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INIZIA L'AVVENTURA: FEDERICO FELLINI


Dal 31 Ottobre al 2 Novembre 36 esploratori e guide tra i 13 e 15 anni (tra cui io!) si sono ritrovati e hanno partecipato al primo campetto (o uscita, come dir si voglia) del Reparto Emilia Romagna 1 che tra meno di un anno partirà alla volta del Giappone per incontrare migliaia e migliaia di altri scout provenienti da tutto il mondo al grande evento che è il Jamboree. Qualcuno già si conosceva all’interno delle varie zone, ma siamo andati oltre e,nello spirito del Jamboree, ci siamo “buttati” (come ci hanno indicato i capi) a conoscere gli altri compagni di avventura.
La prima serata è cominciata con una gustosa cena a base di piatti tipici che ognuno di noi aveva portato (per la serie, dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei), ed è continuata con un’attività finalizzata a conoscerci meglio attraverso immagini che ci rappresentano che avevamo preparato a casa.
Il giorno seguente si è subito rivelato impegnativo: al mattino si è svolta un’attività per scoprire a chi era intitolato il nostro reparto, Federico Fellini, e, dopo la messa è stato ufficialmente aperto il reparto con la presenza di Nicolò e Paolo (Capo e Aiuto Capo del Contingente FIS) ed Elena (Incaricata Regionale della branca E/G). A questo primo incontro ne sono seguiti altri: con il Vescovo di Carpi, che è rimasto con noi anche a pranzo, e nel pomeriggio con Marco (responsabile della zona di Carpi), un capo scout americano che aveva partecipato al Jamboree in Svezia di nome Gentner F. Drummond, e il Sindaco di Carpi.
Nel tardo pomeriggio, in gruppetti abbiamo preparato cose da proporre al reparto, inerenti alla cultura giapponese.
Il giorno dopo è arrivato il tanto atteso momento di formare le squadriglie; questo è stato articolato in un gioco a tema ninja e samurai, e dopodiché ogni squadriglia ha scelto il proprio animale e urlo: Aquile, Cinghiali, Lupi e Leoni.
Al pomeriggio è terminata l’uscita e a malincuore siamo tornati ognuno alla propria abitazione, non prima di aver chiuso con il consueto Voga e si esserci dati appuntamento il 14 e 15 Marzo. A presto amici!
Reparto Federico Fellini
Emilia Romagna 1

Il nostro primo campetto

Campetto Jamboree Sud.
Sentiamo il fischio e ci dirigiamo allo spiazzo dove si svolgerà il nostro ultimo quadrato. Quando finalmente ci siamo sistemati inizia la vera e propria chiusura del nostro campo. Vengono chiamati cinque volontari che caleranno le bandiere e un altro che dirà l’ammaina.
Fischiano di nuovo e siamo sull’attenti.
Guardandoci si può notare come ormai siamo diventati tutti uniti: è difficile vedere più di due persone con foulard uguale uno accanto all’altro; sembra quasi che siamo già diventati un reparto. Ci vengono rivolte parole gentili e piene di entusiasmo dai nostri nuovi capi. Quando abbiamo finito ci riuniamo da una parte e ci mettiamo in posa per una fantastica ultima fotografia tutti insieme tra sorrisi e facce buffe.
Ed è arrivato il momento di ripartire, di tornare nelle nostre città; alcuni di noi nemmeno un’ora o due saranno a casa, altri invece aspetteranno domani per prendere l’aereo. Perché è proprio questo il bello del campetto: conoscere persone nuove provenienti da tante delle regioni d’Italia, imparare a conoscere storie e tradizioni di città di cui magari avevi solo sentito il nome durante una lezione di geografia.
Ed a proposito di geografia, bisogna essere preparati se si vuole andare in Giappone; infatti, una delle basi che facevano parte dell’attività fatta al campo chiedeva proprio di avere alcune competenze non solo basilari sulla geografia del paese che, se siamo fortunati, andremo a visitare. Ma dai chi è che non sa che qual è il monte più alto del Giappone? Ovviamente questa non è l’unica cosa che abbiamo fatto: siamo diventati dei veri e propri fumettisti inventandone alcuni sulla vita scout; costruire delle bamboline kokeshi come buon auspicio non è così facile come sembra, per fortuna non abbiamo dovuto farle di legno; in più non potevano mancare gli origami, vero e proprio must della cultura giapponese diffusasi nel mondo.
Voglio confidarvi un segreto: una delle attività che a me personalmente è piaciuta di più è stata quella della valigia, dove ognuno di noi ha attaccato a una valigia vecchio stile un proprio pensiero. Questo campo con tante attività molto varie ci ha fatto fare un piccolo grande salto in una cultura lontana da noi, facendoci apprendere una marea di cose, alcune già conosciute, altre mai sentite prima.CNGEI_SUD_3
Ormai il nostro campetto è finito, ed ora non ci rimane che aspettare di sapere se potremo continuare a far parte di questa fantastica avventura e come dice Eduardo De Filippo, famoso drammaturgo di cui prende il nome il nostro reparto:“S’ha da aspettà, Amà. Ha da passà ‘a nuttata”.
Annabelle Neri

Laura Bassi: comincia l'Avventura!

