Le 100 Route del Roverway 2016

 

Cari Scout Italiani, buone notizie!!

Dopo il secondo meeting dei Capi Contingente, sono state rese disponibili le informazioni dettagliate sulle route a cui sarà possibile partecipare!!

Per ora sono state rese note 42 delle 100 route, il resto sarà svelato a partire dal 10 Novembre 2015, perciò sintonizzatevi, e rimanete sulle nostre frequenze (citazione azzeccata, visto il Jota/Joti Jamboree appena concluso da WOSM).

Vi ricordiamo che saremo in tantissimi, che le iscrizioni sono aperte fino al 20 Novembre, e che non vediamo l’ora di partire con voi per quest’avventura UNICA!

CLICCA QUI per accedere alle informazioni sulle 100 route (verrai “dirottato” al sito ufficiale di Roverway 2016)

 

UN INSOLITO PRE-JAMBOREE

Noi IST italiani siamo al jamboree per servire, però qualche momento di svago ce lo meritiamo no!??
Anche perché andiamo dall’altra parte del mondo…
Perciò, prima di recarci sul sito del campo, ci è stata data la possibilità di visitare Kyoto per un paio di giorni, giusto per aver un assaggio di questo paese così distante dall’Italia. E non solo geograficamente!
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Chiunque l’abbia visitato può confermare che in qualsiasi aspetto della vita è diametralmente agli antipodi  da noi: dal comportamento alla spiritualità, passando per la cura della propria casa e dalla dieta (tra l’altro insieme a quella mediterranea è quella più sana e varia al mondo).

Circondati ed estasiati da questa nuova realtà abbiamo visitato templi buddisti e santuari shintoisti, viette caratteristiche e zone ultra commerciali, parchi meravigliosi e pure il castello dello shogun!
La cosa più incredibile è stata entrare a contatto con la popolazione, il loro atteggiamento/comportamento così riservato, composto, rispettoso delle persone e delle regole. Pieno di disponibilità verso l’altro e di riverenza per ciò che non si conosce ma anche per ciò e chi si conosce!  Tutto questo manca fin troppo a noi occidentali, che invece siamo più aperti e disponibili a conoscere nuove persone.

Caratteristiche utili in situazioni come questa del jamboree in cui bisogna tirarsi fuori, conoscersi e confrontarsi.

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La “vacanza” giunge però velocemente al termine e dopo un viaggio infinto in notturna, eccoci al Jamboree!!!

Durante gli svariati training svolti inizialmente, ognuno singolarmente è stato metto alla prova. Sia dal caldo, che ha toccato anche i 51°C percepiti, ma soprattutto ci siamo dovuti mettere in gioco inserendoci nel complicato meccanismo dei servizi assegnati, faticando e conoscendo nuove persone da tutto il mondo.

Saremo quindi a totale disposizione degli esploratori, i così detti “partecipants”, ORAMAI SI INIZIA!!!

La strada è la stessa anche se siamo lontani
SERVIRE è la sfida, il futuro è domani
Affrontiamo con coraggio ogni salita
Diritti al futuro sulle strade… della nostra vita!

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 Edoardo von Morgen

Sulla Via del Tè, verso il Futuro

9-10 maggio, Villa Buri, Verona

“Eccoci qua, finalmente capi, rover e scolte ci troviamo tutti assieme per la prima ed ultima volta in vista del Jamboree. E ormai mancano 74 giorni alla partenza!”

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Questo è stato il mio primo pensiero vedendo più di un centinaio di scout AGESCI e CNGEI (in più c’erano anche i capi dei reparti del contingente) all’alzabandiera inaugurale; insieme abbiamo poi cantato l’inno dimostrando voglia di mettersi in gioco e di essere ambasciatori nel mondo del nostro paese.

Così iniziava ufficialmente il campetto di preparazione in vista del Jamboree.

L’avevamo già in parte iniziato, i nostri capi clan ci avevano assegnato come compiti a casa di inviargli materiale riguardante la Via del Tè e i suoi punti fondamentali, che poi loro si sarebbero occupati di raccogliere nel nostro quaderno di strada.

