scautismo.
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Antonio Olero

Scienza: innovazione!

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Science
Puntare al futuro e aprire gli occhi verso nuovi orizzonti: l’attività modulare Science è uno degli esempi di come il Jamboree con uno “spirito d’unità” tenti di guardare oltre. Numerosissime tende che offrono attività differenti e esperienze indimenticabili, un grande prato che ospita tale innovazione e tanti stand dal sapore particolare.
Nel primo stand che abbiamo visitato ci hanno spiegato numerose tecniche sull’orientamento: abbiamo infatti, tramite alcuni aiuti, realizzato una sorta di barca che puntava verso il nord dopo averci indicato come ricercare la stella polare e per via di una strana pietra abbiamo individuato dove arrivavano perpendicolarmente i raggi del sole.science2
Terminata questa prima attività chiamata “navigation”, ci siamo spostati, sentendo un po’ la malinconia della cara scuola, verso uno stand di chimica, dove in seguito a vari passaggi, ci hanno fatto creare una miscela particolare. Siamo andati allora alla ricerca di qualcosa che ci sorprendesse da tutti i punti di vista, ma la presenza di molte persone non ci ha consentito di poter raggiungere le attività che maggiormente erano di nostro interesse.
Passando il tempo abbiamo visitato lo stand americano che illustrava i vari materiali e le varie tecniche utili per i minatori. Altri stand proponevano invece alcune pratiche mediche tramite il sezionamento di un pesciolino ed un’altra attività, secondo me la più bella, ci ha insegnato a costruire uno spettrometro, il quale mostrava tramite diversi arcobaleni le differenze tra le varie luci che ci venivano mostrate.
In seguito ad una giornata così piena possiamo certamente dire di avere occhi aperti per vedere e mani pronte per poter costruire un futuro migliore insieme.
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Danilo Volpe

06/08/1945 – 06/08/2015

Il Jamboree a Hiroshima
Oggi 6 Agosto 2015 ricorre il settantesimo anniversario dalla caduta della bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima. È strano pensare come una citta dall’altra parte del mondo, sconosciuta a tutti prima delle 8.15 di quel tragico giorno sia diventata una delle più tristemente conosciute, a causa di un’unica decisione, di un unico aereo e un’unica bomba. A scuola ci insegnano fatti, numeri e avvenimenti, ma ciò che rappresenta Hiroshima lo scopri solo visitando questo luogo.

Ho avuto questa fortuna due volte questa settimana. La prima volta insieme al mio reparto del Jamboree (Federico Fellini), e la seconda come una dei 150 rappresentanti – uno per paese – del Jamboree alla cerimonia di commemorazione ufficiale. 26.000 persone hanno avuto l’onore di partecipare a questa cerimonia, comunque pochi rispetto a quelli che avrebbero voluto esserci, vista l’importanza e l’unicità del momento. Erano presenti rappresentanti, primi ministri e ambasciatori dei vari paesi del mondo, tra cui il Primo Ministro del Giappone. Nonostante quello che è accaduto il popolo giapponese dimostra di voler superare divisioni passate, diffondendo un messaggio di amore fraterno e di pace simboleggiato dal volo di 200 colombe. È stato un momento magico seguito poi da un minuto di silenzio.Una leggenda giapponese narra che costruendo 1.000 gru di origami si possa sconfiggere qualsiasi male. Sadako morì prima di costruire la millesima. Da quel momento tutti i visitatori e così noi presenti contribuiamo alla lotta di Sadako aggiungendo gru di carta al memoriale. Al termine della cerimonia ufficiale abbiamo assistito alla cerimonia di pace dei bambini durante la quale si sono riuniti tutti gli scout di Hiroshima e tutti noi del Jamboree. È stato un momento unico e toccante in cui tutti noi scout ci siamo tenuti per mano come simbolo di pace fraterna. Alcuni scout hanno deciso di tenere un discorso davanti a tutti illustrando come i vari paesi vedono e partecipano alla pace del mondo. Un ragazzo siriano si è messo a piangere, disperato dalle condizioni in cui si trovano le zone vittime di guerra, inclusa la sua, chiedendo alla generazione dei giovani di portare un messaggio di pace nel proprio paese.

Questa esperienza mi ha insegnato ad affrontare tutto con pace e perdono nel cuore nonostante quanto una persona o un avvenimento possa farti soffrire. Possiamo tutti imparare qualcosa dal popolo giapponese, le persone più gentili, ospitali e pacifiche che abbia mai conosciuto.
Sara Sabba

Intervista con le stelle!