Il primo campetto di Emilia Romagna 2 è iniziato in maniera “timorosa” per molti di noi anche se qualcuno si conosceva già.

 

A rompere il ghiaccio sono stati i nostri capi reparto (Paolo, Maria, Irene e don Stefano)che si sono presentati rivelandosi subito carichi e molto simpatici.
Per quel che mi riguarda questo clima di riservatezza è finito quando, poco prima della Messa, abbiamo iniziato a parlare di come in ogni reparto si ottiene il nome di totem parlando delle varie prove e difficoltà da superare.

 

Questo è servito a creare un clima amichevole e divertente. Lorenzo è stata la prima persona con cui mi sono relazionato e subito siamo diventati amici.  Durante il campetto poi ho avuto modo di conoscere quasi tutti e sono veramente felice e orgoglioso dei miei compagni di avventura. Arrivata al sera abbiamo svolto un’ attività per conoscerci ancora meglio ed è stata molto bella perché si sono saldate altre amicizie e scoperte cose interessanti su persone conosciute poche ore prima.
Dopo cena abbiamo concluso la giornata con un’altra attività in tema giapponese(il perché mi pare chiaro).

 

 Il mattino seguente abbiamo svolto  un gioco a basi con varie immagini ed oggetti ciò è servito per farci scoprire il nome del reparto Emilia Romagna 2 ovvero Laura Bassi.
Infine pranzo, arrivo dei nostri capi e saluti.
Anche il momento dei saluti è stato emozionante perché ho sentito che qualcosa di grande mi univa a questi nuovi amici.

 

A presto!!!!!
Enrico (Predappio 1)

 

2° rata della quota AGESCI

Vi ricordiamo che entro il 30 novembre va saldata, presso la propria segreteria regionale, la seconda e ultima rata della quota del Jamboree.
Gli E/G e gli R/S IST devono versare una quota corrispondente a 630,5 €.
I Capi Reparto e Capi Clan devono versare una quota corrispondente a 747 €.
Per ogni ulteriore info puoi contattare la segreteria jamboree all­’indirizzo jamboree@agesci.it

Energia direzione Giappone!

Energia! Questa la sintesi del campetto del Reparto CNGEI “Sud Italia – Eduardo de Filippo” che ha visto 58 esploratori incontrarsi venerdì 31 ottobre e vivere per tre giorni in un susseguirsi di emozioni, avventure e nuove scoperte.

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L’atmosfera di Capranica, luogo del campetto in provincia di Viterbo, è stata travolgente ed ha visto i ragazzi da un lato impegnarsi per la riuscita personale e dall’altro per l’intero gruppo. Nessun problema di conoscenza come se tutti fossero amici da diverso tempo, grande spirito di squadra, ma soprattutto un’allegria contagiosa che ha permesso a ciascuno di vivere con grande consapevolezza questi tre giorni.

Ma l’energia non si è vista solo negli sguardi degli esploratori e dei capi presenti al campo. La si respirava anche in tutto ciò che veniva fatto ed in tutto ciò che veniva pensato: ogni attività si è coperta di una magia diversa e l’energia trasmessa era rivolta al Giappone ed al tragitto appena iniziato.

Pensieri messi su carta nel costruire la valigia da viaggio, mani che si muovevano minuziosamente per dar vita ad origami e bambole kokeshi, storie inventate per creare nuovi manga in stile “WSJ15”.

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Così il reparto sud si è immerso nel paese del Sol Levante e l’energia era talmente tanta da permettere a lanterne cariche di sogni ed aspettative di volare in alto, sui quei cieli laziali che hanno visto giovani sognanti esploratori dare del loro meglio.

Beatrice, esploratrice di Arezzo, ha raccontato come dal Jamboree si aspetti “la possibilità di conoscere molte persone di culture diverse” mentre Ginevra del Firenze 3 se da un lato “non vede l’ora di buttarsi a capofitto in questa esperienza” dall’altro “ha paura di essere scartata al termine di queste giornate e quindi di non poter continuare a sperare di partecipare al Jamboree”. “E’ evidente – continua Ginevra – che io comunque sono venuta qui per divertirmi e sperare di farcela, quindi tendo a pensare solamente a cose belle”.

Gianmarco, Domenico e Lello sono arrivati dalla Campania e nello specifico da S. Sebastiano al Vesuvio, sanno che non tutti ce la faranno ad andare in Giappone e se questo rappresenta un piccolo timore sono allo stesso modo convinti che “comunque vada, questi giorni saranno importanti perché consentiranno di conoscere nuove persone e magari di costruire delle amicizie che potranno essere portate avanti”.