La mia assoluta predilezione per questa bevanda ha fatto crescere in me un’impellente curiosità: di che cosa si tratta effettivamente? Chiamata Chadou o Sadou, la Via del Tè è una vera e propria filosofia di vita intrinseca alla cultura Nipponica ed è basata su quattro principi fondamentali: Wa (armonia con la realtà), Kei (rispetto), Sei (purezza interiore e della vita concreta) e Jaku (tranquillità e pace della mente, raggiungibile solo come seguito degli altri tre principi). La sua espressione compiuta e tangibile è ovviamente la cerimonia del tè: incarna la ricerca della bellezza, della precisione e dell’essenzialità tipica della cultura tradizionale giapponese; il risultato è un’esplosione di simbologia che espressa con una raffinatezza sconvolgente. Alcuni dei suoi valori, come l’essenzialità, sono presenti nelle nostre Carte di Clan e in generale nello scoutismo.

Un altro in particolare, ancor più fondamentale nella filosofia scout, è il servizio: esso dev’essere un aiuto concreto donato con gratuità e disponibilità. Durante il Jamboree, rover e scolte di tutto il mondo costituiranno insieme l’IST (International Service Team) ed estote parati! Ma di preciso, noi IST che andiamo a fare?? Da rover vivremo un’esperienza di servizio, daremo quindi una mano dove e quando servirà: saremo addetti alle pulizie, cuochi, stewards, assistenti nelle numerose e variegate cerimonie, addetti alla sicurezza, giornalisti; e svolgeremo mille altri compiti di cui magari non conosciamo ancora l’esistenza…

Ovviamente, in mezzo ad un contesto così ampio e variegato capiteranno inconvenienti purtroppo comuni; e noi IST dovremo esser pronti a risolverle: soccorrere un ragazzo in arresto cardiaco!?

NO!

Lo possono fare solo i medici abilitati in Giappone, noi IST dobbiamo chiamarlo e nell’attesa tenere lontane chiunque. Con la burocrazia non si scherza, soprattutto in Giappone! Affrontare episodi di violenza o bullismo? Possibile (anche se spero sia poco probabile). Proprio a riguardo dobbiamo seguire un corso online chiamato Safe from Harm. E, a maggior previdenza, in un’attività a gruppetti abbiamo ricreato alcune situazioni tipo facendo in modo che poi gli spettatori (gli altri IST) potessero risolverle, come poi si dovrà agire al campo…

In realtà con solo due giorni di campetto a disposizione avevamo poco tempo, perciò l’abbiamo sfruttato al massimo! Per iniziare abbiamo fatto conoscenza, del resto era la prima volta tutti assieme, ed è necessario essere affiatati all’interno di un Team come il nostro! Ognuno s’è fatto una propria carta d’identità con nome, disegno di riconoscimento e caratterISTica. Ne son venute fuori di tutti i colori: giornalISTa, turISTa, ISTrionico, fisioterapISTa, fritto mISTo, rugbISTa e moltissimi altri. Così, attraverso le nostre caratteristiche in comune o di quelle a noi meno congeniali abbiamo fatto conoscenza dei nostri compagni rover!

Non dimentichiamoci però che al Jamboree i gruppetti di lavoro saranno composti da ragazzi di diverse nazionalità. Proprio per questo durante le attività divisi per clan, il Leonardo ha fatto un’attività sui falsi amici in inglese e sulle difficoltà di comunicazione; e mi son reso conto di quanto sarà complicata e rischiosa. Tra l’altro le differenze tra le culture porteranno a numerosissimi fraintendimenti, incomprensioni e anche ad insulti o scortesie non volute.

A proposito di rischio, la prima sera s’è tenuta un’attività molto interessante sulle leggende e storie di paura giapponesi: Okiku doll la bambola assassina, kuschisake onna la donna dalla bocca spaccata e teke teke la donna che taglia a metà le persone! Terrificanti davvero, se poi penso agli horror che girano i Giapponesi…

Guardate, preferisco non pensarci davvero! Preferisco fantasticare sulla cerimonia del tè, riflettere sull’armonia che essa rappresenta, al rispetto e alla pace che genera. In Giappone saremo all’incirca 30mila, ognuno ambasciatore del proprio paese e del proprio scoutismo e conviveremo assieme per dieci giorni secondo il tema WA! In Giapponese assume numerosi significati quali: spirito di unità, armonia, cooperazione, amicizia e pace. Questi valori saranno portati avanti al campo con attività e riflessioni, ma, a parere mio, dovrebbero essere prese come spunto dai governi nazionali per un impegno più concreto!

A testimonianza di questo il 6 agosto (ricorrenza dell’atomica su Hiroshima) faremo un’attività, in contemporanea con tutti gli scout del mondo, per non dimenticare quanto l’uomo può distruggere, ma soprattutto per sottolineare cosa può creare di buono, di meraviglioso e di proficuo, per sé e per la natura che ci ospita. Quel giorno gli scout saranno un esempio di pace per tutta l’umanità, un microcosmo che cammina unito verso un futuro radioso e pieno di WA.

