Scautismo e guidismo
A testimoniare la qualità del lavoro educativo proprio dello scautismo/guidismo e i valori che sostiene, è importante sottolineare alcuni passaggi della storia passata e vicina. Diffusosi velocemente in tutto il mondo immediatamente dopo la sua fondazione, durante la seconda guerra mondiale, lo scautismo/guidismo è stato sciolto in molti paesi europei vittime del nazismo e dal fascismo. Durante gli anni dello scioglimento, gli ideali ed i valori del movimento scout sono stati tenuti in vita da adulti e giovani che hanno partecipato alla guerra di liberazione nei vari movimenti della Resistenza europea. In Italia, negli anni dal 1926 al 1943 (il periodo chiamato della “Giungla silente”), centinaia di scout hanno continuato la loro attività in clandestinità e partecipato alla Resistenza. In questa dimensione sono da ricordare in particolare due gruppi: il “Lupercale” a Roma e le “Aquile randagie” a Milano. Queste ultime hanno avuto particolare risalto anche per le azioni di resistenza in aiuto a rifugiati e ad ebrei, aiutando questi ultimi ad espatriare in Svizzera attraverso valichi alpini conosciuti durante le attività scout.
Nei paesi dell’Europa centrale, dell’est e dei Balcani, lo scautismo/guidismo è potuto risorgere dopo anni di attività clandestina durante i quali i regimi avevano sostituito la sua organizzazione con istituzioni che, pur svolgendo attività simili a quelle scout, utilizzavano strumenti educativi per fini legati alla formazione ideologica dei giovani, analogamente a quanto fatto negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale dal nazismo e dal fascismo. Dalla caduta del muro di Berlino ad oggi, la domanda di educazione non formale extrascolastica in questi paesi ha trovato nello scautismo una pronta risposta. Durante i 16 lunghi anni di guerra civile fratricida in Libano le 12 associazioni scout (Mussulmani, Sciiti, Sunniti, Maroniti, Cattolici, Protestanti ed altre) hanno conservato la loro unità in una Federazione che ha saputo, in nome dell’ideale scout, superare i contrasti e dialogare nell’unico interesse dell’educazione della gioventù libanese. In Israele è presente da lunghi anni una Federazione nazionale che comprende associazioni scout di ebrei, arabi, drusi, cattolici e ortodossi. In Sudafrica sin dagli anni ’60 tutti i gruppi razziali erano accolti nell’associazione che, tollerata dal regime, violava costantemente le leggi sulla segregazione razziale. Nelson Mandela più volte dichiarò che lo scautismo/guidismo rappresentava un modello di società per lo sviluppo di quel paese.
A sottolineare l’educazione all’impegno sociale, è significativo ricordare che molti dei leaders politici nei vari paesi del mondo sono stati educati nello scautismo. Si stima che oltre la metà delle persone che hanno responsabilità sociali e politiche nei paesi in via di sviluppo sia stato scout ed alla sua formazione abbia fatto riferimento nell’assunzione degli incarichi ricoperti.