31 Luglio – attività Natura!

 
Nella mattinata del 31 luglio il reparto Anna Magnani è stato coinvolto in un’attività dedicata alla scoperta della natura della zona di Kirara-hama.

DSCN2595Così dal campo ci siamo diretti verso il monte Fujio. Un cammino di 8 km, sotto al cocente sole giapponese, ci ha mostrato paesaggi tranquilli, uccelli, piante e insetti più o meno simili a quelli cui siamo abituati.

Durante i vari checkpoint abbiamo bevuto – perché ce n’era veramente bisogno -, ci siamo riposati, rinfrescati e abbiamo messo la prova nella nostra conoscenza dei nodi. In cima al monte Fujio, abbiamo goduto della vista di tutto il paesaggio circostante, sito del Jamboree compreso, grazie ad un lungo scivolo panoramico che ha reso la nostra sosta più interessante.

DSCN2605È stata una bella occasione per conoscere anche la flora e la fauna del luogo ospitante, oltre alle tante culture che si incontrano semplicemente passeggiando per il campo; sarebbe stato uno spreco andarsene dal Giappone senza averne conosciuto non solo la vita urbana ma anche quella campestre, senza scoprire che cicale e libellule sono circa il doppio di quelle che possiamo scovare in Italia, senza soffermarsi sulle singole piante, su quei fiori che a casa non troviamo e su altri a cui siamo abituati.

Perché conoscere soltanto la cultura di un certo Paese non vuol dire apprezzarlo in pieno per quello che è.

Elena Naldoni

I 100 passi verso il Giappone sono quasi tutti percorsi!!

Un altro grande passo verso il Giappone è stato fatto e il sogno ormai è vicinissimo. Il secondo campetto di preparazione prima del Jamboree per il reparto Peppino Impastato si è svolto nei giorni 30 aprile – 1 e 2 Maggio 2015 nella provincia di Reggio Calabria, in un posto che quasi richiama ciò che ci aspetta a Kirara-Hama: il Parco della Mondialità.

Una riserva con prati, laghetti e parco giochi la quale particolarità, da cui prende il nome, sta in un’area dove sorgono piccoli angoli che richiamano varie culture e religioni. Vi troviamo infatti alcune icone e templi di diversi culti. Tra le più suggestive c’è una Moschea (Islam), una Menorah (Ebraismo) e la nostra preferita: una Pagoda (Shintoismo).

Sembra essere tutto perfetto, dal luogo alla compagnia e l’aria di unità sparsa per il campo rende tutto ancora più emozionante. Bisogna subito cominciare a lavorare, ma non prima di un brevissimo ristoro, nel quale ci viene offerta una bevanda tipica calabrese: il succo di bergamotto. Dopo il montaggio delle tende si inizia ufficialmente il campo e arrivata la sera, dopo un’abbondante cena per rimetterci in forze, ci vengono a trovare degli ospiti speciali: dei ragazzi del C.N.G.E.I. del Reggio Calabria 1°, che trascorrono tutta la sera al fuoco insieme a noi, partecipando a giochi e scenette. La serata si conclude abbastanza presto data l’intensa giornata che ci aspetta e dopo il “Signor fra le tende”, ci ritiriamo tutti a dormire.

La sveglia suona, o meglio, i capi cantano e ci ritroviamo in cerchio per una ginnastica mattutina tutta giapponese: lo yoga. Dopo la colazione, veniamo divisi in gruppi per fare una bacheca che verrà posta nel portale di reparto, nella quale sarà incisa la storia di Peppino, di modo che ogni scout, prima di entrare nel nostro campo possa conoscere tutto ciò che egli ha compiuto nel corso della sua vita per combattere la Mafia. Successivamente ognuno indossa il proprio kimono, che terremo per l’intera giornata, nella quale si svolgeranno numerose attività legate alla cultura nipponica, come per esempio la tecnica dell’origami.

Dopo la pausa pranzo queste attività continuano e tutto il reparto si cimenta in lezioni di giapponese, che ci saranno utili durante la Ho-Ho, e in seguito i capi ci illuminano con qualche particolari usanze per evitare di risultare maleducati agli occhi delle famiglie che ci accoglieranno. Alcune curiosità, anche divertenti (per noi): lo sapevate che se ci si addormenta dopo i pasti si rischia di diventare una mucca? O che il numero 4 non si usa mai perchè si scrive allo stesso modo della parola “morte”?