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Edoardo von Morgen

CLAN LEONARDO

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Incontro con il Reparto Fabrizio de Andrè (Centro Italia) CNGEI

Il 4 di Gennaio, in un piccolo gruppo di undici ragazzi del Reparto Federico Fellini, accompagnati dai capi, ci siamo ritrovati a Fornovo per incontrare il Reparto Centro Italia del CNGEI, che parteciperà con noi al Jamboree. Al nostro arrivo eravamo un po’ timidi perché gli scout e le guide dell’altro reparto erano molti di più (circa 50) ed erano pieni di energia; ma dopo esserci presentati, siamo stati trascinati da questa loro caratteristica e quindi anche noi ci siamo uniti alla festa!
Subito dopo si è svolta un’attività riguardante la lingua e la cultura del Paese che ci ospiterà, gestita dalla Comunità Giapponese di Parma: grazie a loro abbiamo imparato le basi della lingua e le frasi più utili per esprimerci (eh sì, in Giappone non parlano l’Inglese) quando staremo per tre giorni in famiglia. Ci hanno anche insegnato a usare le bacchette per mangiare (e non come disse qualcuno, per acchiappare le mosche), alcuni origami e soprattutto il comportamento da tenere e i piccoli ma fondamentali, gesti tradizionali da compiere ogni volta che si entra o si esce dalla casa, quando si mangia, eccetera eccetera. La parte più divertente è stata quella in cui ci hanno spiegato come funziona il bagno (ipertecnologico e con mille bottoni) con la ripetuta avvertenza di chiedere ai padroni di casa quali sono i giusti comandi da attivare per non fare danni!
Come noi al nostro primo campetto, anche loro hanno incontrato il capo del loro contingente, Filippo, e lo abbiamo accolto tutti con gioia, ma con particolare vigore (sempre per via della loro grande energia) i ragazzi del CNGEI. Ha salutato i rappresentanti Giapponesi e noi del reparto Federico Fellini, con l’augurio di ritrovarci al Jamboree.
Come ultima cosa noi dell’AGESCI, divisi in tre gruppetti, abbiamo proposto loro delle attività inerenti al Giappone e allo scoutismo e mentre le svolgevamo, abbiamo avuto il tempo di conoscere la loro associazione e viceversa.
Questo incontro è stato molto utile perché siamo entrati in contatto con una realtà diversa dalla nostra con il loro modo molto vivace di essere scout, ma anche perché abbiamo potuto rincontrare i nostri compagni di reparto!
Reparto Federico Fellini
Emilia Romagna 1