GUARDO IN GIÙ E VEDO… LA TERRA
YAMAGOUCHI
Lo Scoutismo si rende utile anche nello spazio. Soichi Noguchi, 50 anni, è un astronauta giapponese che riveste il ruolo di ingegnere spaziale nella JAXA. È stato protagonista di diverse missioni con cui ha ottenuto importanti riconoscimenti nella sua nazione. Infatti ha avuto l’opportunità di essere stato il quinto astronauta giapponese ad andare nello spazio, per 177 giorni, e a viaggiare sullo Space Shuttle. All’età di nove anni, prima ancora di coltivare la sua passione per l’universo, ha incominciato a frequentare gli Scout a Yokohama. Quella di oggi è la sua prima apparizione ad World Scout Jamboree ed è molto emozionato a raccontare la sua esperienza spaziale.
Come ti è venuta l’idea di diventare astronauta?
Quando frequentavo le superiori, ho visto un programma sull’universo e ho pensato “It’s a cool job!”. Non avrei mai pensato che avrei coltivato questo sogno per tutta la vita. Al termine dei miei studi mi hanno offertol’opportunità di entrare a far parte JAXA, Japan Aerospace Exploration Agency, e ancora adesso posso dire che sono stato fortunato.
Quale è stata la tua miglior esperienza nello spazio?
La miglior esperienza è stata senz’altro la prima volta che sono uscito dallo shuttle ed ho visto la terra dall’alto. È stata un’emozione forte e indimenticabile che non potrei mai dimenticare. Quando ero piccolo mi affascinavano le immagini della Terra stampate sui libri di scuola, e là, in quell’istante ero proprio io a vederla dall’alto
Come trascorri il tuo tempo quando non sei sulla navicella?
Io e i miei colleghi ci alleniamo per la volta successiva che andremo nello spazio; gli addestramenti sono molto intensi che durano anche tre anni, ma quando bisogna partire si è veramente preparati. Ad esempio in questo momento un mio collega è in orbita nello spazio
È difficle muoversi nello spazio?
Non è possibile utilizzare i muscoli, quindi per muoverti sei costretto ad aggrapparti a ciò che ti circonda o a nuotare” nell’atmosfera. Non si può dire che è difficile perché con il passare del tempo ci si abitua. Si è in continuo movimento nel vuoto ed è anche possibile eseguire acrobazie da veri e propri ginnasti!
Come trascorri una giornata nella stazione spaziale internazionale?
Ci si sveglia molto presto, verso le sei in punto circa, e si incomincia a lavorare fin da subito e seriamente. La sera, invece si va a letto tardi, alle 23:00 o perfino alle 24:00 e bisogna dormire in piedi all’interno di una cabina. La mia giornata è possibile paragonarla a quella di un Jamboree, molto produttiva e stancate, con qualche piccola differenza. Se si vuole guardare al di fuori di un finestrino non puoi mai capire quale momento è del giorno, perché la stazione ruota intorno alla Terra ad una velocità di 7,66 km/s impiegando novanta minuti. Al lavoro si alternano dei momenti di tempo libero in cui solitamente mi diverto o rimango ad osservare le stelle come fossero i soggetti di un quadro
Come fai a bere quando sei lassù?
È il momento della giornata che mi piace di più. I liquidi sono sottovuoto e per cercare di consumarli devo lasciarli fluttuare nel vuoto, e mentre assumono forme strane e invitanti, provare a ingoiarli. L’acqua di solito viene riciclata perché le navicelle che devono rifornirla raggiungono la stazione spaziale una volta al mese
Come fai ad andare in bagno?
Non ci vado mai perché a causa della forza di gravità è complicato espellere le proprie sostanze liquide e solide dal corpo. Per questo motivo è stato creato un tubicino, che collegato alla tuta, permette di soddisfare le proprie necessità
Hai detto che facevi lo scout, quali sono le esperienze che ti sono piaciute maggiormente?
Sono stato capo scout del secondo reparto di Chigasaki, una parte del Kanagawa Scout Council. Ho provato delle bellissime esperienze che mi hanno insegnato tante tecniche che ho potuto applicare anche nello spazio. Le attività che si basano sul “Teamwork”, ovvero il lavoro di gruppo, sono quelle che mi sono piaciute di più.Il lavoro di squadra è indispensabile nella vita che permette di risolvere qualsiasi cosa insieme. L’unione del gruppo per me è una cosa incomparabile!
È vero che dallo spazio si vede la grande muraglia cinese?
“No, non si può vedere” è stata la sua risposta. Però quando la muraglia cinese era una delle più grandi opere sulla faccia della Terra probabilmente si sarebbe potuta ammirare
Il tema di questo Jamboree è “WA: a spirit of unity”, è possibile che anche la vita lassù si basi su questo concetto?
Non ci sono dubbi perché se nella stazione spaziale internazionale non ci si rispetta e non si è uniti, niente non potrà mai funzionare. Il “WA” è la chiave della squadra di comando, ed essere lassù di fianco ai miei colleghi è come stare in una famiglia, in una famiglia di astronauti
Maria Pesaresi e Jacopo Prato