Inoltre per ringraziare i generosi giapponesi che ci ospiteranno, abbiamo preparato dei regali da portare nelle loro case, e li abbiamo portati al campetto per mostrarceli a vicenda. Tanti meravigliosi oggetti caratteristici che mescolano la cultura del Sud-Italia con quella orientale. Prima di dividerci in squadriglie per organizzare il fuoco serale, ci vengono date delle informazioni tecniche sul campo, come la divisione in sottocampi, gli orari della nostra giornata tipo e le principali attività che ci verranno proposte. La serata è organizzata, e dopo esserci messi in cerchio intorno al fuoco al consueto richiamo “Kamaludu”, ogni squadriglia fa il proprio momento, facendo scenette e ban, ironizzando sulle “strane” abitudini del giapponesi. Arriva il momento di andare a dormire e con un po’ di malinconia pensando alla partenza dell’indomani, ci dirigiamo verso le tende.

L’ultimo giorno è arrivato e prima di smontare le tende ci vengono consegnate le personalissime magliette del Reparto “Peppino Impastato”, ma le sorprese non finiscono qui, poiché durante il pranzo ci consegnano il “kit” del contingente, formato da sei distintivi, due magliette, uno zainetto e una spilla per la cintura. Fatto ciò, zaino in spalla e si torna a casa. Arrivati alla stazione è arrivato davvero il momento di salutarci, contentissimi per i giorni trascorsi insieme ma un po’ tristi perchè dobbiamo separarci.
Ci si rivede in Giappone compagni di viaggio!
WA!

Incontro con l'Arcivescovo di Siracusa

Incontro _Vescovo_0018Lo scorso 31 Marzo i partecipanti al Jamboree delle zone Aretusea e Megarese, accompagnati dai responsabili di zona e dall’incaricato alla branca e/g della zona Aretusea, hanno incontrato S. E. Rev.ma Mons. Salvatore Pappalardo Arcivescovo della Arcidiocesi di Siracusa. I ragazzi insieme ai capi hanno avuto modo durante una breve udienza privata di spiegare a Sua Eccellenza, cos’è il Jamboree, cosa andranno a fare in Giappone e di spiegargli perché la scelta di iscriversi a tale evento. Sua Eccellenza ha raccontato ai ragazzi alcuni suoi viaggi in altri continenti, già sacerdote e a questo proposito ha consigliato di fare tante esperienze di questo tipo da giovani; ha anche detto loro che al Jamboree non dovranno solo rappresentare lo scautismo italiano e la cultura italiana, ma anche la Chiesa.

I ragazzi e i capi hanno anche avuto modo di augurare a Mons. Pappalardo una Buona Pasqua il quale li ha rinvitati a luglio, qualche giorno prima della partenza verso il Giappone per fare insieme un momento di preghiera.

L’incontro con Sua Eccellenza è stato sia per i ragazzi che per i capi una bella occasione di riflessione e confronto.

Mattia Aliffi

Latcho Drom Corto Maltese!!!