-Road to Japan…abbbbestiaa- Reparto Toscana Tiziano Terzani


Un fazzolettone unico, che fico!
Arrivo, sbalzato in quella magica realtà parallela da cui mai smetterò di essere dipendente e non conosco nessuno. Tanti colori al collo di chi è attorno a me che non mi dicono quasi niente. Trentanove persone nuove. Trentanove gruppi diversi. Tutti di fronte a me, come all’improvviso. Non so nulla di loro, se non che questa estate passeranno due settimane in Giappone, con me. Sono lì ma la testa non è collegata: non so se devo pensare a come saranno quei quindici giorni, al mio reparto o a me ora come ora. In ogni caso parto, comincio a camminare insieme a tutti gli altri dietro quei quattro sconosciuti che si nascondono dietro la parola “capo”. Sono loro! Quelli della foto! Niccolò, Christian, Eleonora e don Simone… E piano piano tutto è più chiaro: noi siamo il Reparto Tiziano Terzani! E poi le squadriglie: i Falchi, le Piranha, i Cobra e le Zebre! E quei mitici fazzolettoni tutti blu con il bordo tricolore! Noi stiamo andando al Jamboree! E non c’è più tempo né spazio per nient’altro!!!
Così, il 22 novembre, nella base Scout di Sereto, si è materializzato il Reparto Tiziano Terzani e per la prima volta i ragazzi toscani hanno avuto modo di verificare realmente il buon esito delle loro richieste e di toccare con mano quello che per ora rimaneva il sogno chiuso nella realtà virtuale delle e-mail, ossia essere i fortunati che a fine luglio 2015 s’imbarcheranno per il Giappone.
Una nostra prima conoscenza è avvenuta attraverso i cinque sensi. Dopo danzine e giochi per scaldare l’atmosfera ci siamo suddivisi in squadriglie in base al nostro alito, un metodo forse insolito, ma devo ammettere molto efficace per riconoscersi (rileggendo bene la lettera di convocazione eravamo stati avvertiti…)! E nel tardo pomeriggio abbiamo avuto il tempo di completare le presentazioni con il materiale che ognuno aveva preparato a casa.
Dopo gusto e olfatto, l’udito: capi e organizzatori a livello internazionale ci hanno parlato della loro esperienza al Jamboree, permettendoci di mettere ancora più a fuoco l’evento che ci ha riuniti assieme in questi giorni; ma sono state soprattutto le travolgenti testimonianze di tre gasatissime ragazze, reduci dal precedente Jamboree, a trasmetterci quel testimone di entusiasmo che abbiamo volentieri raccolto e che porteremo con noi fino all’estate -e forse per tutta la vita. A proposito delle ragazze, non s’è capito se le abbiano mandate a parlarci della loro esperienza per spiegare a noi di cosa si trattava o nella speranza di uno sfogo definitivo che le potesse portare a chiudere per sempre le loro bocche sull’argomento “Jamboree 2011” -che evidentemente fa ancora fatica a sopirsi.
Alla sera, e poi ancora domenica, abbiamo sperimentato tutti -e quando dico “tutti” vuol dire veramente tutti- gli aspetti della cucina toscana nelle sue peculiarità e assaggiato da veri esperti i piatti tipici delle città di provenienza; da questa iniziativa è emersa in particolare la smaccata simpatia della cucina toscana per i “Fagioli all’uccelletto” che sono stati riproposti in tutte -ma proprio tutte- le salse possibili.
L’indigestione di cibo e di emozioni non ci ha impedito la domenica mattina di dare l’avvio alla stagione sportiva: anche in questo campo abbiamo scoperto che la nostra squadra può contare su campioni di talento non comune -soprattutto nel comparto femminile- che ci hanno convinto che, anche nel settore sportivo, saremo degni ambasciatori della nostra regione in Giappone.
Sì, perché con il passare delle ore è piano piano cresciuta in noi questa consapevolezza e convinzione di essere pronti a partire per rappresentare l’Italia e gli scout al Jamboree 2015. A celebrare il momento solenne della nostra “investitura” ci sono stati consegnati un taccuino e dei fantastici sacchettini in juta che ci accompagneranno nel nostro cammino fino al Grande Evento.
L’incontro si è concluso con la Messa e l’interminabile riunione dei genitori, durante la quale siamo riusciti a sintetizzare tutto d’un botto quello spirito che ci ha accompagnati per ventisei ore, contrassegnato nella realtà dalla fusione di tutti i fazzolettoni in uno unico: quello blu con il bordo tricolore che accompagnerà in Giappone il Contingente Italiano!
A presto gente, ci si vede a febbraio!
Le redattrici,
Elisa e Cecilia

INIZIA L'AVVENTURA: FEDERICO FELLINI


Dal 31 Ottobre al 2 Novembre 36 esploratori e guide tra i 13 e 15 anni (tra cui io!) si sono ritrovati e hanno partecipato al primo campetto (o uscita, come dir si voglia) del Reparto Emilia Romagna 1 che tra meno di un anno partirà alla volta del Giappone per incontrare migliaia e migliaia di altri scout provenienti da tutto il mondo al grande evento che è il Jamboree. Qualcuno già si conosceva all’interno delle varie zone, ma siamo andati oltre e,nello spirito del Jamboree, ci siamo “buttati” (come ci hanno indicato i capi) a conoscere gli altri compagni di avventura.
La prima serata è cominciata con una gustosa cena a base di piatti tipici che ognuno di noi aveva portato (per la serie, dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei), ed è continuata con un’attività finalizzata a conoscerci meglio attraverso immagini che ci rappresentano che avevamo preparato a casa.
Il giorno seguente si è subito rivelato impegnativo: al mattino si è svolta un’attività per scoprire a chi era intitolato il nostro reparto, Federico Fellini, e, dopo la messa è stato ufficialmente aperto il reparto con la presenza di Nicolò e Paolo (Capo e Aiuto Capo del Contingente FIS) ed Elena (Incaricata Regionale della branca E/G). A questo primo incontro ne sono seguiti altri: con il Vescovo di Carpi, che è rimasto con noi anche a pranzo, e nel pomeriggio con Marco (responsabile della zona di Carpi), un capo scout americano che aveva partecipato al Jamboree in Svezia di nome Gentner F. Drummond, e il Sindaco di Carpi.
Nel tardo pomeriggio, in gruppetti abbiamo preparato cose da proporre al reparto, inerenti alla cultura giapponese.
Il giorno dopo è arrivato il tanto atteso momento di formare le squadriglie; questo è stato articolato in un gioco a tema ninja e samurai, e dopodiché ogni squadriglia ha scelto il proprio animale e urlo: Aquile, Cinghiali, Lupi e Leoni.
Al pomeriggio è terminata l’uscita e a malincuore siamo tornati ognuno alla propria abitazione, non prima di aver chiuso con il consueto Voga e si esserci dati appuntamento il 14 e 15 Marzo. A presto amici!
Reparto Federico Fellini
Emilia Romagna 1