Secondo Lello l’aspetto più bello è stato “arrivare alla stazione di Capranica e scambiarci sguardi timidi che si sono rivelati subito espressioni di profonda complicità”.

Non sono mancati momenti di riflessione sull’enorme fortuna di poter intraprendere un viaggio come il Jamboree, un viaggio diverso da tutti gli altri: puro confronto con il mondo, aria d’internazionalità respirata ad ogni passo, piacere nel condividere e voglia di stringere mani di colore diverso per giocare tutti insieme al grande gioco che è lo scautismo.

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Ora alcuni esploratori dovranno interrompere questo cammino, ma non mancherà in loro la consapevolezza di aver vissuto tre giorni importanti e di essere stati essi stessi partecipi nella costruzione della strada che porta dritta al Giappone.

L’inizio di un fantastico viaggio

«Non vediamo l’ora di partire»: il desiderio del Reparto lombardo Alda Merini.
 
CASSANO D’ADDA – Conoscere, imparare, divertirsi, condividere. Sono questi i verbi maggiormente utilizzati durante l’uscita del 18 e 19 ottobre dai ragazzi del Reparto Alda Merini, per descrivere le loro aspettative sul futuro viaggio in Giappone in occasione del Jamboree.
Alda Merini 2
Il reparto si è riunito Sabato 18 alle ore 16.00 alla stazione di Cassano d’Adda (MI) dove le guide e gli esploratori, giunti da diversi luoghi della Lombardia, si sono incamminati verso la base di Cassando d’Adda dove, dopo aver montato le tende, sono iniziate diverse attività con un unico scopo: conoscerci meglio.
Cena all’insegna della condivisione e bivacco intorno al fuoco con canti, giochi, scenette e qualche riflessione. Un unico tema, naturalmente: il Giappone. Alla fine della serata, sotto una bella stellata, il reparto si è coricato nei propri sacco a pelo. La mattina seguente, sveglia,ginnastica, colazione e qualche attività per preparasi alla Messa, lavorando in piccoli gruppi. La Messa è stata celebrata da p. Stefano all’aperto. In mattinata, grazie a un gioco esploratori e guide sono andati alla scoperta di Alda Merini, il personaggio cui è intitolato il reparto, scoprendo che si tratta di una famosa poetessa. Durante la giornata il momento di maggior emozione è stata la consegna del fazzolettone di contingente che in Giappone rappresenterà l’Italia. I colori sono: blu come il cielo, e poi verde, bianco e rosso, i colori dell’Italia. Questi ci sono stati consegnati da una delle rappresentanti del contingente italiano, Assunta, e dalla responsabile regionale della Lombardia, Angela. In breve è giunta l’ora di smontare le tende, di costruire insieme un fagotto da viaggio e di iniziare a scrivere le prime impressioni sul quaderno di viaggio. Il reparto ormai formato è tornato alla stazione e si è salutato nella consapevolezza che l’ora del giorno di partenza per il Giappone si avvicina sempre di più.
Maria José Falconi

Il reparto Ardito Desio incomincia il suo viaggio!

Si è tenuto l’11 e 12 ottobre a Morsano al Tagliamento, in Friuli Venezia Giulia, il primo dei campetti in preparazione al Jamboree. Una partenza scoppiettante che dà ora il via a tutti gli incontri che da qui ai prossimi mesi coloreranno l’Italia della gioia degli ambasciatori dello Scautismo.
Il reparto Ardito Desio ha quindi inaugurato la stagione degli incontri mettendo subito al centro la bellezza dello stare insieme. 36 ragazzi e 4 capi provenienti dal Friuli Venezia Giulia, dal Veneto e dal Trentino Alto Adige hanno vissuto due giorni intensi in cui si sono raccontati e hanno messo in comune l’entusiasmo del primo incontro.
Da un lato la condivisione dei percorsi di provenienza di ciascuno, delle strade che sino ad ora si sono tracciate, strade che in questo caso hanno visto il protagonismo di ben due associazioni differenti: AGESCI e Sudtiroler Pfadfinderschaft (associazione scout cattolica della minoranza di lingua tedesca della provincia autonoma di Bolzano). “É proprio in questa differenza che – racconta Laura (capo reparto) – noi stessi, ma soprattutto i ragazzi abbiamo colto il primo assaggio di quello che vivremo al Jamboree”.
Dall’altro lato le guide e gli esploratori hanno discusso sul sogno e le aspettative di quello che li attende in Giappone: molti di loro non hanno nascosto l’entusiasmo per un’esperienza che appare emozionante, ma sconosciuta. Il bello sta proprio nell’affrontare un’ennesima avventura non sapendo quello che si vivrà, ma forti del cammino comune e della bellezza di vivere questo Jamboree con tanti fratelli.
La sintesi di questi due giorni è la consapevolezza, proprio per la differenza dei percorsi di ciascuno, di aver già vissuto un mini-jamboree fatto di culture, cibi, persone diverse, ma unite dallo sguardo verso il Giappone!