”Come la bianca ala dell’albatros sul monotono respiro del Pacifico, così, vagabonda per vagare, va la vela del vero marinaio…”
-Corto Maltese, Una ballata del mare salato, Hugo Pratt
3/01/2015
Diario di bordo, Compagnia Corto Maltese
Proprio come Corto Maltese, ognuno di noi è capitano della propria nave e salpa in un viaggio che ci farà incontrare tutti per la prima volta. Sessantaquattro giovani rover di diverse compagnie d’Italia oggi lasciano la propria terra per unirsi tutti a Capranica nel Lazio,presso il Casale Della Nocerqua. Zaino in spalla, biglietto in mano e tante preoccupazioni nella testa,così tante che il cuore è a mille, ma poco importa: il primo campetto di formazione per il Jamboree è arrivato!
Così ognuno con le proprie paure e la propria grinta ci siamo buttati a picco in quest’avventura che lascerà sicuramente in noi una traccia importante di crescita e spirito scout,un campetto che non dimenticheremo di certo. Tutti accomunati da un foulard e dal grande sogno del Jamboree siamo riusciti in soli tre giorni a stringere tra di noi legami non indifferenti, lasciandoci sorprendere ancora una volta dalla magia dello scautismo e dimenticando di colpo l’ansia  della selezione. Ci siamo divertiti,  confrontati e avvicinati per la prima volta ad un mondo così lontano da noi ma così affascinante come quello della cultura giapponese .
Appena arrivati,dopo aver conosciuto i nostri CC di formazione Giovanna,Camilla,Riccardo e Vito ci siamo cimentati nel cucire un nostro personale zaino di juta  che sarà il simbolo della strada verso il Jam. Con i nostri kanji (漢字)sul petto, ci siamo divisi in 4 compagnie di formazione i cui componenti cambiavano ad ogni attività per darci la possibilità di fare conoscenza con tutti i partecipanti. Le prime attività sono state di socializzazione e conoscenza:ognuno di noi ha riflettuto su cosa aveva da offrire e da condividere con gli altri nel corso del campetto e abbiamo attaccato il tutto per iscritto su una grande bandiera del Giappone.
Dopo cena,abbiamo fatto un fuoco durante il quale abbiamo unito gli interventi preparati a casa. Si è parlato di Jamboree,ovviamente,e di Giappone. Ci siamo improvvisati lottatori di sumo, abbiamo giocato al gioco dell’oca versione giappo, abbiamo bevuto insieme il the e riproposto giochi tradizionali scout, come il nippon che cadevano a puntino per l’occasione. E’ stato un festival di gioco,risate e colori,ognuno di noi ci ha messo del proprio . Nonostante la confusione (64 persone cariche di energia sono difficili da contenere!), credo che insieme abbiamo reso il nostro primo fuoco speciale e degno di essere ricordato con nostalgia,come sto facendo io ora a distanza di due mesi da quel fantastico campetto di dicembre.
La notte è servita a conoscerci ancora di più e realizzare quello che stavamo facendo,pronti a svegliarci il giorno dopo ancora più carichi del precedente.
04/01/2014
Diario di bordo, Compagnia Corto Maltese
E’ una mattina calda e nuvolosa a Castel Nocerqua e anche se  barbagianni,falchi e chi più ne ha più ne metta hanno dormito ben poco, hanno comunque voglia di cinguettare. Entusiasti siamo scesi dalle nostre camerate e abbiamo fatto colazione preparati ad una nuova fantastica giornata. E subito la mattinata è partita con una carrellata di attività durante le quali abbiamo scoperto i temi del nuovo Jamboree (innovazione,energia e armonia) e ci siamo subito fatti prendere dallo spirito del WA和.Colorati quindi di unità,cooperazione ,amicizia e pace abbiamo compreso che il Jamboree sarà per noi molto di più che un viaggio fisico. Iniziamo così un percorso spirituale che ci porterà a conoscere noi stessi, a imparare a sfruttare al massimo quest’esperienza per assorbirne l’essenza più pura e profonda. Saremo portati verso la riflessione,la capacità di relazionarci al meglio con altre persone e avvicinarci a nuove culture per confrontarci e crescere. Dobbiamo portare la nostra  la  strada,tanto cara nella vita da rover, verso la terra dei ciliegi con il corpo ma soprattutto con la mente. Immergerci nel viaggio e collezionarne ogni dettaglio per farne tesoro una volta tornati a casa.
All’insegna delle tematiche Jam,abbiamo quindi inventato nuovi sistemi di energia rinnovabile,costruito delle adorabili paperelle con pochi pezzi di carta colorati e dialogato con i capi . Dopo pranzo le attività si dividevano in storia Jam,Comunicazione ,Armonia e Giornalismo.
Con Giovanna ci siamo addentrati nella lunga storia dei Jamboree passati ,conoscendone le tematiche e gli avvenimenti principali . Io personalmente in quel momento ho sentito di stare entrando a far parte di una grande famiglia,una famiglia che comprende tutto il mondo e che da tantissimi anni porta avanti la tradizione del Jamboree ,sempre pronta ad abbracciare,unire e valorizzare ogni singola cultura di questo mondo,bello proprio perché vario,come dice il proverbio. Pensare a quante persone si sono trovate nella nostra situazione e hanno potuto sognare e godersi quello che si può dire il sogno nel cassetto di ogni scout,è stato davvero emozionante.