Laura Bassi: comincia l'Avventura!

Il primo campetto di Emilia Romagna 2 è iniziato in maniera “timorosa” per molti di noi anche se qualcuno si conosceva già.

 

A rompere il ghiaccio sono stati i nostri capi reparto (Paolo, Maria, Irene e don Stefano)che si sono presentati rivelandosi subito carichi e molto simpatici.
Per quel che mi riguarda questo clima di riservatezza è finito quando, poco prima della Messa, abbiamo iniziato a parlare di come in ogni reparto si ottiene il nome di totem parlando delle varie prove e difficoltà da superare.

 

Questo è servito a creare un clima amichevole e divertente. Lorenzo è stata la prima persona con cui mi sono relazionato e subito siamo diventati amici.  Durante il campetto poi ho avuto modo di conoscere quasi tutti e sono veramente felice e orgoglioso dei miei compagni di avventura. Arrivata al sera abbiamo svolto un’ attività per conoscerci ancora meglio ed è stata molto bella perché si sono saldate altre amicizie e scoperte cose interessanti su persone conosciute poche ore prima.
Dopo cena abbiamo concluso la giornata con un’altra attività in tema giapponese(il perché mi pare chiaro).

 

 Il mattino seguente abbiamo svolto  un gioco a basi con varie immagini ed oggetti ciò è servito per farci scoprire il nome del reparto Emilia Romagna 2 ovvero Laura Bassi.
Infine pranzo, arrivo dei nostri capi e saluti.
Anche il momento dei saluti è stato emozionante perché ho sentito che qualcosa di grande mi univa a questi nuovi amici.

 

A presto!!!!!
Enrico (Predappio 1)

 

Il reparto Ardito Desio incomincia il suo viaggio!

Si è tenuto l’11 e 12 ottobre a Morsano al Tagliamento, in Friuli Venezia Giulia, il primo dei campetti in preparazione al Jamboree. Una partenza scoppiettante che dà ora il via a tutti gli incontri che da qui ai prossimi mesi coloreranno l’Italia della gioia degli ambasciatori dello Scautismo.
Il reparto Ardito Desio ha quindi inaugurato la stagione degli incontri mettendo subito al centro la bellezza dello stare insieme. 36 ragazzi e 4 capi provenienti dal Friuli Venezia Giulia, dal Veneto e dal Trentino Alto Adige hanno vissuto due giorni intensi in cui si sono raccontati e hanno messo in comune l’entusiasmo del primo incontro.
Da un lato la condivisione dei percorsi di provenienza di ciascuno, delle strade che sino ad ora si sono tracciate, strade che in questo caso hanno visto il protagonismo di ben due associazioni differenti: AGESCI e Sudtiroler Pfadfinderschaft (associazione scout cattolica della minoranza di lingua tedesca della provincia autonoma di Bolzano). “É proprio in questa differenza che – racconta Laura (capo reparto) – noi stessi, ma soprattutto i ragazzi abbiamo colto il primo assaggio di quello che vivremo al Jamboree”.
Dall’altro lato le guide e gli esploratori hanno discusso sul sogno e le aspettative di quello che li attende in Giappone: molti di loro non hanno nascosto l’entusiasmo per un’esperienza che appare emozionante, ma sconosciuta. Il bello sta proprio nell’affrontare un’ennesima avventura non sapendo quello che si vivrà, ma forti del cammino comune e della bellezza di vivere questo Jamboree con tanti fratelli.
La sintesi di questi due giorni è la consapevolezza, proprio per la differenza dei percorsi di ciascuno, di aver già vissuto un mini-jamboree fatto di culture, cibi, persone diverse, ma unite dallo sguardo verso il Giappone!