Immaginate di vivere una delle esperienze più entusiasmanti di tutta la vostra vita, insieme a migliaia
ragazzi della vostra età provenienti da tutta Europa e anche oltreoceano, con cui ballare e cantare a
squarciagola, condividere un pasto o la fila per il bagno, scambiare qualunque cosa, cucinare, giocare, ridere,
fare hike in posti mozzafiato, combattere col sonno, col freddo, coi moscerini… ma sempre col sorriso sulle
labbra; sentirsi davvero parte attiva della grande famiglia dello Scoutismo.
Bene, se riuscirete almeno un po’ ad immaginare tutto questo, potrete avere un’idea di quello che è stato il
mio Roverway in Islanda, nel 2009.
Il Roverway, diviso in parte mobile di hike e una fissa, mi ha dato prima la possibilità di scoprire il parco
naturale più grande d’Europa, alle pendici del maggiore ghiacciaio d’Islanda: lo Skaftafell National Park.
Giorni di grandi camminate, di attività di servizio, di fuochi internazionali, di grandi amicizie, di ghiacciai e
cascate e anche di pioggia, vento e freddo, insieme agli altri rover del CNGEI sempre affrontati col sorriso
sulle labbra e gli strumenti musicali in mano!
Al campo fisso, ritrovando facce conosciute, magari un po’ più stanche e abbronzate, ma soprattutto con una
felicità nuova negli occhi, abbiamo svolto attività sui temi sociali e scientifici, attività d’arte e manuali, sulle
antiche tradizioni locali, sull’ambiente, la sostenibilità e il riciclaggio, attività sportive.
All’international Carnival ogni nazione con il proprio stand ha mostrato al mondo un po’ della propria
cultura e delle proprie tradizioni attraverso giochi, assaggi, attività, balli.
E ancora i fuochi serali, disco notturna, serate alla sala da tè Ceca, pediluvi nel lago, nuove conoscenze,
scambi di distintivi e maglie, visite a casa Italia elemosinando caffè.
Sono partita come scolta singola, con tante domande, un po’ di paura ma soprattutto tanta voglia di scoprire:
il Roverway è stata una delle esperienze più significative della mia vita, non solo di quella scout. Mi ha
formato come persona, ha segnato in modo positivo il mio modo di rapportarmi agli altri e la mia
indipendenza, mi ha dato la possibilità di vivere attivamente la cittadinanza europea con la consapevolezza
che si assume in età rover.
Irene Scocca, CNGEI Benevento 1