A ‘comunicazione’ invece, abbiamo compreso l’importanza di riuscire a comunicare ed esprimere emozioni e pareri con altre persone,dovendo incontrare 30000 scout che parlano una lingua diversa dalla nostra. Abbiamo quindi a turno parlato delle diverse sensazioni che ci provocano fotografie diverse.
Ad ‘armonia’ ci siamo rilassati e ci siamo divertiti con gli altri partecipanti ,colorando dei Mandala,facendo Origami o più semplicemente cantando e giocando a carte.
Nel pomeriggio,gli IST ci hanno fatto divertire facendoci giocare ai giochi tipici scout come palla scout,roverino,rugby scout,stella..il prato del Casale della Nocerqua era pieno di rover correvano da tutte le parti!
Le ultime attività della giornata si centravano sul far emergere le nostre paure e le nostre ansie riguardo al Jam e ci siamo divisi ,unendoci in 4 grandi categorie in:’problemi di logistica’, ‘problemi di comunicazione’ ,’voler fare tutto e paura di non riuscire a fare niente’, ‘paura di non dare il meglio di se’. E’ stato un ottimo modo per farci sentire meno soli,scoprire che avevamo tutti timori nascosti e sentirci appoggiati a vicenda. Dopo il fuoco,in cui a gruppi di due compagnie dovevamo fare un intervento che rappresentasse a piena il problema trattato,l’impressione collettiva è stata quella che si era stabilita tra noi una grande solidarietà e grande sostegno  che ci aiuterà sicuramente a superare le nostre preoccupazioni.
Ancora una volta,la notte ci è servita a caricare le batterie e riflettere sull’intensa giornata.
5/01/2015
Diario di bordo, Compagnia Corto Maltese
Fuori,sembra come se avessimo portato noi il sole nel casale. La voglia di godersi a pieno gli ultimi momenti insieme e divertirsi è tantissima,come anche si inizia a sentire  il clima di dispiacere per l’imminente fine del campetto. Quasi per sollevarci il morale,i capi hanno preparato per noi attività sul carattere WA,sui ciliegi,sulla bandiera giapponese e sulla meditazione zen. Ci siamo quindi sfidati diventando personaggi di leggende tradizionali giapponesi,abbiamo disegnato i nostri propri alberi di ciliegio e  siamo diventati parte integranti della bandiera del Giappone(si proprio così). Successivamente, abbiamo fatto assieme ai CC una verifica complessiva sulle impressioni del campetto,facendo riferimento a quello detto il primo giorno.
A tarda mattinata si sente che è quasi arrivato il momento di partire . Gli zaini sono già fuori chiusi,gli abbracci diventano più stretti e c’è nell’aria quella sensazione che ormai conosciamo bene,tipica della fine di un campo:un misto tra nostalgia prematura e dispiacere a cui questa volta aggiungiamo la consapevolezza che alcuni di noi lasceranno questo percorso prima del secondo campetto. Queste però sono minime rispetto alla solidità delle amicizie create,alla voglia di rivedersi,alla gioia estrema di aver condiviso con persone meravigliose un campetto così importante che porteremo nel cuore.
Dopo una danza rover tutti insieme e le foto,è ora di partire. A gruppi lasciamo il casale ma dai nostri volti si può chiaramente intuire la soddisfazione per l’esperienza vissuta e la speranza di poterla rivivere al secondo campetto. Latcho drom Corto Maltese e buon cammino ovunque tu vada,forse un giorno potremo incontrarci di nuovo lungo la strada.
04/03/2015  Dopo due mesi
Al ritorno a casa, dopo un’esperienza come questa, ci si ferma sempre a ripensare ad ogni singolo momento, come per paura di dimenticarsi il sapore di qualche istante.
E penso alla grinta,alla partecipazione, alla fratellanza che unisce due perfetti sconosciuti nel momento in cui si indossa un foulard, alle emozioni ancora una volta uniche che si aggiungeranno al tuo zaino di ricordi scout . Quest’esperienza mi ha fatto crescere come rover e come persona,mi ha fatto confrontare,ha aiutato a fare un piccolo passo verso il grande sogno del jamboree. Mi ha segnato al punto che, se magari tre giorni fa ci sono andata con la voglia dI riuscire ad essere presa,ora ci torno con la voglia di rivedere i visi conosciuti,e condividere con loro mille altre gioie come quelle durante questo campetto. Il mio campetto jamboree é stata una piccola marmellata italiana, una marmellata resa speciale da ognuna delle persone incontrate, da balli e canti diversi e uguali ai tuoi,dai mille colori dei foulard,dagli abbracci e dall’infinito spirito scout che ci contraddistingue .
Che io davvero non so come dirvi grazie,grazie grazie e ancora grazie dell’opportunità che mi avete dato, della vostra fiducia in me e del vostro aiuto e supporto. Quando sei in mezzo a così tante sezioni diverse, cresce il senso di appartenenza alla tua di sezione,l’orgoglio,ne cogli la nostalgia,e la senti un po’ come casa tua . Cresce anche la paura di non essere all’altezza. Ho fatto del mio meglio per portare il Lecce 1,inteso come insieme di persone,per portare la mia famiglia con me in questo viaggio verso il Giappone.
Vada come vada,sono felice di ciò che ho vissuto.
“Buon viaggio hermano querido, e buon cammino ovunque tu vada,forse un giorno potremo incontrarci di nuovo lungo la strada..”
Cristina Giocondo – Lecce